Kang Taehyun x reader
Come ogni sera, stai andando al parco comunale per fare il tuo solito giro in skateboard. Quello che tutti i tuoi amici definiscono come “lo strumento della morte” solo perché non ci sanno andare. Quello strano mezzo a quattro ruote piatto, così da metterci i piedi sopra.
Con il tuo solito cappellino nero, ti stai dirigendo verso il parco con tutta la calma possibile, così da respirare a pieni polmoni l’aria che ti accarezza la faccia. Chiudi gli occhi per goderti meglio quella brezza, ma è proprio quello che devi sempre evitare: un piccolo, minuscolo, sassolino ti fa ribaltare e ti fa finire con il di dietro contro la strada gelida delle 21:56.
<Cazzo!> imprechi contro te stessa per il tuo errore da principiante, cosa che dopo sette anni di skate non sei. Eh già, sono già passati sette anni da quando tuo zio ti ha fatto vedere come sfrecciava per le strade di Seoul. Sette anni da quando hai provato quello strano aggeggio, cadendo svariate volte, ma poi rialzandoti.
Ed è proprio con quei ricordi che ti alzi da quella strada e ti dirigi al parco, stavolta a piedi. Solitamente non c’è mai nessuno a quell’ora, ecco perché ci vai così spesso. Ma quella sera è diverso: c’è un ragazzo biondo sull’altalena, sembra sia intento a soffiare su una sua possibile ferita. Decidi di aiutarlo, tanto non potrà mai essere così male. Appena ti avvicini, noti che accanto a lui è situato uno skateboard nero dai dettagli verdi, verdi come i prati nei disegni dei bambini. Verdi come la speranza, la stessa che non ti ha mai abbandonata per sette lunghi anni. Il desiderio di eccellere in tutto ciò che fai, ma in particolare nello skate per non deludere tuo zio, è davvero scomodo certe volte, ma la maggior parte fa sì che non ti abbatti al minino ostacolo.
<Va tutto bene?> chiedi quando sei davanti a lui. Quest’ultimo ti guarda, scrutandoti dalla testa ai piedi, per poi alzarsi e sorriderti. <In realtà no, non so come funzioni questo> lo ha indicato. È proprio lo skateboard, avresti potuto benissimo insegnargli, ed è quello che avresti fatto. <Se vuoi ti insegno. Anzi, facciamo così, ci vediamo ogni sera qui alle 22:00 e ti insegnerò tutto ciò che ti serve sapere, compresi i più complicati trick> gli proponi. A lui sembrano illuminarsi gli occhi, e la luna che riflette su essi lo rende ancora più incantevole.
<Comunque piacere, sono Taehyun, Kang Taehyun> si presenta il ragazzo misterioso. <Io sono y/n> ti presenti a tua volta stringendogli la mano.
Iniziate a parlare del più e del meno, fino a che tua madre non ti chiama per sapere quando saresti tornata. Così saluti Taehyun e ritorni a casa, promettendogli che ti saresti fatta vedere il giorno dopo.
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TXT ONE SHOTS
Fanfictionpenso che il titolo parli da sé. mi sento cringe but fa niente spero che siano perlomeno scritte decentemente:)