𝙈𝙖𝙢𝙢𝙖 𝙢𝙞𝙖 𝙨𝙚 𝙨𝙚𝙞 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖

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Il fatidico giorno era arrivato. Stavo andando con papà e Stefano a casa di Luca per conoscere i suoi genitori, e passare il Natale insieme. Ero tanto ansiosa, volevo veramente piacergli.

Papà si accorse che ero preoccupata, mi stavo mangiando le unghie e fra un po' anche le dita. Mise una mano sulla mia gamba mezza scoperta, per tranquillizzarmi.

"Stai tranquilla amore mio, andrà tutto bene" mi rassicurò.

Tirai un sospiro di sollievo quando mi arrivò un suo messaggio.

-

Luca❤️

Bimba dove siete?

Siamo in macchina, arriviamo

Non vedo l'ora

Pure io amo

-

Bussai alla porta di casa sua, col cuore che batteva a mille. Dovevo calmarmi, altrimenti sarei svenuta seduta stante.

Mi aprì una donna sulla cinquantina, con un vestito rosso addosso e i capelli corti neri.

"Ciao tesoro" mi sorrise dolcemente.

Era già molto sciolta, mi stava già facendo trovare bene ma toccava ancora conoscere suo padre e sua sorella. Ci accompagnò nel salotto, dove trovammo il resto della famiglia che rideva felice.

Vidi Luca seduto sul divano con un ragazzo e sua sorella. Rideva come un pazzo mentre il ragazzo seduto accanto ad Erika gli faceva vedere qualcosa sul telefono.

Vederlo così mi piaceva da morire, era sempre più bello.

"Matteo" mi sorrise suo padre.

"Piacere, Gaia" mi presentai sorridendo a suo padre.

Appena sentì la mia voce, Luca si alzò di scatto e venne verso di me, dandomi un lungo bacio a stampo.

"Mamma mia se sei bella" sussurrò.

Gli sorrisi e gli accarezzai piano il viso, facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Non fa così amò, mi eccito" sussurrò al mio orecchio.

Mi scansai ridendo, per poi andare a presentarmi a sua sorella e a Fabrizio, il suo compagno.

Mi avvicinai a sua madre e chiederle se avesse bisogno una mano per apparecchiare la tavola.

"No cor, tranquilla. Se vuoi però fammi compagnia" sorrise dolcemente.

Mi sedetti vicino al tavolo della cucina, mentre guardavo sua madre svelta nel cucinare la cena.

"Te lo posso dire? Sei proprio bella" disse dopo qualche minuto di silenzio.

Ridacchiai ringraziandola, e poi comiciammo a parlare anche di Luca.

"Da quanto state insieme tu e quel disgraziato?" chiese ridendo.

"Eh, ormai è quasi un mese. L'ho fatto un po' dannare, lo ammetto, ma sto bene" raccontai.

"Mi parla di te da anni, ti ho sempre conosciuta come la sorella di Stefano, ma devo dirti che mi sembri una ragazza molto genuina. Io sono una persona che inquadra subito le persone, e ti dico che sei bella e si vede che sei brava. Sono felice che lui sia felice, e che tu gli faccia così bene" mi raccontò sedendosi accanto a me.

Luca parlava di me a casa già da prima? Mi stavo quasi per commuovere.

Ci conoscevamo da nemmeno mezz'ora e già parlavamo liberamente, e questa cosa l'ho amata da subito. Era sciolta, lo ripeto, ed era una donna bellissima.

"Purtroppo ho aspettato troppo tempo per stare con lui: inizialmente non mi stava nemmeno simpatico, ma ha insistito talmente tanto che non ho saputo resistere. Poi l'anno scolastico è anche iniziato male perché mia madre è andata via di casa il giorno prima che iniziasse scuola, e non sono stata bene, non volevo che qualcuno mi vedesse stare male quotidianamente. Ha fatto di tutto per conquistarmi, e ce l'ha fatta".

"Non ho mai visto Luca così preso da qualcuna. Tu sei fatta per lui e lui è fatto per te, te lo leggo negli occhi" disse prendendomi le mani.

"Venite?" disse Luca entrando in cucina.

Io e sua madre annuimmo, ma lui mi fermò in cucina e mi abbracciò forte.

"Amò, sono felice" sussurrò.

"Pure io Luca, tanto. Ti amo" dissi.

Forse era vero, ma non ne avevo la certezza. L'ho detto nel bel momento che stavamo passando, ma non me ne pentii.

Mi baciò sorridendo, mentre faceva scorrere le sue mani fino al mio sedere, che strinse prontamente.

"Dai Luca, andiamo" soffiai sulle sue labbra.

"Poi dormi pure qua stasera, non poteva andarmi meglio" concluse.

La cena proseguì tranquillamente: parlai tanto con sua madre e sua sorella, che mi fecero sentire subito a mio agio. Anche suo padre era molto simpatico, ma eravamo molto più presi a parlare di calcio e di partite.

"Nemmeno sai quanto gli piaci. Papà ha sempre odiato ogni ragazza che portavo a casa, ma tu sei diversa" disse Luca.

Stefano ogni tanto mi guardava e sorrideva, come se volesse farmi capire che era felice di vedermi così. Anche papà si era trovato bene, e mi faceva molto piacere.

Papà e Stefano andarono via, ed io rimasi da lui. I suoi genitori andarono a dormire, lasciandoci in salotto da soli.

Luca mi aveva chiesto espressamente di non portare il pigiama, che voleva vedermi con i suoi vestiti addosso.

"Ti vuoi cambiare adesso o più tardi?" mi chiese.

"No tranquillo, mi cambio dopo. Vieni qui" sussurrai sedendomi sul divano.

Si mise accanto a me cominciando a lasciarmi un paio di baci sui capelli, facendomi rilassare. Passò le mani sulle mie cosce, poi arrivò all'interno coscia stringendo un po'.

"Amò..." sospirai.

Volevo che mi facesse sua, eppure ero piena di ansie e paranoie che non mi facevano rilassare. Avevo paura di sbagliare qualcosa, anche se ero sicura al 100% che, se fosse successo, non me l'avrebbe fatto mai pesare.

Luca continuò con le sue torture, baciandomi il collo e mordendolo di tanto in tanto.

"C'ho una voglia..." disse lui.

Pure io Luca, ma ho paura.

Prese la mia mano e se la mise sul cavallo dei jeans che indossava quella sera, e mi permise di massaggiare un po' la sua parte sensibile.

Cominciò a baciarmi con passione, mentre la mia mano continuava a soddisfarlo.

"Andiamo in camera?" chiesi un po' timida.

Non ce la facevo più a resistergli, mi stava facendo diventare pazza. Dovevo accantonare le mie paure e ansie, altrimenti non l'avremmo mai fatto.

spazio autrice.
vi faccio dannare, ma tranquille che appena il capitolo è pronto lo metto😈

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora