Capitolo 30

198 16 3
                                    

Se torno indietro ripassando ogni momento e ogni decisione vedo con chiarezza la catena di avvenimenti che mi ha portata ad oggi. Non so se poteva andare meglio di così però difficile che potesse andare peggio. Ho attraversato molti bivi, preso decisioni discutibili. Ho allontanato persone e mi sono avvicinata ad altre. Ho amato. Ho odiato. Ho vissuto una vita degna di essere chiamata tale e sono sopravvissuta, in qualche modo, cercando di rimanere me stessa.

Ricordo quel periodo come un totale caos, a parte la questione con Zulema, Sole aveva l'Alzheimer e ogni giorno andava sempre peggio temevo di svegliarmi una mattina e scoprire che non mi riconosceva più. Non riuscivo più a convivere con le altre, il carcere mi stava stretto, e la pazienza veniva sempre meno. Avevo bisogno di aria ma era impossibile dal momento che continuavo a respirare la stessa atmosfera pesante.. un'atmosfera che si stava preparando alla battaglia finale.

Cammino per i corridoi quando Palacios mi viene a chiamare con la solita gentilezza che lo contraddistingue "Maca, c'è una visita per te"

Gli sorrido appena "Dì a mio fratello che non lo voglio vedere" continuo a camminare ma lui insiste.

"Non è tuo fratello" mi blocco e lo guardo con fare interrogativo "Vieni?" Mi accompagna nella sala visite.

Appena si apre il cancello vedo un pelato con un bastone che ha un posticino nel mio cuore "Castillo"

Lo abbraccio "Ciao Maca" mi stringe a sé e poi ci sediamo al tavolo una di fronte all'altro.

"Come stai?" Gli chiedo felice di vederlo.

"Tutto bene.. ti vedo in forma" mi indica appena con la testa accennando a un mezzo sorriso.

Rido "Meglio dell'ultima volta diciamo.." visto che lui c'era quando mi hanno tirata fuori da quella dannata lavatrice "..che posso fare per te?" Mi appoggio al tavolo e gli presto la dovuta attenzione.

"Volevo solo salutarti, vado in pensione e ho la necessità di spiaggiarmi in qualche oasi paradisiaca" dice con uno sguardo sognante.

"L'ispettore Castillo in pensione" dico pensandoci un po' "La mia immaginazione non arriva a tanto.. ma sono contenta per te"

Annuisce appena "Credo che sia arrivato il momento di prendermi questa lunghissima vacanza"

Me lo immagino in costume sdraiato all'ombra di una palma a sorseggiare Mojito "Portami con te" queste parole mi escono dalla bocca come un disperato grido d'aiuto. Lui sgrana gli occhi senza dire nulla così continuo a parlare, cercando di spiegarmi "Mi hai sentita.. lo sai che non ci dovrei nemmeno stare qui. Aiutami."

Lui scuote la testa "No Maca non posso di certo farlo, sono un ufficiale di polizia" mi ricorda.

Faccio spallucce, mi rendo conto della mia richiesta senza senso "Hai ragione, come non detto" ci alziamo e mi stringe a sé.

Quello che non mi sarei mai aspettata è un suo sussurro dove mi dice "Domani è il mio ultimo giorno di servizio.. ecco che cosa faremo"

Castillo è sempre stato dalla mia parte e mi ha sempre protetta. Non ha mai esitato ad infrangere la legge per me e le sono grata tutt'ora per quello che ha fatto in tutti questi anni. Lui è lo zio Castillo. Sofia lo adora e penso che la sua presenza è importante per la nostra famiglia. Mi spiegò nel dettaglio quello che avrei dovuto fare: sarei evasa il giorno seguente ed era tutto pronto. Non salutai nessuno, a parte Sole. Non volevo parlare con nessun'altro a parte lei. Le diedi un enorme abbraccio senza aggiungere altro, lei non era più in grado di capirmi. Incrociai Zulema nel corridoio ma non mi fermai per salutarla, continuai a camminare senza voltarmi indietro proprio come mi aveva chiesto lei. Ma poi..

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora