Quel veloce "Ti amo" mimato dalle labbra di Enly che Jeff immaginò sapessero di paradiso, così piccole, colorate di un rosso cremisi sbavato a causa della grossa e sudicia mano di Carl che spietatamente le aveva tappato la bocca già incapace di proferire alcun suono, pareva rimbombare nelle orecchie di Jeff.
Eppure, Enly non aveva urlato.
Enly, non aveva voce.
Eppure, si era insinuata nella sua mente.
Jeff la sentiva gridare, scavare nel suo corpo, donargli la propria anima.
Jeff avvertiva l'immensa voglia di lei di amarlo che le grondava negli occhi, nella bocca, nel cuore.Quel cuore, così puro e buono, nonostante tutto il dolore che avesse sofferto.
Jeff si era sempre chiesto come Enly riuscisse ad essere così pura nonostante fosse stata deturpata da mani sporche, mani peccatrici.
Jeff si era sempre chiesto perché Enly, nonostante avesse avuto la possibilità di tornare alla sua vita, ricca di agi e tranquillità, avesse scelto di restare nel fango, nel sudiciume in cui egli stesso si era trovato a sguazzare da tutta la vita.
Lui non aveva scelto di nuotare nelle luride acque di quella vita.
Nato in una gelida notte d'inverno, da una prostituta qualsiasi che, volente o nolente, lo aveva abbandonato senza pensarci due volte dinanzi ad uno sporco pub appartenente ad uno dei mafiosi più potenti e crudeli della Contea di Los Angeles, Ambrose Miller.
Quest'ultimo, lo aveva reso uno dei sicari più temuti esistenti sul territorio americano.
Noto a causa della freddezza e della crudeltà del proprio animo, cresciuto senza amore, nella violenza e nel peccato, destinato a essere portatore di morte e dolore.Un uomo forgiato dall'odio, privo di umanità.
Lui non aveva mai avuto scelta.
Ci era nato in quella vita.
Era tutto ciò che aveva conosciuto.Ciò che si avvicinava a fargli provare un briciolo di affetto, era riservato ad Andrew, cresciuto come lui.
Fratello non di sangue, ma di peripezie e supplizi d'animo.Andrew e Jeff non possedevano lo stesso sangue, poiché non figli della stessa madre o dello stesso padre, ma possedevano la stessa anima dilaniata dall'odio del mondo che li circondavano, il solo mondo che entrambi avevano mai conosciuto.
Eppure, Andrew aveva trovato la sua redenzione.
Andrew, aveva scoperto che c'era un mondo al di là del loro, un mondo diverso.
E, ad averglielo permesso di conoscere non erano stati i soldi, le morti, i dolori di qualcuno.
No.
Era stata qualcuno.
Una persona.Phoebe, nonostante il dolore che Andrew stesso le aveva inflitto, era riuscita a scorgere in lui la persona che nemmeno lui sapeva di essere.
Phoebe amava Andrew, nonostante tutto.
Jeff osservava confuso il suo amico, non riuscendo a comprendere come un esserino così piccolo e fragile avesse avuto tanto potere da far inginocchiare Andrew ai propri piedi.
Per Jeff, Phoebe non presentava nulla di particolare.
La considerava una bella ragazza, la classica biondina con gli occhioni chiari, dalla pelle lattea e la statura piccola.
Il suo atteggiamento remissivo quanto tenace, seppur mai ribelle del tutto, lo incuriosiva ma non attirava.Tuttavia, da quando Phoebe era entrata nella vita di Andrew, Jeff si accorse che il volto di quest'ultimo era invaso da una serenità unica che rese Jeff un tantino geloso.
Lui stesso provava una profonda confusione per tale rovello.
Non desiderava Phoebe.
Jeff desiderava un pó di quella preziosa serenità che aveva scorto sul viso dell'amico.
Era inconsapevole, però, che quel piccolo anfratto di pace, che quel briciolo di serenità tanto ambita, lui già l'aveva trovato prima di Andrew.In Enly.
Enly era il suo piccolo frammento di paradiso.
L'unica che lui avesse mai desiderato proteggere, amare, possedere.
Tuttavia, qualcosa lo frenava dal toccare e catturare quella minuscola goccia di empirio.
Jeff era consapevole di essere un uomo plasmato dalla violenza, ribelle e selvaggio.
Per lui, Enly meritava di meglio.A volte, la sua mente fantasticava, immaginava che qualcosa di astratto, forse il destino, aveva fatto sì che le loro strade si incrociassero.
Forse, sempre il destino, aveva influito sulla scelta di Enly nel voler restare con lui, in quel mondo ch'era privo di luce.Jeff provava una sorta di gelosia per Andrew, il quale era stato spietato nell'appropriasi della luce che possedeva Phoebe, ma anche tanto coraggioso nel riparare quella luce, proteggendola dalle delusioni della vita.
Come ci era riuscito? E, perché lui non riusciva ad appropriarsi della luce di Enly?
Lui conosceva bene la risposta.
Jeff era una bestia perduta che portava nei modi violenti e rudi, nel linguaggio volgare e nello stesso pensiero il marchio della sua condizione, un demone portatore di morte e distruzione, destinato a soccombere nel chiasso assordante della solitudine fino alla fine del suoi giorni.
Ma, quel "Ti amo" lo aveva terribilmente spiazzato, confondendolo anche sulla sua condizione, sulla sua persona, sulla sua identità.
Enly lo amava.
Un angelo che si era perso all'inferno, si era innamorata di un demone.
Jeff allungava le mani, spingeva con tutta la forza che possedeva contro la calca di persone che impanicate, correvano verso l'uscita impedendogli di raggiungere il corpo, adesso, privo di coscienza tra le braccia di un demone peggiore di lui.
Quest'ultimo lo fissava con occhi incattiviti, soddisfatti.
Carl godeva nell'osservare gli inutili tentativi di Jeff nello spingere la folla per riappropriarsi di Enly.
Enly non era mai stata sua.
Enly non apparteneva a lui.
Enly non apparteneva a quel mondo.Lo sguardo di Jeff, colmo di un odio profondo e di un indomabile sete di vendetta, era rivolto alla grossa figura di Carl che oltrepassò l'uscita di emergenza con Enly tra le sue braccia, che presentava un taglio sulla tempia causato dal brusco incontro avuto con il manico della pistola di Carl.
Jeff sfilò a sua volta la pistola dalla fondina mirandola al calcagno di Carl, poi, si bloccò.
La folla era in panico, se Enly fosse cascata sul pavimento le persone l'avrebbero schiacciata.
Il cuore gli tremò nel petto.
《Ti troverò, Enly.》sussurrò con un tremore incontrollato che gli colpì gli arti superiori.
《Fosse l'ultima cosa che faccio.》aggiunse stringendo tra le mani scosse il manico della pistola, quasi invogliato da una rabbia cieca di sparare a chiunque gli avesse intralciato la strada.

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𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑔𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑂𝑓 𝐻𝑒𝑎𝑣𝑒𝑛
أدب نسائي𝐸𝑆𝑇𝑅𝐴𝑇𝑇𝑂 𝐷𝐼: "𝑀𝑌 𝐿𝐼𝑇𝑇𝐿𝐸 𝑂𝐵𝑆𝐸𝑆𝑆𝐼𝑂𝑁". Esiste unɑ ɾeɑltɑ̀ dove i sogni incontɾɑno lɑ concɾetɑ fɑttezzɑ dellɑ vitɑ, peɾfettɑ ingɑnnɑtɾice, e si infɾɑngono in mille pezzi diventɑndo spɑventosi incubi.Lɑ poveɾtɑ̀ toɾnɑ ɑd esiste...