Capitolo diciotto

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Pov's Anna

Appena entrata in macchina con Harry e già Martina si fa male come suo solito. Naturalmente ha sbattuto la testa sulla portiera della macchina.
A -Harry, te lo detto. È una causa persa!-mettendomi a ridere.
Harry sorride facendo comparire le fossette e i suoi occhi brillano, piega un po la testa di lato e si gira dietro verso Martina. Si guardano dolcemente e posso giurare che si vogliono un bene fortissimo che è reciproco verso l'altro. Mi metto in mezzo parlando per concentrare Harry sulla strada, cioè accendere la macchina e andare il prima possibile da Niall che mi manca tantissimo.
A -Martina, Harry lo so che vi volete un bene dell'anima ma io vorrei andare da Niall, quindi muovi quelle tue mani che usi per Martina e accendi il motore di questa bellissima macchina- notando il loro sguardo divertito dopo che ho detto "...che usi per Martina...", mi misi a sorridere e ridere allo stesso tempo.
Ma poi i miei occhi diventarono lucidi per via di Allison e Calum, quindi di scatto mi girai verso il finestrino per non far vedere che stavo per piangere. Loro non potevano capire che senza essere in quel preciso posto ho visto tutto in poco tempo, ma a loro è stato raccontato. Non possono capire. Accavallo le gambe e vedo dal finestrino al lato della macchina Harry che spense il suo sorriso per poi girarsi verso Martina, prenderle la mano, tirarla a se e abbracciarla sussurandole cose, che presumo, dolci e le diede un bacio casto ma pieno di emozione dato dal fatto che non volevano staccarsi e la mano di Harry sulla sua guancia non voleva collaborare a staccarsi. Si guardarono negli occhi. Nocciola contro verde.
Abbassarono lo sguardo e lei tornò dietro e lui mise in moto l'auto.
Ci spostammo dal vialetto, e dopo che mi misi le cuffie trovate nel giacchetto in pelle, fatto partire Fly - Ludovico Einaudi, praticamente una canzone più deprimente non poteva partire. Sentendo il suono del piano andare dal piano al movimentato in poco tempo creando un suono così asfissiante ma allo stesso tempo liberatorio, mi sentii come al limite di un dirupo e io stessi per cadere di mia spontanea volontà ma volessi allo stesso momento che qualcuno mi venisse a salvare e portare a casa guarendo le mie ferite aperte ormai dal tempo. In quel momento stavo pensando a Niall. Niall. Niall.
Ad un certo punto arrivò la fine e il mio cuore perse un battito ed ebbi i brividi su tutto il corpo. Girai la testa come se avessi il torcicollo e tornai nella posizione iniziale.
Feci partire e ripartire la canzone per tre volte fino a che mi venne da piangere per tutto quello che stava accadendo in così poco tempo.
Tutto questo mi ricorda una cosa. Una cosa che avevo studiato un paio di anni fa che si adagia perfettamente alla situazione.
"Le tempeste servono agli alberi per avere radici più forti".
Mi immedesimo io come l'albero, le tempeste come tutto quello he sta accadendo in questo ultimo periodo e le radici Niall.
Finisce la canzone ma io rimetto subito quella di prima.
Mi prendo le ginocchia e, avendo freddo, le attiro fino al mio petto e mi copro la bocca con il palmo della mia mano coperta dalla manica in pelle nera. Comincio a bagnarla creando aloni di sospiri creati da frusrazione, paura, e consapevoli di aver tirato giù le barriere che col tempo mi ero creata. Tutto questo creato da Niall.
Non sapendo come sta, non averlo qui con me a coccolarlo, non potendo baciare quelle labbra, vedere l'azzurro trasformarsi in blu dato dalla passione in quello che fa. Cantare. Una volta l'ho sentito cantare. Ha una voce divina. Angelica.
Simbolica. Pura. Bassa. Leggermente acuta ma bassa allo stesso tempo. L'avevo sentito cantare Shaje it out -Florence and The Machine.
È una canzone difficile ma lui l'aveva fatta perfetta. Quel pomeriggio ero entrata in casa sua e di Harry.
La musica di Einaudi stava ancora andando ma questo pensiero mi fece voglia di sentire la canzone cantata da Niall. La misi e mi spuntò un sorriso involontario assieme ad una lacrima che bagnò la mia guancia.

Flashback

Ero sulla porta leggermente aperta e sentii una base andare da un telefono.
La aprii con l'intento di chiedere qualcosa o spegnere da dove venisse. Ma bloccai i miei piedi appena vidi Niall seduto sulla sedia girato si spalle.
Teneva il cellulare su una mano.
Partì intonando la canzone che all'inizio stonò. Quindi la fece ripartire e dopo un altro tentativo la fece perfetta. Dopo un paio di secondi arrivò la parte movimentata e mi aggiunsi anch'io facendolo girare sopreso. Mettendo in pausa la canzone ma io mi avvicinai e cliccai play.
Continuò e poi si aggiunse lui facendo partire anche me e poi gli acuti, Dio solo sa come feci e non avendo idea del perché Niall non stesse più cantando mi fermai. Solo dopo mi accorsi del blu intenso che avevano i suoi occhi.
Erano bellissimi. Mi guardò dolcemente e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, mise una mano sulla mia giancia corrispondente e mi baciò chiudendo gli occhi. Io presa dal momento misi le braccia attorno al suo collo e le mani andarono sui suoi capelli a tirargli leggermente le punte e incastrare le dita sulla cute.
Le sue braccia scesero lungo i miei fianchi ed arrivarono sotto le mie natiche e mi prese le gambe facendole avvolgere il suo bacino. Mise le sue grandi mani sotto le mie ginocchia e camminò per le stanze fino a trovare la sua camera da letto. Mi ci adagiò sopra e si mise sopra di me.

Fine flashback

Ritornai alla realtà non capendo che eravamo arrivati in una strada dimenticata da Dio.
Eravamo davanti a Giovanna e Louis.
Dov'è Niall?
Spensi la musica, misi le cuffie nella tasca del giubetto ed usci dopo di Harry, dato che Martina era già scesa per il male alle gambe.
Vidi solo Laura e Zayn correre verso di noi spaventati e più determinati che mai a non fermarsi. Più si avvicinavano e più vidi Zayn fare un gesto con la mano come di allontanarsi. Non capendo tanto si misero a gridare, sempre correndo.
Laura e Zayn -Correte!!! Via!!!-.
Avevano le mani intrecciate ma correvano lo stesso insieme.
Subito dopo dietro la lunga e grande curva in fondo alla strada vidi degli uomini vestiti di nero che avanzavano velocemente ma però camminavano come se sapessero esattamente come sarebbe comunque andata a finire anche se non correvano. Sentii un braccio da dietro prendermi con forza e mi fece girare.
Il mio cuore perse un battito. Niall. Niall era davanti a me.
Dio non sa quanto lo ringrazio. Anche se non lo incontrerò mai per dirglielo di persona. Di istinto avrei voluto baciarlo e abbracciarlo, ma questo non era il momento. Zayn, Laura, Eleonora e Liam erano nella stessa macchina ma perché sono arrivati solo Zayn e Laura? Avevo paura a sapere la verità.
Ad un certo punto un altro filmino come stamattina con Harry solo che stavolta i protagonisti erano Eleonora e Liam.
Solo da quello dedussi che quegli uomini li avevano uccisi, ma non volevo crederci. O forse ero solo un illusa.

Ready To Run // Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora