𝙉𝙖𝙥𝙤𝙡𝙞

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"Gaia sono quasi le sette e mezza, alzati" sentii dire da mio fratello mentre entrava nella mia stanza.

"Non mi va di andare oggi Ste, voglio dormire" sbuffai stanca.

"Che hai?" chiese preoccupato.

Si sedette nel letto accanto a me, mentre io continuavo a rigirarmi e ripensare alle parole di Luca di ieri sera.

Non volevo che stesse male a causa mia, ma io non ero sicura di poter costruire un rapporto sano con lui. Penso che sia stato meglio interrompere, prima che potesse peggiorare.

"Ho chiuso con Luca" sussurrai.

"Che ti ha fatto? Gli apro la testa Ga, raccontami" si innervosì.

"Sono stata io a chiudere, lui non ha fatto nulla. Non ero sicura Ste, ed è meglio così" gli spiegai, e lo vidi tranquillizzarsi.

"Ma come? Ti piaceva tanto amore" mi accarezzò piano la testa, cercando di capire se ci stessi male o meno.

La risposta era sì, ci stavo male. E pure tanto, ma non volevo stare male dopo, pensavo che mi sarebbe passata subito.

"Non mi fido, non posso stare insieme ad una persona di cui non mi fido. Meglio così Ste, veramente, ma oggi sono stanca e non ho voglia di fare niente" mi stropicciai gli occhi.

"Allora resto anche io a casa, stiamo insieme. Ti va?" mi chiese.

"Hai compito di fisica, e hai il debito perciò non puoi saltarlo. Vai Ste, magari fai compito e torni a casa" proposi.

"Ho il compito alla seconda ora, lo faccio e torno qua da te. Ti faccio pure una bella sorpresa amore, tu verso le nove e mezza vai a vestirti" mi lasciò un bacio in fronte, per poi correre in bagno.

Sospirai pesantemente, e tornai a dormire per un'altra oretta.

***

La sveglia suonò ripetutamente, ed io dovetti alzarmi per forza.

Mi buttai dentro la doccia ancora mezza addormentata, e mi lavai velocemente i capelli. Li asciugai e indossai un completo Nike.

Non avevo nemmeno voglia di uscire, ma non volevo dare buca a Stefano.

Era appena rientrato a casa, aveva firmato ed era uscito dopo aver fatto la verifica di fisica.

Stefano era preoccupato per me, perché Luca era riuscito a darmi quel minimo di vitalità dopo che mamma se ne andò di casa. Diciamolo chiaramente: con Luca ero rinata.

"Mettiti questa" sorrise mio fratello, passandomi il suo giubbotto.

Amavo mettere i giubbotti di Stefano, era sempre caldi e profumati. Mi trasmetteva tranquillità indossarli, non so perché.

Salimmo nella sua auto e mi accesi subito una sigaretta.

"Amò, tieni" disse lui facendomi vedere una canna.

"Ti amo" ridacchiai mentre passavo la sigaretta a lui ed io mi accendevo la canna.

Aspirai il fumo e lo sentii letteralmente entrare nei polmoni, già cominciavo a rilassarmi.

"Dove stiamo andando?" gli chiesi.

"Ti porto a Napoli" sorrise.

Mi girai di scatto guardandolo negli occhi, mentre un sorrisone compariva sui nostri volti. Amavo alla follia mio fratello.

"Sei triste per Luca, si vede che ci stai male. Voglio solo farti stare tranquilla per una giornata, perciò ti porto nel posto che ami" mi accarezzò delicatamente la coscia.

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora