VI

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I suoi occhi famelici fissi sul mio corpo mi spaventarono talmente tanto da provocarmi un incontrollato tremore alle mani.

《Questa sera hai deciso di farmi impazzire completamente, bambina?》chiese con smisurata malizia, dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi, sussurrando rocamente contro il mio orecchio arrossato.

Deglutii visibilmente per calmarmi, non scostando gli occhi dal suo sguardo, tremendamente deciso.

In quel momento avere la sua completa e maniacale attenzione su di me era la cosa che meno avrei desiderato al mondo.
L'essere guardata in quel modo insistente, l'essere notata, l'essere ascoltata, l'essere voluta da qualcuno di tanto meschino da ricattarmi per godere della mia considerazione mi provocò un fastidioso senso di nausea.

Mi afferrò bruscamente la mano trascinandomi con sé alla cassa, dove Carl pagò velocemente il conto anche per me senza concedermi neanche il tempo per ribattere o oppormi, dopodiché ci dirigemmo verso l'uscita in cui si trovava il gentile signore che ci aveva accolti.
Quest'ultimo mi lanciò uno sguardo cruccio e compassionevole abbassando successivamente il capo, intimorito dalla losca figura che mi stava rudemente trascinando fuori dal lussuoso ristorante.

Con enorme fatica cercai di stare al passo calzante di Carl, il quale si diresse verso l'auto sostata nel parcheggio dell'immenso ristorante.
Mi aprì lo sportello spingendomi vivamente affinché mi sedessi.
Velocemente fece il giro dell'auto affiancandomi iniziando poi a guidare silenziosamente verso una destinazione a me totalmente ignota.

Il mio respiro a intervalli mi usciva affannosamente dalle labbra, a causa dell'ansia opprimente che stava facendo accelerare notevolmente il mio battito cardiaco.

Carl guidò come un pazzo, non scostando mai lo sguardo dalla strada.

《Dimmi che tua madre non c'è stanotte a casa...》quasi consigliò con voce grave stringendo il volante talmente forte da rendere le nocche delle mani quasi bianche.

Mi abbracciai il corpo infreddolito in preda ad un crescente timore panico che turbò la mia, già incostante, pace mentale confondendomi i pensieri, al punto da rendermi non più padrona dei miei stessi pensieri e delle mie stesse parole.

《Sa che rimarrò a dormire a casa di Allison...》risposi flebilmente, mordendo furiosamente l'interno delle mie guance successivamente all'aver proferito tali parole, responsabili della mia imminente rovina.

Un sorriso carico di soddisfazione fece capolino sul suo bellissimo viso irrigidendo maggiormente i miei nervi già dolorosamente tesi allo stremo.

Decelerò svoltando successivamente a destra, in una buia stradina.

Il mio respiro accellerò in preda al panico.

Girai lentamente il capo verso la mia sinistra, arcuando lo sguardo intenzionata a scorgere un qualche indizio sul luogo in cui mi stava inevitabilmente conducendo.

In poco tempo apparì un'enorme distesa di acqua blu scuro.

Il mare.

Gli occhi mi brillarono di meraviglia e la mia bocca si spalancò strabiliata.

Caotico, quieto, tempestoso, sconfinato.

Il mare ci attira, ci induce ad esplorarlo, ma nonostante ciò resta ancora misterioso e pieno di segreti, imprevedibile.
Esso può trasformarsi in breve tempo, divenendo minaccioso, furioso, incontrollabile.
Ma resta comunque meraviglioso, una stupenda forza della natura.

Ancora con lo sguardo incantato su di esso, non mi accorsi che avessimo parcheggiato su una piccola collina di sabbia.

Scavalcai velocemente il mio sedile accomodandomi sui sedili posteriori, ammirando la meravigliosa vista che si prostrava dinanzi ai miei occhi.

 𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑔𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑂𝑓 𝐻𝑒𝑎𝑣𝑒𝑛  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora