III

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《Sei davvero ingenua se lo credi, bambina. Davvero, davvero, tanto...deliziosamente, ingenua...》sussurrò rocamente sul mio collo facendomi accapponare la pelle dal disgusto che provai, specialmente a causa del suo tono spaventosamente eccitato.

In preda agli angosciosi pensieri e alle incresciose sensazioni, scoppiai in un pianto disperato e convulso.

Carl sulle prime andò in bestia, poi, si avvicinò al mio volto cercando di scacciare le copiose lacrime che mi scorsero imperterrite sulle guance.

《Perché piangi?》domandò con falsa preoccupazione.

Calai lo sguardo sulle mie mani, cercando velocemente di formare una frase di senso compiuto.

《I-io n-non ti voglio...》sussurrai timidamente con voce arrochita dal pianto che ancora mi scuoteva il corpo.

La sua fronte si aggrottò e la sua mascella tagliente si tese maggiormente deturpando il suo volto in un'espressione alterata.

《Perché?》chiese sinceramente incuriosito.

《Sono piccola, Carl.》risposi con falsa sicurezza poiché era una stupida bugia.

"Come se fosse solo quello il problema..." pensai, infatti.

《L'età è solo...》cercò di dire venendo, però, interrotto dalla mia voce agitata.
《È solo un numero! È vero, m-ma tu mi hai praticamente obbligata ad accettare che ti conoscessi!》affermai con tono altamente innervosito.

Le sue mani strinsero maggiormente la presa intorno al mio corpo, stritolandomi violentemente le membra.

Le mie ossa fragili e piccole quasi si ruppero sotto la sua violenta e distruttrice rabbia incontrollata.

《Ho provato a presentarmi, ma tu mi hai snobbato già dall'inizio, Enly.》sostenne fermamente lanciandomi un'occhiata severa.
《M-ma...》sussurrai debolmente, quasi timorosa dalla sua perfida ostinatezza.
《Basta, Enly!》tuonò iracondo contro di me, serrando rabbiosamente le mani in due pugni stretti.

Mi paralizzai, oltremodo impaurita dal suo brusco e minaccioso tono.

Chiuse gli occhi prendendo un lungo respiro, che rilasció successivamente riaprendo lentamente le palpebre.
Lanciò uno sguardo alla mia piccola figura immobile sulle sue gambe addolcendo improvvisamente il volto.

"È indemoniato...", considerai con orrore.

《Scusa, bambina mia...》mormorò cautamente accarezzandomi con improvvisa delicatezza le mie cosce tremanti, intenzionato a tranquillizzare la mia irrefrenabile agitazione, fallendo miseramente.
《Tu sei mia...vero, Enly? Affinché qualcuno non si faccia male...sarai mia, vero?》chiese con un'espressione da squilibrato a deformargli nuovamente  il viso, poggiando le mani tremanti sul mio volto, obbligandomi ad incastrare i miei occhi terrorizzati nei suoi, privi di sanità mentale.

Annuii sommessamente non spiccicando una singola parola, troppo spaventata per replicare o ribattere alla sua muta minaccia.

Il mio sguardo puntò ansioso sull'orologio appeso alla parete dove era posizionato il divano su cui eravamo seduti, constatando fosse arrivata l'ora di tornare a casa.

《Dovrei rincasare o-o mia m-madre potrebbe a-allarmarsi...》mugugnai infastidita dal tocco opprimente di Carl sul mio viso.

Quest'ultimo, ridacchiando, mi liberò finalmente dalla sua possente stretta.

Ci dirigemmo successivamente in garage dove, a causa del freddo invernale, Carl preferì usare la sua macchina cosicché da accompagnarmi in tutta sicurezza.

 𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑔𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑂𝑓 𝐻𝑒𝑎𝑣𝑒𝑛  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora