𝙎𝙚𝙞 𝙧𝙞𝙪𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙖 𝙘𝙖𝙡𝙢𝙖𝙧𝙢𝙞

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Entrai in classe e mi sedetti al mio posto, dove già mi stava aspettando Luca.

"Buongiorno bellissima" sorrise contento.

"Intanto non rompermi le palle, e poi che ti sei pippato stamattina per essere così felice?" chiesi scocciata, provocando una sua risata.

"Nulla, sono felice di vederti" concluse.

Presi distrattamente i miei libri e le penne ignorando la sua risposta, per poi ascoltare la professoressa che stava spiegando.

Lo sentii poggiare una mano sulla mia schiena, e accarezzarmi delicatamente.

"Ti castro se non ti sposti" lo minacciai.

"Mhh, felina. Mi graffi anche?" mi provocò.

"Stai zitto e levati, sono seria" lo guardai in modo minaccioso.

"Nah, sto così bene così. Perché dovrei?" si avvicinò al mio viso.

Mi voltai ignorando lo ancora, ma poco dopo strofinò il suo naso sulla mia guancia.

"Vorrei davvero che mi graffiassi, gattina. Per tutta la notte" sussurrò col respiro pesante, facendomi perdere le staffe.

Lo spintonai forte, e quasi cadde dalla sedia. Non me ne pentii, mi stava sul cazzo quel ragazzo.

"Dai, perché fai così?" continuò insistentemente.

"Perché non voglio avere niente a che fare con te, e tu mi stai importunando" risposi.

Non rispose alla mia provocazione, ed io ne ero felice. Almeno mi avrebbe lasciato stare fino alla fine delle lezioni.

Le ore passarono in fretta, senza che Luca mi avesse detto altro o mi avesse anche solo parlato.

Andai di fronte alla classe di mio fratello, e lo vidi parlare animatamente con un suo compagno.

"Senti testa di cazzo, di un'altra cosa del genere su mia sorella e ti giuro che ti apro la testa!" esclamò.

Rimasi ferma davanti alla porta, mentre continuavo a guardare.

"Non ho detto nulla di che, solo che me la farei volentieri" rise di gusto il biondo.

Vidi Stefano zompargli addosso, riempiendo di pugni. La professoressa uscì di corsa dalla classe per andare a chiamare la preside, nel mentre qualcuno mi spintonò per sorpassarmi, ed era Luca che cercava di dividerli.

"Stefano, basta! E tu non parlare mai più così di Gaia, ti taglio la testa" disse minaccioso, prendendo per il braccio Stefano e portandolo via.

Li seguii nel bagno dei maschi del piano terra. Non me ne fregava un cazzo se qualcuno mi avesse beccata lì dentro, mio fratello non stava bene.

"Mi spieghi che cazzo è successo?!" esclamò Luca arrabbiato.

Cioè, fatemi capire, mi aveva difesa senza nemmeno sapere cosa avesse detto quel ragazzo?

Quel ragazzo era un unico punto interrogativo incapace di ricevere risposte.

"Quel testa di cazzo di Manuele ha visto Gaia nel mio Instagram e ha detto che se la sarebbe scopata!" gridò Stefano.

Rimasi di nuovo ferma senza parlare, mi davano fastidio certi commenti sulle mie amiche, figuratevi se parlavano di me.

"Ti giuro che gli vado a spaccare la faccia!" continuò Luca, ancora più incazzato di prima.

"Finitela" dissi senza alcuna espressione in viso.

Dentro di me si stava muovendo qualcosa, però, e nemmeno io capivo che cosa fosse.

"No! Non devono parlare di te" Stefano mi zittì.

"No basta, vaffanculo! Vado ad aprirgli la testa!" disse ancora Luca.

"Ma la smetti?!" urlai, forse per la prima volta in vita mia ero veramente tanto, ma tanto, incazzata.

Che cazzo vai a spaccare la faccia ad uno che ha fatto apprezzamenti su di me, se praticamente nemmeno mi conosci?

"Ma che cazzo vuoi tu?" mi schernì Luca, con il tono di voce più calmo.

Uscì di corsa dal bagno, ma io lo seguii. Lo presi per il polso facendolo girare, e gli misi una mano sul volto.

Non sapevo cosa fare, avrei dovuto mandarlo via fregandomene, ma non potevo farlo perché non volevo che facesse male a quel ragazzo. Mi dispiaceva per il biondo, mica per lui.

Mi guardò negli occhi, aveva lo sguardo di fuoco. Mi stava facendo quasi paura, eppure non potevo proprio lasciarlo andare.

Si avvicinò lentamente a me, ma io mi tirai indietro fulminandolo con lo sguardo.

"Rientra in bagno e stammi alla larga, coglione" lo minacciai, e lui fece ciò che gli dissi.

Rimanemmo nel bagno per un'ora intera, mentre io aiutavo mio fratello a bendarsi la mano e Luca mi guardava quasi incantato.

Faceva qualche battuta ogni tanto, ma io lo zittivo ogni volta, e lui abbassava lo sguardo come un cane bastonato.

Gliele avrei date io le bastonate...

Quel giorno tornai a casa stranita, ma forse con la testa leggermente più leggera. Non si sa per qualche motivo, ma ero tranquilla.

Mi sdraiai a letto, e il mio telefono vibrò.

-

Il Bello E Dannato

Grazie per oggi

Per cosa?

Sei riuscita a calmarmi, mi hai toccato e mi hai calmato la testa

Ah, di nulla
Non era niente di che

No, invece per me lo era
Adesso vuoi uscire con me?

No

Dai Ga
Una sera sola mi basta per farti cambiare idea

Cosa ti fa pensare che io voglia cambiare idea?

Non lo so, qualcosa nei tuoi occhi

Ma finiscila 😂
Non ci esco con te

Non rivuoi il tuo accendino? Potrei anche pensare di buttarlo

Non ne hai il coraggio

No?
Staremo a vedere

-

Sapevo che non l'avrebbe fatto, anche perché così non sarei mai uscita davvero con lui. Anche se, onestamente, non l'avrei mai fatto a prescindere.

Spensi il cellulare e mi rigirai nel letto, con mille pensieri in testa.

Però, perché il pensiero che più mi attanagliava, la cosa che era sempre presente in ogni singola cosa che stavo pensando, era Luca?

Dio, ma a che cazzo stavo pensando?!

Sentii bussare alla porta, e mio fratello entrò piano sedendosi nel mio letto.

"Grazie per oggi" sussurrò.

"Nulla, non ti avrei mai fatto finire nei guai" gli accarezzai dolcemente la mano.

"Senti, domani sera c'è quella serata organizzata da me e Luca. Vieni amò, dai. Porto tutti, vengono pure Vanessa e Lorenzo" insistette mio fratello.

Sbuffai stanca, ma non volevo più sentirlo parlare né di Luca né di quella serata, perciò accettai.

Mi lasciò un bacio in fronte e poi uscì dalla mia camera, lasciandomi ancora da sola.

"Dio, dovrò davvero sorbire quel ragazzo per tutta la sera?" sussurrai tra me e me.

La risposta era sì, ma una piccola parte di me, forse, lo voleva.

Ricordi di queste sere, parlando di stare insieme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora