CHOI YEONJUN

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Choi Yeonjun x reader

Era notte fonda. Stavo uscendo di casa senza che nessuno della mia famiglia mi sentisse, altrimenti sarei morta. Stavo indossando i soliti jeans neri strappati e la maglietta nera con il cappellino del medesimo colore. Era il solito outfit che mettevo per andare a fare quel genere di cose. Richiusi la porta alle mie spalle per poi iniziare a correre verso il cortile della scuola. Lì mi sarei incontrata con il gruppo. Beomgyu aveva detto che ci sarebbe stato un nuovo ragazzo nel nostro gruppo. Ero assai curiosa di sapere chi fosse. 

Arrivai nel giardino e mi sedetti sulla panchina all’entrata. C’erano tutti: Beomgyu, Kai, Soobin, Taehyun e le ragazze. <Y/n, tutto okay? Sembra che ti sia fatta 30 km a piedi!> rise Taehyun. <Non interferire coglione> sputai per scherzare. Aspettammo per circa un quarto d’ora quel nuovo ragazzo che portava il nome di Yeonjun -ce l’aveva detto Beomgyu precedentemente- e finalmente una figura dal passo calmo si avvicinò a noi. Stranamente non era un poliziotto, mi era quasi venuto il dubbio che avessero di nuovo chiamato la polizia. 

Appena ci accertammo che fosse Yeonjun, ci presentammo e iniziammo il lavoro: questa volta l’avrebbero dovuta pagare. Cominciammo ad imbrattare tutti i muri esterni della scuola, eravamo come senza pietà. Nessuno ci avrebbe fermato. Quello, oltre ad essere un mezzo di vendetta, era anche un modo per esprimerci, uno sfogo. Volevamo far capire a questa società di merda che noi non saremmo stati zitti, a costo di finire dietro le sbarre. 

Mentre stavo disegnando usando, come mio solito, il nero, Yeonjun si avvicinò a me e prese parola:<Quindi tu sei y/n, mh?> io annuii. Mi prese improvvisamente la mano facendo cadere la bomboletta che tenevo tra esse e mi portò sul retro della struttura. <Da qui si può benissimo entrare> aspetta cosa? Avremmo dovuto fare irruzione a scuola? Va bene imbrattare i muri, ma entrare nella scuola avrebbe portato non pochi guai. Ciononostante rimasi al suo gioco, volevo vedere fin dove si sarebbe spinto. 

Entrò prima lui, poi, dandomi una mano, entrai io. Wow, la scuola era così silenziosa di notte! <Vieni, di qua c’è la sala di musica, ti sorprenderà il fatto che io sappia suonare qualcosa!> modesto lui! Entrammo nell’enorme stanza. Yeonjun si sedette sulla sedia proprio davanti al pianoforte e mi fece spazio. Iniziò a suonare una melodia dolce, era davvero magnifica. In più lui rendeva il tutto più, come dire, romantico. Ogni tanto si girava verso di me ed io, incantata nel guardarlo suonare con tanta naturalezza, arrossivo. Era davvero attraente sotto solamente la luce della luna. 

Finii con l’appoggiare la mia testa sulla sua spalla. Lui, con una mano suonava, mentre con l’altra mi accarezzava i folti capelli biondo cenere. Chiusi un secondo gli occhi per godermi meglio quel momento. Lui se ne accorse e mi chiamò dolcemente:<Y/n, sei sveglia?>. Io aprii immediatamente gli occhi ormai stanchi che incontrarono i suoi. Rimanemmo a fissarci per un po’, non saprei quantificare quanto tempo fosse passato. Yeonjun si stava avvicinando sempre di più e, come se fosse un bisogno prioritario, non mi allontanai. Anzi, io mi avvicinavo con lui. Finimmo per far incontrare le nostre labbra che si bramavano l’un l’altra. Lui, prima di lasciarmi andare, diede un ultimo morso alle mie labbra rossastre. Ci staccammo per poi fissarci negli occhi, ognuno molto roseo in viso. 

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