Capitolo 13

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Rimango ancorata alla parete con indosso solo un asciugamano, che in questo momento mi sembra troppo piccolo, pentendomi amaramente delle mie provocazioni. Non rispondo. Se mento, lo capirebbe e se le dicessi la verità.. nono è meglio che me ne stia in silenzio. Ma il silenzio è già una risposta e sono convinta che anche lei lo pensi proprio perché aggiunge "Io aspetterei a confezionare bomboniere.." reggo il suo sguardo con fatica "..è iniziato tutto come una sfida, che perderai perché non mi vedrai mai fare quello che vuoi.."

"E sarebbe?" Le chiedo confusa.

"Non ti fermerò. Tu vuoi che ti chieda di restare per me" sembra decisamente convinta di quello che dice ma si sbaglia. Quello che mi spinse a prendere questa decisione frettolosamente è stato vederla con Hierro. È stata una vera e propria catarsi e mi sono allontanata da lei. Lo ammetto, almeno a me stessa.

Però si sbaglia, non voglio che faccia proprio niente se non allontanarsi da me il più possibile. Sono stanca di lei e del suo essere così altalenante. Rido "Sei davvero così sicura di te stessa?"

Fa un passo indietro e incrocia le braccia al petto con il sul solito atteggiamento da capetta che tanto detesto "Dimentichi quanto ti conosco.. non ti butterai in un matrimonio senza amore "

Ah sì eh? È così che la vedi? "Quello che davvero non voglio è infilarmi in un rapporto distruttivo a senso unico, di nuovo, con dell'ottimo sesso che mi porterebbe a sentirmi uno schifo più di quello che già mi sento" le sputo tutto il veleno di questo ultimo periodo infernale a causa sua "Sono attratta da te? Forse.. ma tu mi fai provare soprattutto tristezza, molta sofferenza e decisamente troppa rabbia... ad essere sincere.. nell'ultimo periodo anche disgusto. Per questo motivo, che tu mi creda o no, tra tre settimane sposerò Fabio" sgretolo tutte le sue convinzioni ferendola. Nel suo sguardo vedo che vacilla quel suo amato autocontrollo da vipera velenosa.

"Wow ci stai andando leggera" fa un'osservazione senza alcuna intonazione nella voce.

"Tanto non te ne frega niente" le rispondo a tono, finalmente stacco la schiena dal muro e le punto il dito contro, voglio che le cose siano ben chiare fra di noi e soprattutto voglio che smetta di credere di avermi in pugno. Perché niente è lontano dalla verità. Non sono una sottoposta, non sono una marionetta, non può fare quello che cazzo vuole "Zulema mi sposerò non per farti un dispetto come ti piace credere. In quanto a relazioni tossiche ho già dato"

Ride amara "E invece a relazioni salvagente come sei messa, Maca?"

Ignoro totalmente questa domanda provocatoria "Io non voglio niente che non sia reciproco, Zulema, e Fabio è pronto a darmelo" voglio una cosa che lei non sarà mai in grado di darmi, ma il problema neppure si pone dal momento che nemmeno vuole. Io per lei non sono nient'altro che il nuovo giocattolo del momento.

"È pronto anche a sposare una donna che non lo ama?" L'ennesima domanda provocatoria pronunciata con sorrisetto da stronza e sguardo glaciale. Questa Zulema è molto lontana dalla Zulema dell'infermeria, quella che mi ha fatto battere il cuore tanto da farmelo uscire dal petto.

Per questo mi sento libera di affondare il coltello nella piaga e girarlo per bene "E chi ti ha detto che non lo amo? Se sono attratta da te non vuoi dire mica che hai conquistato il mio cuore.. io non ti amerò mai" una piccola bugia bianca ma necessaria in un mare di verità che le ho riversato come pece bollente addosso. Abbassa la testa, credo che forse ho esagerato perché non ha una risposta pronta da rifilarmi "Vedi Zulema è questo il tuo problema.. sei troppo sicura di te"

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora