Capitolo trentanove

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Pov's Anna

Un rumore. Mi sveglio. Aprendo gli occhi sento qualcuno attirarmi a se.
Niall. Sento un altro rumore dal piano inferiore. Alzo il busto e mi alzo dal letto tenendo il lenzuolo sul mio petto.
Cerco il reggiseno e lo trovo sul comodino. Lo prendo e lo aggancio, faccio la stessa cosa per le mutandine e vedo Niall vestirsi con solo I boxer e I pantaloni della tuta grigi che porta disolito. Mi metto il più velocemente possibile una canottiera a caso e dei pantaloncini neri. Non bado a nulla.
Prendo la mano di Niall e scendiamo le scale piano. Lui davanti a me e io dietro. Arriviamo alla fine delle scale e guardando a destra e sinistra camminiamo per la cucina.
Mi lascia la mano e prosegue da solo facendoci il segno di stare in silenzio.
Io lo guardo camminare e tutto ad un tratto sento una mano sulla mia bocca, cerco di parlare ma non mi è possibile, la persona mi attira a sé e mi porta dietro l'angolo del salotto. Io cerco di togliere la sua mano dalla mia bocca, ma è più forte di me, deve essere una persona sovrannaturale anche lei. Mi fa stare zitta e sento Niall chiamarmi. Vorrei dirgli tutto ma non posso. Cerco ugualmente ma non ce la faccio. Niall continua a chiamarmi e sento "me stessa" al piano di sopra chiamarlo "Niall sono in camera". Lui sale e io vengo trascinata via dal salotto in silenzio quando mio marito è completamente sparito dalla visuale. Entriamo nel garage e io continuo a scalciare ma senza risultati.
Un'altra persona mi lega le mani davanti al mio petto e quando mi lasciano la bocca per mettermi un lenzuolo io grido il nome di Niall, ma vengo fermata dal panno sulla mia bocca e da un pugno allo stomaco.
Emetto un gemito di dolore e con le mani legate mi tocco la parte dolorante. Una persona mi prende in spalla e dal profumo non ci posso credere che sia lui. No. No. No. Sarà solo un illusione del momento.
Forse usano lo stesso profumo. Un ragazzo.
Spalanco gli occhi appena intravedo le scarpe, o voglio dire gli scarponcini completamente neri. Non ci voglio credere per niente. Davanti a noi c'è l'altra persona e sento che cammina con passi molto più leggeri. Forse penso una ragazza. Sento aprire il portone del garage e sento la persona che mi tiene correre verso qualcosa. Mi fa girare e mi butta nel bagagliaio del furgone. Entra anche lui, ma il buio non mi fanno ancora ad avere la certezza che sia chi penso.
Il veicolo mette in moto e parte ad una velocità assurda, perchè cado all'indietro col busto. Cerco di rialzarmi e mi metto seduta in un angolo del piccolo luogo.
Appoggio la testa su una superficie e ad un certo punto sento parlare il ragazzo davanti a me.
X -Midispiace-.
A -...-.
X -Midispiace cosi tanto Anna. Non lo volevo fare ma ho dovuto-.
Sentii che si avvicinò e mi tolse con mia grande sorpresa il bavaglio che avevo sulla bocca.
A -Per cosa ti dispiace? Di avermi mentito per tutto questo tempo o per avermi rapito?-.
X -Per tutto. Io ci tengo a te-.
A -Allora lasciami andare se ci tieni-.
X -Midispiace anche per questo...ma non posso farlo-.
A -Sai da cosa mi sono accorta che sei tu?-.
X -Dalla voce-.
A -No, dal tuo profumo-.
Lui sospirò e sentii che diede un pugno al furgone.
A -Perchè lo hai fatto?-.
X -Perchè mi sento tremendamente in colpa-.
A -Troppo tardi-.
X -Vorrei farti scappare...ma non posso cazzo!-.
Prese il cellulare e con la luminosità ebbi la certezza di chi avevo davanti.
A -Perchè lo hai fatto?-.
X -Per ritornare quello che ero prima. Mi hanno detto che se tu vieni fatta in sacrificio io ritorno normale-.
A -Non solo te...ma tutti gli esseri sovrannaturali lo faranno-.
X -Ecco...e loro mi hanno detto di farlo cosi avremmo avuto tutte e due qualcosa-.
A -Non pensavo fossi cosi...tutte le cose che mi dicevi pensavo fossero vere-.
X -E lo erano...ma non posso vivere come un mostro-.
A -Non tutti I mostri fanno cose mostruose-.
Col cellulare acceso vidi che abbassò la testa e ma poi la rialzò subito.
X -Midispiace tanto Anna, non puoi capire quanto...ma ormai il danno è fatto-.
Una lacrima gli scese dagli occhi e lui intanto strizzò gli occhi. Emise un respiro profondo dalle labbra e io chiusi gli occhi...non sapendo il perchè mi abbia per tutto questo tempo.
Non me lo aspettavo da lui sinceramente.
Tutto ad un tratto sentii il furgone muoversi verso sinistra e l'autista del furgone frenò. Sentii una porta aprirsi sul davanti e vidi la porta scorrevole del furgoncino aprirsi facendomi rivelare i miei due salvatori. Niall e Michael.
Niall staccò la porta e Michael venne verso di me, guardò se stessi bene, mi tolse le corde e lo abbracciai, girando gli occhi vidi Niall gridare e tirare pugni al ladro.
N -Non ti pensavo cosi! Mi fai solo schifo!-.
X -Tirami tutti I pugni che vuoi, tanto almeno cosi non sarò più un mostro-.
N -Ok-.
Niall si buttò sopra di lui ma Michael vedendo la mia faccia disse a mio marito di smetterla.
M -Niall basta! Smettila!-.
Lui continuò a picchiarlo.
Poi sentendo il mio verso smozzato smise e guardando per l'ultima volta il ragazzo venne da me. Michael mi diede a lui che mi prese in braccio e vidi Mike andando ad aiutare l'altro.
D'altronde è come un fratello per lui.
N -Non me lo aspettavo per nulla al mondo da lui-.
A -Anch'io...ma è successo e io sto bene. Andiamo via da qui-.
N -Andiamo-.
A -Aspetta! Alla guida non c'è più nessuno?-.
Mi fece scendere dalle sue braccia e notai che eravamo in un sentiero buio e abbandonato nel nulla.
Guadai nel posto del guidatore e non vidi niente.
Ma vidi nel volante un unghia finta rossa. E sapevo benissimo di chi fosse.
Guardai Niall ma vidi Michael uscire fuori dal veicolo e appoggiare il rapitore seduto sul lato del veicolo.
Sentii un rumore e capii una cosa che mi disse una persona...esattamente dietro di me.
X -Midispiace- mi girai e vidi una delle mie migliori amiche puntarmi una pistola al petto.
All'improvviso ci ritrovammo tutti circondati con persone armati di pistole fucili e cosi varie.
Io a Niall non eravamo vicini e non potevo trasferire la barriera a Michael e al mio rapitore. Era mio amico e gli volevo bene lo stesso dopotutto quello che mi ha fatto.
Lo vedevo mentre si teneva la spalla con una mano.
Stava soffrendo e si notava molto.
Un uomo venne fuori da dietro due persone...aveva una pistola in mano e la muoveva normalmente.
X -Bravo. Sei stato molto d'aiuto ragazzo-.
Lui non rispose e guardò la ragazza dietro di me. Anzi guardò tutti e alzandosi portò con la mani Michael e Niall vicino a me.
Davanti a me, sorrise, e mi mimò un "Scusa". Si girò prendendo la sua pistola e d'istinto presi la mano di Niall e mi girai velocemente a baciarlo. Ora l'aura era su di noi e Michael. Ma lui si era allontanato. Sapendo cosa avrebbero fatto gli altri puntò una pistola verso il "capo" e una ragazza gli sparò.
No. Non può essere. Anche se mi ha rapita lui non voleva farlo seriamente...voleva solo tornare umano.
Mi staccai da Niall e corsi da lui a terra sanguinante per la pallottola nel cuore. Mi inginocchiai velocemente su di lui e gli presi la mano.
X -Perdonami-sussurrò.
A -Ovvio che ti perdono- una lacrima scese dai miei occhi ed andò a toccare il suo petto.
X -Ci rincontreremo. Vedrai e mi farò perdonare molto meglio-.
A -No, no. No ti prego-.
X -Sei forte ce la puoi fare e hai tante persone che ti vogliono bene-.
A -Si ma tu non ci sarai-.
Sentii il suo cuore smettere di battere e la sua mano lasciare la presa che aveva sulla mia e l'altra che era tenuta sul suo petto si accasciò sul terreno. Chiuse gli occhi lentamente e io sussurrai.
A -No...-una lacrima- no ti prego-un seconda lacrima lo bagnò- Ashton-.
Piansi più forte. Ma dopo per la rabbia e la vendetta gli diedi un bacio sulla fronte e lo lasciai.
Alzai la testa e vidi Michael in ginocchio con le lacrime.
Mi girai verso il ragazzo che gli aveva sparato e mi avvicinai a lui ma I miei occhi non furono più marroni ma completamente bianchi. Piegai la testa di lato sorridendo maliziosamente e poi guardai il cielo.
Vidi che le nuvole stavano arrivando cosi mi ricordai di una cosa successa ad Holmes Chapel, successe anche questa volta solo che metà di loro morirono e tutti gli altri rimasero feriti, Niall e Michael erano affianco a me, cosi non gli sarebbe successo niente.

Flashback

Alzo gli occhi e vedo che il cielo limpido com'era ora è scuro, pieno di nuvole nere e rischia un temporale o peggio, sembra.
Alza la testa anche Niall.
Harry davanti a noi che cerca di entrare nell'aura ma con scarsi risultati.
Martina prova ad attirarci ma niente.
Ad un certo punto alzo di colpo la testa assieme a Niall ed i miei occhi diventano bianchi, come quelli di lui.
Il cielo ci attira a lui, facendoci alzare da terra e girare con le mani incollate.
Sembra che stessimo ballando in aria.
La nostra aura quando arriva a contatto con le nuvole crea un vortice con una tempesta con lampi.
Io non capendo cosa stia succedendo guardo a terra e vedo che siamo molto in alto. E vedo le facce impressionate con la bocca aperta di tutti, solo che Giovanna la chiude con un dito quella di Louis.
Il vortice si scaglia contro Harry lasciando da parte Martina che cerca di attirarlo a sé.
Il combattimento è finito ma il vortice e la tempesta, che bagna tutti, sono ancora in movimento.
Calum cerca di controllare il vortice modellando l'aria.
In quel momento dal mio cuore di alza una luce bianca e alzo subito la testa di colpo avendo gli occhi bianchi. Senza pupille. Credo che anche Niall stia facendo lo stesso.
Comunque la luce và dritta contro le nuvole. Subito non capisco cosa stia succedendo e inizio a piangere.
Niall mi abbraccia.
E vedo per terra Laura che cerca di domare la tempesta e Calum ancora il vortice.
Martina è disperata e Harry sento che non ha più forze.
Quando sento Niall cercare le mie labbra e unirle alle sue mi addolcisco e piano piano la tempesta e ip vortice cessano fino a cessare.
Il cielo diventa limpido. Tutti abbracciano i loro amati e noi scendiamo ancora attaccati.
Appena tocco terra mi stacco dolcemente e appoggio le nostre fronti una sull'altra.

Fine flashback

Non mi pento di quello che ho fatto e quando torno a terra vedo che quello che ha sparato ad Ashton è morto.
La mia migliore amica è ferita e andai da lei. Mi inginocchiai e le parlai.
A -Perchè lo hai fatto?-.
X -Scusa ma volevamo tornare normali-.
A -Ok, dai andiamo-.
La presi per le spalle e la portai da Michael che era distrutto dalla morte di Ashton.
X -Midispiace a tutti, veramente...ma io e Ashton volevamo essere normali-.
M -Ti capisco, anchio volevo ma sono stato fedele a tutti...almeno mi rimane qualcosa-.
X -Scusatemi-.
A -Stai tranquilla Dakota. Ma voi siete angeli, perchè volevate diventare umani?-.
D -È più brutto di quanto credi Anna.
A -In che senso?-.
M -Per me essere un demone, sinceramente, pensavo fosse meglio essere voi-.
D -Affatto, noi non possiamo fare determinate cose...entrare nei cimiteri, ubriacarci, fumare, farci tatuaggi, metterci determinati vestiti altrimenti la gente potrebbe vedere cosa siamo ed eccetera...-.
A -Midispiace-.
D -Credimi dispiace di più a me-.
Mi ricordai quello che mi disse Ashton e una lacrima mi rigò il viso.

Ready To Run // Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora