𝘽𝙖𝙨𝙩𝙖 𝙨𝙚𝙜𝙧𝙚𝙩𝙞

1K 25 10
                                    

Fece pressione sui miei fianchi, spingendomi su di lui. Giurai che non me ne sarei mai pentita, e infatti fu così.

"Andiamo in camera" sussurrai eccitata.

"Gaia, sei sicura?" chiese sospirando.

Lo ero? Sì, cazzo se lo ero.

Annuii convinta, trascinandolo nella mia stanza. Lo volevo più di qualsiasi altra cosa al mondo, non riuscivo a stare senza di lui.

Mi sdraiai sul letto con lui sopra, mentre continuava a baciarmi il collo. Mi stava mandando in estasi, non riuscivo più a connettere il cervello.

"Cazzo Gaia, non ti resisto più" ansimò, sfilandosi la maglietta.

Poco dopo la sfilò anche a me, lasciandomi in reggiseno. Era così imbarazzante, ma troppo bello per fermarlo.

"Sei da paura" sorrise guardandomi, ed io gli accarezzai il volto.

Passò a baciarmi il petto, tenendo un seno con una mano e l'altro iniziò a torturarlo tra morsi famelici e baci delicati.

Stava per slacciarmi il gancetto del reggiseno, ma il rumore delle chiavi che si posavano sul tavolo della cucina ci distrasse.

"No cazzo, mio fratello" sbuffai scocciata.

"Bimba..." sussurrò lui.

"Ti volevo veramente tanto oggi, cazzo" continuai a lamentarmi.

"La prossima volta, adesso so che vuoi farlo però" mi solleticò il fianco con le dita, ed io scoppiai a ridere.

Ci rivestimmo in fretta, e ci infilammo sotto le coperte. Poco dopo, come previsto, mio fratello bussò alla porta di camera mia.

"Entra" sussurrai, ma facendo in modo che mi sentisse.

"Tutto bene?" chiese.

Io e Luca annuimmo, Stefano ci diede la buonanotte e poi andò nella sua camera.

"Mi stai veramente facendo impazzire" sussurrò accarezzandomi il viso.

"Pure tu" sussurrai timidamente.

Non sapevo minimamente come comportarmi in una relazione, eppure Luca mi prese mentalmente dal primo istante in cui lo vidi, ma senza accorgermene.

La mattina dopo...

La luce filtrava dalla finestra, facendomi rigirare nel letto aggrovigliando il mio corpo nelle coperte.

Tastai il materasso, trovandolo vuoto accanto a me. Non era andato via, vero?

Andai in salotto, e trovai Luca con un caffè in mano che parlava con Stefano.

"Fratè, la risolverai. Oppure denuncialo" disse Stefano.

"Se lo denunciassi prenderebbero pure me perché vendo, che cazzo posso fare? Voglio stare con lei, come pretendi che lo faccia se mi mettono dentro ad un cazzo di minorile?" Luca era visibilmente incazzato, e si capiva anche dal suo tono di voce.

"Buongiorno" mi feci notare.

I due ragazzi si voltarono e mi sorrisero dolcemente. Presi posto accanto a Luca, sorseggiando il caffè che aveva fatto Stefano poco prima.

"Dormito bene?" chiesi a Luca.

"Con te si" sorrise in modo dolce.

"Sono contenta, comunque se-" un rumore fuori dalla porta ci fece sobbalzare.

"D'Orso! So che sei lì!" disse un uomo da fuori.

"Porca puttana, è lui" sussurrò Luca, alzandosi di scatto dalla sedia.

"Ma che cazzo stai dicendo?! Merda, mi hanno seguito ieri mentre prendevo la tua macchina, ovvio!" disse mio fratello.

Vedevo Luca camminare avanti e indietro nel salotto, per capire cosa fare. L'uomo non cessava di bussare con violenza alla mia porta, e ciò fece accendere la lampadina nella mia testa.

"Va bene, ho capito. Luca, chiuditi in camera mia e mettiti sotto il letto. Stefano, conoscono anche te. Vai a chiuderti con Luca e ficcati nell'armadio, sbrigatevi cazzo!" dissi svelta, spingendoli via.

"No, col cazzo. Non ti lascio da sola, nemmeno per sogno" Luca cercò di fermarmi.

"Nemmeno io Ga, te lo scordi" insistette anche mio fratello.

"Arrivo subito!" gridai in modo che l'uomo mi sentisse.

Li mandai in camera mia, per poi correre verso la porta. Lo stavo per fare, stavo per aprire la porta ad un boss dello spaccio, da sola. Cazzo, ma seriamente?

"Salve, lei è?" chiesi all'uomo.

"Tu... Dove D'Orso?" chiese minaccioso.

Il mio cuore accellerò a dismisura, non riuscivo nemmeno a respirare.

"Chi?" feci la finta tonta.

"Nulla, non importa. Ho sbagliato casa, buona giornata" concluse l'uomo, cercando di essere più "normale" possibile.

Lo vidi andare via in una Range Rover nera. Niente male però, avessi io i soldi per una macchina del genere.

Rientrai in casa andando verso la mia stanza. I due idioti non si erano nemmeno nascosti, erano rimasti dietro al corridoio delle stanze.

"Siete idioti? Vi avevo detto di andare in camera mia!" li sgridai.

"Non potevamo lasciarti da sola..." sussurrò Luca abbassando la testa.

Non riuscivo a prendermela con lui, era così carino... Dio, mi aveva proprio fottuto la testa.

Gli accarezzai il viso in modo dolce, e lo vidi rilassarsi sotto al mio tocco. Mio fratello ci guardava come se volesse parlare da un momento all'altro, e così fece.

"Gaia, tu sei mia sorella. Sei la cosa più importante che ho, lo sarai anche quando avrò una moglie e una figlia. Voglio solo che tu sia felice, per questo volevo tenerti lontana da lui. Avevo paura che ti portasse sulla cattiva strada, anche se adesso non lo credo più" cominciò a dire.

Guardò, poi, Luca, che lo stava fissando confuso. Non sapeva cosa dire o fare.

"Luca, io ti voglio bene. Il fatto che io abbia cominciato a spacciare non è colpa tua, sono stato io a chiederti di entrare in certi giri. Scusa se ti ho allontanato da lei, anche se sono anni che mi dici che ti piace" la sua voce cominciò ad abbassarsi.

Lo capivo che stava per piangere, i suoi occhi si riempirono di lacrime e cominciò a tirare su col naso.

"Non volevo farvi stare male, ma capite che la cosa più importante per me è che voi stiate bene" mi prese per mano.

"Amore mio, non ti preoccupare. L'importante è che state bene voi adesso, e che nessuno vi abbia trovati. Giuro che la risolviamo insieme, non posso stare ferma a guardare voi che vi fate ammazzare" sussurrai.

"Gaia, per favore, non metterti in pericolo e noi faremo lo stesso. Ti proteggeremo, te lo giuro" stavolta parlò Luca.

"Tu sei tutta la mia vita" sorrisi a mio fratello.

"E tu mi piaci da morire" mi rivolsi a Luca.

"Basta segreti, non nascondiamoci più nulla" conclusi.

"Mai più" continuarono i due.

Dopo aver risolto davvero le cose con mio fratello e con Luca, potevo ritenermi felice.

spazio autrice.
volevo farmi perdonare per aver aggiornato poco in questi giorni, perciò ecco quattro capitoli.
tranquille, non è tutto così bello come sembra ora... 😈

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora