Capitolo ventuno

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Pov's Anna

Stiamo ancora viaggiando sull'aereo e posso intravedere dal finestrino molte nuvole bianche e soffici su cui vorrei stendermi e dormire come una persona normale, dato che Dalia ha voluto cambiare posto perché aveva paura.
Mentre ascolto Lana Del Rey mi rendo conto che Niall sta giocando con la piccola. Giro la testa meglio per vedere quella scena dolcissima. Lui seduto sul sedile accanto al mio, con Dalia seduta sulle sue ginocchia rivolta verso di lui. Sorridono come se tutto questo non ci fosse. Ci vuole un secondo a sorridere.
In un secondo si possono fare molte cose. Si può baciare. Innamorarsi. Cadere, ma anche rialzarsi. Ferire. Guarire. Ascoltare. Salutare. In un secondo si può dire addio. Crollare a piangere. Abbracciare. Uccidere. In un secondo si può togliere e sgretolare sulle proprie mani una vita creata sulla felicità in dolore. Con un semplice "no" oppure in un secondo puoi ferire una persona con un "ti voglio bene" invece che un "ti amo".
In un secondo puoi renderti conto che una persona davanti a te sta male. In un secondo puoi avere un colpo al cuore. In un secondo puoi capire se una persona ha bisogno d'amore. In un secondo puoi ascoltare quelle due parole che aspettavi da tutta la vita. In un secondo puoi uccidere una persona. In un secondo puoi salvare una vita. In un secondo puoi vedere le facce della gente cambiare espressioni. In un secondo puoi capire che l'aereo su cui stai viaggiando sta precipitando.
In un secondo puoi toglierti le cuffie ed andare dalla tua vita. Vedevo Niall che stringeva Dalia con una mano sul bacino e l'altra sulla nuca. Gli baciò la testa coperta dai capelli rossi e la vidi far fuoriuscire la testa dal petto di Niall e fissare l'ala che si poteva intravedere dal mio finestrino. Mi spostai e la lasciai fare. I suoi occhi tornarono neri come la mattina stessa. Sentii l'aereo tornare in orizzontale e lasciai la mano aggrappata al sedile davanti a me e vidi le mie unghie la lupo. Avevo lasciato i solchi delle dita da quanto forte avevo stretto. Gli occhi di Niall rossi e i suoi canini uscire. Dalia lo fissò per un secondo e l'aereo si mosse malamente continuando a cadere come prima. Lui le girò la testa e lei fece il suo lavoro. Niall chiuse ed aprii gli occhi molte volte fino a serrarli. I canini non c'erano più ma per rassicurarlo mi misi davanti a lui.
A -Allora Niall apri gli occhi- misi una mia mano sulla sua guancia.
Lui fece segno di "no" con la testa ma io sorrisi anche se non mi poteva vedere e le mie mani andarono su tutte e die due le guance facendo movimenti circolari con i pollico. Sentivo che si stava rilassando. E non avevo più gli artigli altrimenti se gli
N -Continua- Non ci credo che gli facevo quest'effetto. Sospirò e finalmente aprì gli occhi anche se molto lentamente. Dopo il suo sguardo finì su di me e mi disse che le lenti a contatto non avevano fatto vedere il colore giallo.
I suoi erano blu scuro. Ed i miei erano di un azzurro chiaro. Un colore che a me non faceva nessun effetto. Era banale come tonalità. Preferivo il marrone brillante che avevo io. Almeno avevo le sfumature e diverse tonalità di marrone. Dal chiaro allo scuro.
Sorrise e sentii una voce dell' hostess che parlava ad un microfono che saremmo atterrari tra 5 minuti e ci diceva di allacciare le cinture.
Presi Dalia e lei non mosse la sua testa perché aveva capito che tutte queste vite dipendevano da lei.
La misi nel suo posto e in contemporanea Niall andò nel suo sedile e allacciò la sua cintura e così feci sia a me che alla piccola.
Lei ci fece decollare lentamente e sentii con il mio udito avanzato le voci del capitano dell'aereo parlare al suo secondario.
"Ma come è possibile che l'aereo stia andando perfettamente se davanti ai miei occhi (nei comandi) c'è segnalato che il motore dell'ala destra è rotto e non funziona!!! Non ha senso!!"
"Hey calmati! Almeno non stiamo precipitando e se andiamo avanti così lo ripareremo all'atterraggio"
"Ok ma non lo spiego io questo"
"Ok allora lo farò io, avendo molta più fantasia di te"
Ritornai a vedere Dalia e le accarezzai i capelli.
Guardai Niall e mi tese una mano. La accettai e me la strinse. Lui sorrise e in quel secondo capii che stavo tenendo la mano alla mia vita.
Mi disegnò dei cerchi sul dorso della mia mano e sorrisi anch'io.
Sentii il rumore delle piccole ruote poste sotto all'aereo che toccavano terra e in quel momento mi tolsi un peso enorme dal petto. Eravamo in Australia. Rischiavamo di morire ma per fortuna che c'era mia sorella con noi. Lei finalmente si girò verso di me e alzò la testa. Ma subito vidi che perdeva sangue dal naso. Una piccola goccia, ma era sempre sangue, dopotutto è sempre la mia sorellina e subito mi slacciai la cintura e chiamai l'hostess per avere un fazzoletto.
La ripulì da quella sostanza e Niall dietro di me in piedi mi metteva le mani sulle spalle. Poi le tolse.
Poi mentre stavo per alzarmi e buttare il fazzoletto vidi delle braccia dall'alto prendere Dalia con lei che sorrideva e rideva come una matta.
Che bella risata che aveva. Mi alzai e girandomi la sentii parlare "lo sai che sei un bambino bellissimo?" cerava di parlare correttamente quindi balbettava e respirava ansiosamente allo stesso tempo. Lui sorrise e gli baciò il naso. Lei si mise a ridere e lui rispose "Ma lo sai che sei proprio una principessa bellissima?" lei rispose annuendo. "Ma anche lei pelò" lei rispose indicandomi ed io mi avvicinai a lei e le toccai il nasino, prima baciato da Niall, con il mio indice sorridendo e il mio ragazzo me la passò. Quindi io presi Dalia in braccio e appena fatto racchiuse me e lei in un abbraccio caloroso. Io con in braccio Dalia e lui davanti a me che ci stringeva tutti assieme. Mi sentivo protetta e rassicurata. Una ragazza suppongo un hostess ci venne a chiamare e ci disse dolcemente che dovevamo lasciare il mezzo non prima essersi scusata per averci interrotto. Solo in quel momento mi accorsi che c'eravamo solo noi.
Presi la mia borsa e con Dalia in braccio uscì da quel posto.
Niall dietro di me ma non lo sentii più dietro quindi mi girai e sentii la ragazza che si complimentava con lui per la meravigliosa ragazza e la splendida bambina che avevamo. E lui disse guardandomi "Lo so che sono bellissime, grazie di tutto".
Io pensai "ovvio che ha detto questo, sono tutta truccata e ho protesi dappertutto Harry mi ha detto che sembro Adriana Lima!". Ma non gli dissi niente e lasciammo finalmente quel posto con le mani intrecciate dopo che la piccola salutò assieme a me la ragazza. Andammo a recuperare le valigie ed andammo alla casa che ci aveva detto mio padre. Preso il taxi partimmo e ci fermammo davanti ad una casetta adorabile. Perfetta come è sempre piaciuto a me.

Ready To Run // Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora