YEONBIN

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Choi Yeonjun x Choi Soobin

Liceali. Ecco cosa eravamo, eravamo dei semplici liceali. Le esperienze che vivevamo ogni giorno ci formavano, come se fossero un uomo con la sua creta. A noi serviva sperimentare qualsiasi cosa, a partire dal marinare la scuola fino all’alcol o al contatto carnale. Ma chiaramente si parla anche di primi amori, quelli genuini, così innocenti da sembrare essere usciti da una qualche serie televisiva. È esattamente quello che mi è successo. Forse ho sperimentato anche troppo, forse sono andato troppo oltre, forse ho superato il limite, quella linea sottile che divide la tolleranza dal perdere per sempre una persona. 

Ma spieghiamo meglio. Era estate. Si sa che d’estate ognuno di noi si culla e cerca solo di divertirsi. Ed è proprio quello che ho fatto io. Mi sono divertito parecchio quell’estate. Ho incontrato tanta gente nuova, molti di loro vivevano nel mio vecchio paesino, posto nel quale ho passato quelle vacanze. Uno di loro mi ha colpito particolarmente: si chiamava Yeonjun, Choi Yeonjun. Era un anno più grande di me. Era il più bel ragazzo che avessi mai potuto conoscere. Al tempo, non avevo ancora capito che ciò che provavo per i ragazzi non fosse semplice amicizia, ancora non avevo capito il mio orientamento sessuale. E così, una sera, mentre passeggiavamo sul ponte che dava vista sul fiume, ci baciammo. In realtà fu lui che baciò me, io ero inesperto all’epoca. 

Stavamo camminando, quando ci fermammo per ammirare la luna che rifletteva sulle acque del fiume. Poi lui si voltò verso di me e mi baciò. Fu un bacio veloce ma lento allo stesso tempo. Era così pieno di emozioni contrastanti. Così come lo è la mia descrizione. Ancora oggi riesco a sentire le farfalle che svolazzavano nel mio stomaco in quel momento. Quello è stato il mio primo bacio. Da lì inizia tutto il resto. Io e Yeonjun ci vedevamo ogni giorno, specialmente a casa sua. Una sera dormii anche da lui, ovviamente quando non c’erano i suoi. Fu lì che successe il finimondo. Ci stavamo raccontando di tutto, sulla nostra vita, le nostre ambizioni, le nostre passioni… Poi, dopo un mio racconto, lui mi prese il volto baciandomi. Io, preso dal momento, mi misi a cavalcioni sopra di lui continuando a baciarlo. Misi innocentemente le mie mani sotto la sua maglietta e fu così che ci ritrovammo di colpo nudi, con la mia intimità dentro di lui. 

Quella notte fu una della più belle della mia vita, ero insieme al ragazzo che amavo. Non avrei potuto chiedere di meglio. Peccato che il giorno dopo, nonostante gli avessi scritto qualcosa come venti messaggi, non si fece sentire. All’inizio pensavo fosse dovuto all’imbarazzo, ma poi, dopo aver ricevuto una sua lettera dove diceva che quello era stato solo un errore, dovetti ricredermi. Stetti male per mesi e mesi, Yeonjun non mi usciva dalla testa. 

Passarono, oltre che i mesi, anche gli anni. Ora sono qui, a pensare ad una mia vecchia storia, o meglio, vecchia avventura. Sono in cucina con il mio attuale ragazzo, si chiama Kai. È un tesoro, oltre che essere estremamente attraente, è anche molto dolce e passionale. Molti lo descriverebbero come il ragazzo perfetto, effettivamente lo è. Ma è imperfetto per me. Io ho bisogno di una sola persona: Choi Yeonjun. E sembra incoerente, ne sono consapevole. Mi sono rifatto una vita ma penso ancora ad un ragazzo conosciuto anni e anni fa. 

Per curiosità, sono andato a cercarlo su internet. All’inizio non ho trovato nulla, ma poi, dopo un’approfondita ricerca, sono riuscito a trovarlo. Ora era un idol. Forse se fossi andato alla sua agenzia sarebbe cambiato qualcosa. Mi sento però così in colpa nei confronti di Kai, lui mi ama davvero e invece io…io no. 

<Kai, devo andare a comprare la passata di pomodoro, è finita.> invento la prima scusa che mi viene in mente per uscire di casa. Corro, corro fino allo sfinimento. Ma devo assolutamente parlare con Yeonjun. Si sta facendo tardi, l’agenzia avrebbe chiuso a breve. 

Arrivo finalmente allo studio, ma vedo tutte le luci spente. Mi rassegno, non incontrerò mai più Yeonjun. Sto per andarmene, quando sento dei passi inseguirmi. <S-Soobin?…> sento chiamarmi con voce spezzata. Mi giro con una lentezza assurda; il tempo di metabolizzare chi si trova davanti a me. Appena capisco che non è affatto un sogno, mi butto su di lui abbracciandolo senza lasciarlo andare. <Soobin, così mi fai male!> si lamenta, ma io non lo lascio comunque andare. Dopo un po’ mi stacco, quello è l’abbraccio di cui ho sempre avuto bisogno. 

<Soobin, io non so come scusarmi per il mio comportamento di anni fa. Allora pensavo che fosse stato uno sbaglio madornale, uno che non si sarebbe mai potuto risolvere. Per quello non ti ho più scritto, e per quello ti ho spedito la lettera. Io, da quando ci conosciamo, sono sempre stato attratto da te, inizialmente solo fisicamente, poi ho capito che sei una persona splendida e così mi sono follemente innamorato. Non hai idea per quanto io ti abbia cercato, voglio rimediare, permettimelo.> mi dice come se mi stesse donando il suo cuore. Io mi avvicino, ho bisogno di un contatto. Improvvisamente, senza che lui se l’aspetti, lo bacio. Forse ho sbagliato a non dire la verità a Kai, e per questo mi sento terribilmente in colpa, ma so di non aver sbagliato con Yeonjun. È lui l’uomo che io voglio al mio fianco, da ora e per sempre. 

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