𝙎𝙥𝙖𝙧𝙞𝙩𝙖

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Non potevo crederci. La mia migliore amica aveva un problema non curabile al cuore. Non era possibile, non poteva succedere a me.

Ero completamente spaesata, guardavo un punto indefinito della stanza senza dire una parola, perché non avevo la minima idea di che cosa dire.

Iniziai a sentire ovattato, non riuscivo a capire più nulla. Mi alzai da terra ed uscii da casa di Roberto, avevo bisogno d'aria.

Sentii qualcuno corrermi dietro e chiamarmi, ma non riuscivo a dare retta nemmeno a me stessa in quel momento.

"Gaia!" urlò Luca.

"Vattene cazzo!" gridai io.

Non volevo nessuno intorno, dovevo stare da sola. Iniziai a correre verso nemmeno io sapevo dove, ma sapevo che non potevo rimanere un secondo di più.

LUCA'S POV

La vidi correre in un punto indefinito della strada, e per un po' le andai dietro. Quando non la vidi più, decisi di prendere la macchina e andare nella spiaggia libera dove va sempre quando voleva stare sola.

Ma di certo, non potevo lasciarla sola in un momento del genere. L'avrebbe fatta stare solo peggio.

Stavo ricevendo mille chiamate al minuto da suo fratello e dai suoi amici, mi si stava quasi bloccando il cellulare.

Risposi almeno a Stefano.

-

Al telefono...

Ste

Luca dove sei?

Sto andando a cercare Gaia, non ho idea di dove cazzo sia andata

Hai provato alla spiaggia?

Sì sto qua mo, ma non c'è

Luca ho paura, stavolta seriamente. Te lo giuro, è un cazzo di casino

Non ti viene in mente nessun altro posto?

No Luca, niente. Mo sto a casa ma non è passata qua, c'è tutto in ordine

Vuoi che vengo lì? Io non so più dove cercare. Sto passando per il centro, ma niente

Sì, vieni qua. Quando arrivi vediamo cosa fare

Arrivo

-

Arrivai in fretta a casa di Stefano, e mi accolse con una canna in bocca e una birra in mano.

Mi andai a sedere sul divano e lui mi offrì da bere, poi si mise accanto a me. Cercava di non piangere, lo vedevo dai suoi occhi lucidi, ma ormai era troppo tardi per fare quelli duri della situazione.

"Tu lo sapevi?" gli chiesi.

"No, non l'aveva detto a nessuno. Non so che cazzo aveva in testa quando ha deciso di tenerlo nascosto, poi a lei. Sa perfettamente che è fragile ultimamente, dopo mamma e altri mille problemi che ha avuto con te perché non potevate stare insieme. Ti giuro che mi fa incazzare, ma da una parte la capisco pure Vanessa, mi dispiace da morire per lei" aveva la voce rotta, e a me venne quasi da piangere.

Non potevo pensare che la mia ragazza era lì fuori senza nemmeno sapere dove, da sola, col telefono pure scarico.

Mi stava facendo rabbia, eppure non riuscivo ad essere davvero arrabbiato con lei. Non potevo, mi faceva male saperla triste e sola.

"Voglio solo sapere se sta bene e dov'è..." concluse.

"Fra, devi stare tranquillo. Sta bene, ne sono sicuro" gli diedi una pacca sulla spalla, per cercare di tranquillizzarlo.

"Puoi dormire qua? In questo momento voglio solo parlare con te Luca, sei la persona che riesce a capirmi di più adesso" mi chiese.

Lo abbracciai. Ho sempre voluto un bene infinito a Stefano, anche se facevo lo stronzo e lo infastidivo spesso, io volevo solamente che lui mi lasciasse frequentare sua sorella, perché ero troppo preso da lei.

L'ho sempre fatto nel modo sbagliato, e ne sono consapevole, ma avevo paura che le cose peggiorassero e che lui evitasse anche di farmela vedere.

"Ti voglio bene Luca" disse piangendo.

Mi faceva male sentirlo così, io ci tenevo davvero a lui. Giurai a me stesso che gli sarei stato accanto fino a quando non avremmo trovato Gaia, e lo feci.

Rimasi a dormire lì quella sera, nel letto della mia ragazza, ma da solo.

Mi accesi una canna, poi un'altra, un'altra e un'altra ancora. Facevo di tutto per smettere di pensare un secondo solo a lei, ma era tutto inutile.

Ero completamente e perdutamente innamorato di lei, non facevo altro che volerla con me, ma era sparita e mi stava distruggendo la cosa.

Ma dovevo essere forte per suo fratello, perché non poteva vedermi crollare del tutto, o l'avrebbe fatto lui e non sarebbe finita bene.

STEFANO'S POV

Continuai a bere come un coglione, come se l'alcol potesse risolvere qualcosa.

Mia sorella era sparita, non avevo idea di dove si trovasse o come stesse. Avevano cercato ovunque dopo aver parlato, siamo anche andati a casa dei nostri amici.

Ma nulla, non c'era, dove cazzo poteva essere?

Buttai giù un ultimo sorso dalla mia quarta birra, ormai non riuscivo a fare altro se non bere o fumare.

Volevo solo che Gaia tornasse a casa, che stesse abbracciata a me nel letto, mi bastava anche saperla nella camera con Luca.

Ero spaventato a morte e non riuscivo a chiudere occhio, così bussai in camera di Gaia, dov'era Luca.

"Entra" disse lui.

Entrai lentamente, e lo trovai sdraiato a letto vestito, con ancora le scarpe, e una canna in tra le dita.

"Possiamo uscire fuori? Non riesco a dormire" chiesi, e lui annuì.

Ci mettemmo nel balcone di casa, e lui mi passò la canna.

"Luca" sussurrai.

"Sei innamorato di lei?" chiesi.

Volevo sapere se Luca poteva essere davvero la persona giusta per Gaia, anche se una parte di me già lo sapeva.

"Sì, la amo" disse deciso, senza giri di parole.

Avevo la conferma, Luca era quello giusto per Gaia.

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora