𝙋𝙖𝙤𝙡𝙤

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LUCA'S POV

Rientrai a casa mia dopo aver passato la notte da Gaia, con mille pensieri per la testa, alla fine, quello principale era lei.

Mi faceva sentire un bambino, anche se era complicata da gestire e da capire non volevo altro che stare con lei.

Girai le chiavi nella serratura, e quando entrai in casa mi si gelò il sangue nelle vene.

"D'Orso, da quanto tempo".

Era lui. Era quel figlio di puttana del boss che non aveva avuto la minima intenzione di lasciarmi stare.

Che cazzo ci faceva in casa mia?

Guardai mia madre poggiata al tavolo della cucina, mentre mi guardava senza parlare.

"Ho una consegna da farti fare" continuò Paolo.

"Non posso Pa, te l'ho detto che ho smesso" cercai di spiegargli, ma lui non voleva sentire niente.

"No, non hai capito. Devi fare questa consegna, punto e basta. Sei scaltro ragazzo, sei l'unico che può farla" insistette.

"Paolo, io ho chiuso con quella roba. Te l'ho già spiegato, non voglio più farlo" continuai.

"È per la ragazza con cui ti ho visto l'altra volta, vero?" chiese ridacchiando.

"Lei deve rimanere fuori da questa storia per sempre, non ti azzardare a nominarla" mi avvicinai minacciosamente.

Vidi mia madre venire verso di me, ma la bloccai per evitare che la situazione si complicasse ulteriormente.

"Sai, non ti facevo uno da cose serie. Alla fine ti ho sempre visto con una diversa ogni sera, eppure, evidentemente, questa Gaia ha qualcosa di diverso" sussurrò.

Come cazzo faceva a sapere il suo nome? Ma in che cazzo di casino mi ero messo?

"Non nominarla" sibilai a denti stretti.

Mi stavo veramente incazzando, e non sapevo fino a quando avrei mantenuto ancora la calma.

"Pomeriggio passa al capannone e fai questa consegna, poi vedi come non nominerò più la tua ragazza" concluse, per poi uscire da casa mia.

Mi sedetti sul divano con le mani in faccia, mente pensavo a cosa sarebbe potuto succedere alla mia ragazza che non avessi fatto ciò che voleva lui.

"Ma in che cazzo di casino ti sei cacciato?!" gridò mia madre.

"Mamma, ti prego, non adesso. Sono già abbastanza preoccupato per Gaia, non venirmi contro anche tu. Sai perfettamente che l'unico modo per guadagnare qualcosa era quello, ti stupisci anche?" ribattei.

Lei rimase in silenzio sedendosi vicino a me, e poco dopo mi abbracciò forte.

"Non ti preoccupare, si risolverà tutto" cercò di rassicurarmi.

"Ho paura per lei ma, tantissima" sussurrai con voce flebile.

Ero seriamente spaventato per lei, e avevo anche una paura fottuta di dirle che Paolo era tornato perché si sarebbe incazzata da morire. Lo sapevo, la conoscevo bene.

Mia madre mi salutò e andò a lavoro, così io mi sdraiai sul divano con una canna in bocca e una birra in mano. Avevo mille cose per la testa, ma comunque lei era sempre più impressa nella mia mente.

Mi arrivò un messaggio proprio dalla diretta interessata poco dopo, e mi spuntò immediatamente un sorriso sulle labbra.

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Bimba

Amore

Bimba dimmi

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora