VIII

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Mi svegliai di soprassalto a causa delle fastidiose urla di Allison, la quale mi stava strattonando imperterritamente, intenzionata a causarmi un infarto già di prima mattina.

Stordita, sobbalzai improvvisamente dal letto dopo aver lanciato un'occhiata confusa all'orologio che puntava le 7.30 am.

Corsi di fretta in bagno insieme ad Allison, preparandoci frettolosamente alla meglio, per arrivare in orario in classe, cosicché da evitare un'odiosa strigliata da parte del professore di matematica.

Fortunatamente, fummo abbastanza veloci, in quanto in meno di mezz'ora eravamo già fuori scuola.

Il tempo di riprendere fiato per la corsa che avevamo fatto e la campanella d'inizio delle lezioni suonò fastidiosamente, facendo sbuffare sonoramente a entrambe.

Entrammo in classe con ancora il fiatone accomodandoci al nostro solito banco, attendendo pazientemente l'arrivo del professore di matematica, che arrivò poco dopo.

Quest'ultimo ci salutò iniziando già da subito a fare l'appello.

《Wilson?》chiese cercandomi con lo sguardo.

《Presente.》risposi flebilmente sollevando la mano.

《Venga alla lavagna, signorina. La devo interrogare.》disse con tono neutro aprendo il libro di matematica alla ricerca di un esercizio da farmi svolgere.

Rilasciai un profondo sospiro ansioso dirigendomi verso la lavagna con il viso quasi cereo e le ginocchia molli.

Potrebbe sembrare stupido ma, preferivo che i professori mi interrogassero da posto, in quanto mi sentivo più sicura e meno al centro dell'attenzione.
Non era timidezza la mia.
Semplicemente preferivo non attirare troppi sguardi.

Risposi prontamente alla maggior parte delle domande ricordando alcune delle lezioni in cui stetti maggiormente attenta, mettendo in pratica le regole che avevo memorizzato.

《Può tornare al suo posto, Signorina Wilson. Continui così. So che può fare di meglio, non mi deluda.》affermò con tono soddisfatto sorridendomi gentilmente.

Altrettanto soddisfatta di me stessa, sorrisi tornando al mio posto.

《Batti il cinque baby!》urlacchiò Allison leggermente euforica.

Ridacchiai divertita scuotendo il capo.

Prelevai il mio cellulare dalla tasca della mia felpa oversize viola pastello, notando un messaggio da parte di Carl.

"Ti aspetto fuori scuola."

Mi pietrificai lanciando un'occhiata ad Allison, la quale, curiosa e impicciona, lesse sia il mittente sia il contenuto del messaggio.

I suoi occhi brillarono felici e, annuendo, mi comunicò che le andava bene tornare da sola a casa.

***

Mi diressi a passo di lumaca fuori la vecchia e arrugginita cancellata della scuola, come se volessi tardare maggiormente possibile l'imminente incontro con Carl.

Intravidi immediatamente la moto nera di quest'ultimo, con lui appoggiato comodamente alla fiancata di essa.

Le braccia gonfie di muscoli incrociate sul petto ampio e possente.

Lo sguardo fermo e scrutatore, come se fosse sempre in agguato.

Intorno a lui aleggiava un'aria intrisa di pericoloso mistero.

Tanto bello quanto enigmatico, costatai notando come anche le altre ragazzine della mia età erano rimaste imbambolate a fissare la sua bellezza letale.

 𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑔𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑂𝑓 𝐻𝑒𝑎𝑣𝑒𝑛  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora