XXXIII

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Un anno dopo...

《Chi è il bimbo più bello? Chi è il bimbo più dolce? È Ehud, vero? Si?》giocherellai con le manine paffute di Ehud, figlio della mia migliore amica, facendo delle smorfie volte a far divertire l'ometto, perennemente serio e taciturno.

Allison aveva espresso il desiderio che fossi io a scegliere il nome di suo figlio.

"Ehud" significa "amato", proprio come voleva essere amato il suo defunto padre a cui Ehud somigliava così tanto.

I suoi capelli erano d'un biondo più scuro di quello che colorava i capelli della madre, ma gli occhi, gli occhi erano di un nocciola tendente al nero, identici a quelli appartenuti a Carl.
Anche il carattere somigliava a quest'ultimo, sempre serioso ed enigmatico.

《Enly, sai che odia quando gli fai le smorfie!》mi rimproverò Allison sollevando gli occhi al soffitto, scocciata.

Sbuffai contrariata.

《Non è vero. Tanto lo so che mi ama sempre!》affermai facendogli una linguaccia che lo stranì.

La sua espressione, dapprima stralunata, divenne divertita.
E, quasi come se volesse imitarmi sollevó le braccia in alto scuotendole e, poi, scoprì la lingua piccola e rosea.

Scoppiai a ridere stringendolo al mio petto.

《Ecco qui il mio Ehud!》strillai riempiendo di bacetti il suo tenero faccino.

《Hei, pretendo lo stesso trattamento anche per mio figlio, Enly!》intervenne improvvisamente Phoebe rubando Ehud dalle mie braccia.

Ridacchiai divertita annuendo.

《Jeff ti sta aspettando in auto. Penso che se tarderai qualche altro minuto ti verrà a prendere di peso...》affermò sorridendo maliziosamente.
《Che ci provi pure!》ribattei sdegnata soffiando su una ciocca corvina cadutami sul naso.

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Inizio flashback.

Jeff guidò come un pazzo fino all'ospedale, non rispettando alcun limite di velocità.
Io, seppur tremendamente spaventata, stringevo fortemente la mano di Allison sussurrandole parole incoraggianti.

Quasi temetti che partorisse sui sedili posteriori dell'auto di Jeff, ma, fortunatamente arrivammo in tempo.

Subito la trasportarono, grazie all'ausilio di una barella, nella sala travaglio, in cui, dopo essermi ripulita per bene, mi fu permesso di entrare ed assistere al parto sotto richiesta di Allison.

Assistere alla nascita del figlio della mia migliore amica fu un'esperienza indimenticabile portatrice di un'emozione forte che si incise sotto la mia pelle.

Il mio mondo cambiò in un istante facendomi dimenticare di tutto il male che una parte di esso racchiudeva.

Il suo odore sapeva di vita, innocenza, amore.

Quando porsi il pargoletto alla madre, le baciai la fronte madida di sudore.

《Ecco a te, guerriera...》mormorai a causa della voce ancora livemente rauca, con gli occhi gonfi di lacrime che a stento riuscii a trattenere.

Allison mi fissò con sguardo grato e stanco per lo sforzo dovuto al parto.

《Sei tu la guerriera, amica mia.》affermò debolmente stringendo la mia mano tra le sue.

 𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝐹𝑟𝑎𝑔𝑚𝑒𝑛𝑡 𝑂𝑓 𝐻𝑒𝑎𝑣𝑒𝑛  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora