Art.137, comma 7 del Codice penale:
Le pillole vanno assunte ogni giorno secondo prescrizione da ogni persona non Perfetta. I trasgressori verranno mandati alla Scuola dei Demeriti senza possibilità di appello.
Il tavolo della cucina era ricolmo di pillole colorate, tutte perfettamente allineate. Un ufficiale di polizia dall'aria truce le stava fotografando con attenzione, indossava dei guanti di plastica trasparente, simili a quelli che si trovano nei reparti di ortofrutta dei supermercati. Era salito su una delle sedie rosso spento della cucina per poter catturare in foto l'intero tavolo, il viso paonazzo nel tentativo di trattenere il fiato.
Fece qualche scatto, poi spostò l'obiettivo su un bambino che se ne stava in piedi in un angolo: aveva i capelli e gli occhi scuri, indossava una felpa troppo grande e delle scarpe blu sbiadite dall'usura che tamburellava nervoso sul pavimento. L'ufficiale gli fece cenno di sollevare il cartoncino che stringeva fra le dita e su cui era stampata, a caratteri sottili, la dicitura: "Pillole non assunte: 935". Con un gesto brusco e a tratti spaventato, l'ufficiale gli indicò di mettersi in piedi di fianco al tavolo e, sempre trattenendo il fiato, gli fece segno di guardare in alto per poi scattare un'ultima foto.
Scese poi dalla sedia, premurandosi di mantenere la maggiore distanza possibile fra sé e il bambino. Tirò fuori dalla tasca una busta spessa color arancione gommagutta, la appoggiò sulla sedia da cui era appena sceso e, senza dare mai le spalle al bambino, uscì dalla stanza.
Ormai quasi privo di fiato percorse a passi rapidi il corridoio che l'avrebbe portato dalla cucina all'ingresso, lì lo stava aspettando la madre adottiva del bambino. La giovane donna se ne stava in piedi a braccia incrociate, le nocche pallide chiuse a pugno, lo sguardo deciso.
«Ufficiale, avevo capito che mi avrebbe dato delle informaz-» l'uomo stoppò la donna con un gesto rapido della mano e le fece cenno di aprire la porta per consentirgli di uscire, lei eseguì un po' interdetta.
Lui si precipitò fuori verso l'entrata dell'appartamento di fronte e, solo allora, smise di trattenere il fiato, riprendendo così il suo colorito naturale.
«Ufficiale?» riprovò nuovamente la donna, i muscoli del viso che guizzavano alternandosi fra rabbia e disperazione.
L'uomo si voltò e per la prima volta la guardò con attenzione: era di una testa più bassa di lui e particolarmente giovane. Sorrise bonario, lei non sapeva ancora come girava il mondo.
«Signora, mi deve capire: ho un figlio, non posso rischiare di contagiarlo» le spiegò.
Lei socchiuse gli occhi, le iridi taglienti come vetro. «Che assurdità! L'Imperfezione non è contagiosa» sbottò.
L'ufficiale rimase immobile, intontito e incredulo; non avrebbe mai immaginato di venire contraddetto.
«Prego?» domandò, forse aveva sentito male.
«I casi di Imperfezione sono dovuti alla scorretta assunzione delle pillole e a nient'altro» spiegò la donna cercando di mantenere un tono calmo e deciso, gli occhi ricolmi di rabbia. «O forse non crede a quello che dice il governo? Proprio lei, un ufficiale di polizia.»
«Signora, cerchi di capire...» borbottò l'uomo.
«Cercare di capire? Il modo in cui lei si è comportato con mio figlio è ingiustificabile. Non è contagioso, è inutile che lei indossi guanti di plastica rubati al supermercato; servirebbero adesso a me, se l'ignoranza fosse una malattia trasmissibile» sibilò glaciale.
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La Scuola dei Demeriti
Science Fiction| Wattys 2023 Shortlist | C'è chi Perfetto ci nasce e chi, invece, deve recarsi ogni settimana al Centro di Accompagnamento della propria città e ritirare le pillole che gli permetteranno di diventarlo. Le pillole sono una garanzia: chiunque sarà p...