Capitolo 36

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"È davvero così?"

Mi pento immediatamente di averlo chiesto. Non sono affatto sicura di voler sentire la risposta e dal suo sguardo capisco che avrei potuto evitare di chiedere.

"Che intendi scusa?" Mi chiede leggermente accigliata.

"Non avrei dovuto chiedere" dico d'un fiato "Lascia perdere" mi allontano dalla sua presa e salgo le scale che portano alla nostra camera da letto.

Come da copione mi insegue "No. Non lascio perdere" mi dice scazzata "Dubiti di me?!" Non rispondo e che potrei dirle? No, certo che non dubito di lei. Ma tempo stesso non posso fare a meno di chiedermi quanto durerà questa nostra parentesi serena. Apro l'armadio per prendere il pigiama e lei mi afferra per una mano e mi costringe a guardarla "Rispondimi"

"No Zulema non è questo" sospiro rumorosamente "È che ti conosco"

Mi priva del suo tocco, incrociando le braccia al petto e mi rivolge il solito sguardo quando cerca di capire quello che non dico ad alta voce "E questo cosa vorrebbe dire?!"

"Tu sei intensa.. non hai un carattere ne hai mille insieme.. è c'è una parte di te che hai soffocato in questi ultimi cinque anni. Un lato che stai nascondendo perché te l'ho chiesto io quando è nata Sofia.. la tua parte che ha fame di pericolo e di adrenalina" abbasso lo sguardo, è difficile parlarle di questa mia paura perché so che è reale "Io mi sto solo chiedendo se davvero riesci a vivere bene senza una parte di te, una parte che amo e che sento anche un po' mia ma che non può più esistere perché ho una figlia.."

"Abbiamo.. abbiamo una figlia" mi corregge. Sta davvero pensando che la sto giudicando? No. Non lo sto facendo.

Le prendo il viso tra le mani, ho gli occhi lucidi "Io ti amo, Zulema. Amo proprio tutto di te, ogni sfumatura, ogni parte di te. Sei il mio ossigeno e non riesco a immaginare la mia vita senza di te ma io non vorrei che tu ti sentissi obbligata a eliminare una parte di te a causa mia.. perché potrebbe arrivare il giorno in cui i tuoi occhi mi guarderanno con meno amore ma con più odio, accusandomi di averti rinchiusa in una gabbia senza sbarre.." sento le lacrime agli occhi, ho paura di perderla ma tempo stesso ho paura di tenerla con me "..ma allo stesso tempo non posso permettermi di fare passi indietro.. abbiamo una figlia"

"Tu pensi davvero che io getterei via tutto questo per una rapina?" Sgrana gli occhi scuotendo appena la testa incredula.

"Penso che c'è una parte di te che lo farebbe" le accarezzo il viso portando le ciocche dei suoi lunghi capelli neri dietro le orecchie "Una parte che hai messo via per me.. per noi.." Sento alcune lacrime calde iniziare a scendere silenziose lungo il viso "Quanto tempo riuscirai a resistere prima di accorgerti che stai vivendo la vita che non vuoi? Me lo dissi tu stessa"

"Io ti amo" mi dice scuotendo la testa e le credo, ma sappiamo entrambe che questo a volte non è abbastanza. Hambal. Alza appena la testa capendo perfettamente quello a cui stavo pensando, prende i miei polsi e li allontana dal suo viso "Non è la stessa cosa"

"Avrò bisogno di qualche parola in più" le dico seriamente.

"Sei tu. Siamo noi. È totalmente diverso!" Esclama incredula delle mie parole e anche un po' infastidita "Io non vivo senza di te. È vero che tu hai sempre fatto il primo passo nel nostro rapporto ma.. Ti ho sempre amata. Ho represso tutto finché non è stato più possibile farlo.. sei sempre stata ricambiata Macarena, fin dall'inizio. Pensavo che tu lo sapessi, ma dalla storia e da questo discorso capisco che non è così" si lascia scappare un sorriso divertito "D'altronde sei una bionda tonta"

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora