BEOMJUN

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Choi Beomgyu x Choi Yeonjun

Beomgyu’s pov:

È una giornata di pioggia a Seoul, e come tutte le giornate piovose, mi ritrovo a finire un vecchio puzzle che, in realtà, avrei dovuto finire anni fa assieme, be’, assieme al mio ex ragazzo. Lui è il tipo perfetto, colui che ognuno vuole avere al proprio fianco, ma che non può avere perché è colui che è anche molto selettivo. E non è da tutti scegliersi le amicizie come fossero caramelle da dividere per colore, eppure lui è così. Lui è un angelo caduto dal cielo per salvare il mondo, è così che lo vedo. O meglio, che lo vedevo, prima di lasciarci per poi non ritrovarci mai più. E che cosa triste che è; avrei scommesso i miei 16.079,04 won (12€) che ci saremmo ritrovati e amati nuovamente. Ma ahimè, così non è andata. 

<Al diavolo!> impreco non trovando il pezzo combaciante per quell’altro che sono riuscito a trovare in mezzo a quella miriade di pezzi colorati. Forse non è solo quello il motivo, forse è anche perché, dopo anni, sto ancora pensando a lui, sto ancora pensando a Yeonjun. Magari anche lui sta pensando a me, mi dico. Ma so che così non è; se fosse così mi avrebbe già contattato in qualche modo. So com’è fatto, se lui ci tiene si farà vedere anche a costo di passare grossi guai. Ed è proprio per questo che mi arrendo, non c’è alcuna ragione per cui lui dovrebbe farsi rivedere. Lo devo solo accettare: ormai è finita. 

Vado un po’ nel terrazzo di casa, magari stare all’aria aperta mi farà stare meglio. E poi io amo l’odore della pioggia, questo sicuramente mi calmerà. Faccio scorrere le porte-finestre che portano al terrazzo. Poi, con tutta calma, mi siedo sulla sedia a fianco al tavolino in legno dove solitamente poggio il libro che sto leggendo. Guardo fuori, è tutto così calmo: le macchine non sfrecciano sulle strade asfaltate, le ruote delle biciclette non beccano sassolini, i ragazzini non chiacchierano ad alta voce… Tutto è quiete. 

Tutto lo è, finché non sento dei passi avvicinarsi velocemente,  ma allo stesso tempo lentamente, come a voler far crescere la curiosità in me. 

Mi affaccio subito alla ringhiera e vedo una figura avvicinarsi correndo. Probabilmente non sente ciò che sta provocando, penso abbia le cuffie alle orecchie. Ma poco importa, quello è l’unico suono che riesco a sentire, non c’è nient’altro per me. Quei passi ben bilanciati che formano quasi una melodia, si insediano nella mia mente e sembrano non volerne uscire. Mi affaccio meglio, voglio vedergli il volto, voglio vedere com’è fatto quest’altro angelo. 

È come se mi perseguitasse, ogni volta che definisco qualcuno angelo è sempre lui. Come si può capire, quel ragazzo laggiù è esattamente Yeonjun. Vorrei così tanto richiamare la sua attenzione in qualche modo: urlando, scendendo per le scale di casa o ancora chiamandolo al telefono. Ma so di non potere. È tutto finito, io non posso più parlargli senza un valido motivo. Lui sarà sicuramente andato avanti con la sua vita, e così dovrei fare pure io. 

Ma perché non ho continuato a guardare? Se solo l’avessi fatto, ora saremmo ancora insieme abbracciati. Perché sì, lui non mi ha dimenticato, lui non è andato avanti. Lui mi pensa ancora, e a dimostrarlo c’è quello sguardo a me rivolto ma che non ho visto. Perché forse la vita mi sta dicendo che ci rincontreremo, sì, ma in un altro momento.

ANGOLO BOH

ok, questa one shot è decisamente meglio delle altre, infatti è l'ultima che ho scritto (ma non l'unica perché ne ho molte altre da pubblicare).
e nulla, spero possa piacere:)

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