Capitolo 4

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"Fabio?"

Mi alzo di scatto e istintivamente gli butto le braccia al collo stringendolo in un caloroso abbraccio, non mi interessa se è un secondino vederlo mi riempie di gioia. Mi stringe a sé e poi mi allontano, lui mi sorride "Che ci fai qui?"

"Ho chiesto il trasferimento, c'è anche Palacios.." mi spiega e poi abbassa il tono della voce "..volevo stare vicino a te" arrossisco di colpo, un po' imbarazzata.

"Cazzo che fortuna!" Esclama Zulema alle mie spalle e devo fare appello a tutta la mia forza di volontà per non ridere. La guardo cona coda dell'occhio, tiene le braccia incrociate sul tavolo mentre addenta una mela verde.

"Stanne fuori" le ringhia lui. Non si sono mai sopportato e non inizieranno certo ora.

Gli sfioro un braccio per calmarlo "Sono contenta di vederti" gli regalo un sorriso dolce e sincero.

La sua mano mi sfiora il viso indugiando appena, c'è sempre questa intimità tra di noi e lui mi fa sempre sentire al sicuro "Ti lascio.. inizia il turno e devo fare un giro di controllo"

Annuisco comprensiva "A dopo"

Lo guardo allontanarsi e poi torno a sedermi non ci posso credere, non credevo che lo avrei rivisto. I miei pensieri vengono interrotti da un commento da parte di Bambi "Che tenero! Ha chiesto il trasferimento per te"

"Pensavo che non foste più insieme" mi dice la Riccia con una puntata di gelosia nella voce. Poi mi tira un buffetto sulla guancia "Ma lo capisco.. impossibile dimenticarsi di questa Biondina" guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Saray.

"Forse c'è ancora una speranza" aggiunge Tere, la classica amante del romanticismo.

"Quindi.. state insieme?" conclude Antonia dandomi una leggera spallata.

Io, in tutto ciò, non ho il coraggio di incrociare lo sguardo di Zulema che non si è ancora espressa e non è da lei "Non lo so più nemmeno io" rispondo un po' incerta.

"Non serve che ti dica quanto sarebbe vantaggioso per te avere un secondino come boyfriend" Antonia e la sua dannata lingua lunga "D'altronde un bel cetriolone è quello che ci serve! Basta strofinamenti!"

"Antonia! Ma che dici?!" Esclamo fingendomi indignata.

Scoppia a ridere rumorosamente "La verità, zuccherino"

Zulema scatta in piedi facendo un fracasso tremendo e spaventandoci tutte "Dove vai?" Le chiedo.

"Non ho più fame" mi liquida con quattro parole dette con un tono scocciato ed esce dalla mensa con passo svelto.

"Ma che le è preso?" Chiede Kabila osservandola sparire dietro alla porta.

Io ho i miei sospetti ma preferisco non rispondere, fortunatamente ci pensa Saray "È Zulema.. lascia perdere"

Non so se per la sorpresa che mi ha fatto Fabio o per il comportamento di Zulema ma mi estraneo completamente al resto della conversazione. Rimango per conto mio barricata nel mio mondo ricco di dubbi e insicurezze. Esco per ultima dalla mensa, percorro il corridoio tranquilla finché improvvisamente qualcuno non mi afferra per un braccio e mi ritrovo in un angolo appartato del carcere lontano dalle telecamere.

Zulema mi spinge contro il muro e ha lo sguardo infuocato, nonostante il fatto che sia visibilmente incazzata non posso evitare di pensare a quanto sia maledettamente stupenda "Ma che fai?" Le chiedo sorpresa con il cuore in gola. Non mi risponde. Si limita a osservarmi. Mi calmo. Abbasso il tono della voce rendendolo più dolce "Che stiamo facendo?" Questa sua scenata da fidanzata gelosa manda a puttane il mio piano di dimenticare la questione montacarichi.

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora