𝙋𝙧𝙚𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤𝙘𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙥𝙖𝙪𝙨𝙖

899 27 7
                                    

La scuola era ricominciata da un mese ormai, ma tra me e Luca le cose cominciavano ad essere un po' più complicate del normale.

Discutevamo spesso, non andavamo più d'accordo come prima. Io cercavo di capire il perché facesse così, e lui rispondeva che era stressato per la faccenda di Paolo e che non voleva litigare con me.

Mi stava stretta quella situazione, cercavo il più possibile di sistemare le cose ma ormai mi ero arresa.

Entrò in classe si sedette accanto a me, stampandomi un bacio sulla guancia.

La sera prima avevamo discusso perché non mi andava di farlo, lui si era girato dall'altra parte per poi andarsene da casa mia.

"Amò che c'hai?" chiese confuso.

Ma era davvero così scemo o faceva finta?

"Scherzi, vero?" rimasi scioccata.

Lui scosse la testa e sorrise, ma io mi alzai di scatto dalla sedia ed uscii dall'aula dirigendomi sulle scale antincendio.

Ero un una bomba pronta ad esplodere, e l'avrei fatto ben presto se non me ne fossi andata subito.

"Gaia ma che è successo?" continuò lui, seguendomi fuori.

"Lasciami stare Luca" sbuffai.

Mi accesi una sigaretta e chiusi gli occhi, come se il mio cervello pensasse che una volta riaperti lui sarebbe sparito.

Invece no, non se ne andò.

"Amore che hai?" chiese ancora.

Si sedette accanto a me, ma io cercai di allontanarmi il più possibile.

"Ti rendi conto che ieri ti sei arrabbiato perché non mi andava di fare l'amore?" sospirai esausta.

"Ma non è vero, dai..." sbuffò lui.

"Non è vero? Sei serio cazzo?! Te ne sei andato dopo che ti ho rifiutato, e adesso mi vieni a dire che non è vero che te la sei presa?" quasi gridai, e lui non proferì parola.

Abbassai lo sguardo continuando a fumare, fino quando Luca non mi mise una mano sulla schiena, accarezzandomi.

"Io ti amo Gaia, da morire, e tu lo sai. Ma quando mi riufuto mi sento come se non ti piacessi abbastanza. E con questo non voglio dirti che dobbiamo sempre scopare ogni volta che voglio, ma boh... Questo periodo è troppo pieno di merda a cui devo pensare" mi spiegò.

"Falla breve, mi vuoi lasciare?" chiesi io, sul punto di piangere.

Non volevo dargli la soddisfazione di vedermi stare male per lui, ma mi stava ferendo nel profondo del cuore e non potevo evitarlo.

"Gaia, non voglio stare lontano da te, ti giuro che mi sento male al solo pensiero. Ho troppi cazzi da risolvere, perciò penso sia meglio prenderci una pausa" concluse.

Non risposi, ma gettai la sigaretta finita a terra e rientrai nell'insituto, diretta ai bagni.

"Gaia!" sentii gridare Vanessa.

Lei era sempre più vicina alla possibilità di fare un trapianto, e stavamo solamente aspettando una chiamata dall'ospedale.

"Che è successo?" mi chiese la mia migliore amica, vedendomi molto turbata.

"Luca si è voluto prendere una pausa" le dissi.

Lei non disse nulla, mi abbracciò forte rimanendo zitta. Ed era proprio quello che mi serviva, un po' di silenzio e tranquillità.

Saltai la prima ora, ma alla seconda rientrai e vidi Luca seduto ancora al banco con me, perciò presi le mie cose e me ne andai vicino a Vanessa.

Non avevo la ben che minima voglia di stare vicino a lui, sarei scoppiata a piangere oppure l'avrei insultato.

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora