Art. 617 del manuale delle regole:
I membri delle ultime dieci stanze nella classifica delle stanze aggiornata al primo giugno vengono mandati al programma di rieducazione speciale, fatta eccezione per i casi indicati all'articolo 610, comma 17.
«Com'è possibile?» mormorò con voce spezzata il bambino. «Non ho visto nessuno con più di vent'anni qua. Nessuno! Volete dirmi che sono tutti riusciti a classificarsi fra i primi dieci?» Eco, che fino a quel momento era rimasto disteso ai piedi di Melissa, si avvicinò a Trentacinque e con il naso umido gli toccò la mano per poi fissarlo preoccupato. «Non ha nessun senso!» riprese il bambino. «Più il tempo passa, più le possibilità di andarsene da questa scuola diminuiscono! Ogni giorno accumuliamo demeriti e non li possiamo recuperare in alcun modo, non è possibile arrivare fra i primi dieci se trascorri anni qui! Non è possibile!»
«Sh, abbassa la voce» sussurrò Pietro e con la sua solita aria greve e a tratti ansiosa, gli diede la risposta che cercava: «Dimentichi quello che succede alle persone che arrivano ultime nella classifica delle stanze.»
Le mani di Trentacinque tremarono, mentre il suo corpo venne scosso da un'ondata di freddo gelido. «So che finiscono nel programma speciale» riuscì in qualche modo a dire, il pensiero ancora lucido nonostante tutto.
«Esattamente» assentì Pietro. «Gli studenti più anziani probabilmente si trovano lì.»
Trentacinque sbatté il pugno sul tavolo in un'ondata di rabbia e frustrazione. «Ma è impossibile!»
«Trentacinque...» mormorò Melissa, lo sguardo ricolmo di preoccupazione. «Forse è meglio se ne parliamo più tardi, che dici?»
«No.» Un'agitazione crescente gli riempiva il petto: doveva capire, doveva sapere, non poteva aspettare. «Non possono finire tutti nel programma speciale, i conti non tornano!»
Alcuni studenti seduti agli altri tavoli si voltarono a guardarlo.
«Abbassa la voce» lo ammonì Pietro. «Se vuoi continuare a parlarne.»
Trentacinque strinse con forza il bicchiere e bevve un po' di acqua per calmarsi. «Prometto che non alzerò più la voce.»
«Ti ascoltiamo» mormorò Melissa.
«Ci sono cinquanta studenti che lasciano la scuola ogni anno, giusto?» iniziò Trentacinque.
«No, sono dieci» lo corresse Pietro.
«Contavo anche quelli del programma speciale... Ci vengono mandate le ultime dieci stanze e ogni stanza ha quattro componenti, quindi sono quaranta persone.»
«Però non sappiamo loro dove vadano» lo corresse Melissa. «Potrebbero anche essere nascosti in qualche ala della scuola.»
«Sì» Trentacinque sollevò le spalle. «Mi sono espresso male. Ci sono cinquanta persone all'anno di cui non abbiamo più traccia: i primi dieci e quei quaranta che vanno al programma speciale. Sono pochissimi.» Bevve un altro sorso d'acqua. «In questa scuola vengono mandate tutte le persone Imperfette del Paese e non sono solo cinquanta all'anno. Un limite d'età deve esistere, altrimenti che fine fanno gli studenti più anziani e gli adulti? Perché non c'è nessuno che ha più di vent'anni qui?»
Pietro gli si avvicinò. «Sono d'accordo con te, c'è qualcosa che non torna, ma ti posso assicurare che se un limite d'età esistesse lo sapremmo.»
«Sarebbe indicato nel manuale delle regole o si sarebbe sparsa la voce» aggiunse Melissa.
STAI LEGGENDO
La Scuola dei Demeriti
Science Fiction| Wattys 2023 Shortlist | C'è chi Perfetto ci nasce e chi, invece, deve recarsi ogni settimana al Centro di Accompagnamento della propria città e ritirare le pillole che gli permetteranno di diventarlo. Le pillole sono una garanzia: chiunque sarà p...