Lo osservo mentre allegramente chiacchiera con una ragazza bionda che ha appena conosciuto, lo osservo mentre parla fittamente e lei ride in modo fin troppo esagerato alle sue battute, mentre gli accarezza il braccio destro con la scusa di spingerlo scherzosamente.
Alzo gli occhi al cielo davanti a questa scena nauseante, e una fastidiosa e nervosa sensazione mi invade completamente, facendomi quasi mancare il fiato. Vorrei cavarmi gli occhi piuttosto che continuare a osservarlo mentre ci prova con una. Lo so, siamo solo amici, ma non riesco a controllare questa forte gelosia che mi ha colpito e non sembra avere intenzione di lasciarmi andare.
"Ma perché non glielo dici direttamente invece di stare qua a fissarlo e a farti del male?" alzo appena la testa sentendo la voce di Thiago e lo osservo mentre si accomoda nel posto accanto al mio "Credo che tu stia sbagliando tutto."
Rido sarcastica sentendo la sua ultima frase e poi sbuffo nervosamente, arricciando un ciuffo di capelli intorno al mio dito "Non sto sbagliando nulla. Come vedi lui è preso da altro, non mi pensa nemmeno."
Il brasiliano arriccia le labbra con fare pensieroso, poi sospira e scuote la testa come come se già fosse stufo della mia testardaggine e ottusità. "Questo è quello che pensi tu, solo perché sei troppo cieca per renderti conto che gli piaci."
Trasalisco immediatamente e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva, ma per non dargli a vedere quanto sia rimasta colpita da ciò che ha detto, evito il suo sguardo e riporto l'attenzione su Christian che sta ancora chiacchierando con la tipa bionda.
"Non è così. Siamo solo amici, tra noi non andrebbe come fidanzati... insomma, ne sono abbastanza certa." e poi sono certa non provi nulla... qualche settimana fa, a casa mia, mentre ridevamo e scherzavamo tra noi, l'ho baciato. Non so cosa mi sia preso, ma è stato come se una calamita mi spingesse inevitabilmente verso di lui. Quando poi ci siamo allontanati, lui mi ha osservato in silenzio, perciò mi sono sentita così in imbarazzo che mi sono scusata e lui mi ha risposto con: "tranquilla, dimentichiamo cosa è successo."
E come potrei pensare che una persona che reagisce così sia in qualche modo interessata? È impossibile. Lui mi vede solo come un'amica e io non posso farci nulla.
"Non dovrei dirlo, ma è lui che mi parla sempre di te. Sembra che tu sia il suo argomento preferito." sbuffa leggermente, facendomi capire quasi di essere stufo di sentir parlare di me, poi mi sorride dolcemente "Credimi che il sentimento è reciproco."
Osservo ancora Christian che chiacchiera con la bionda, poi vedo lei lasciargli una carezza sul viso, mentre si morde le labbra con fare malizioso e seducente. Sento immediatamente una sensazione di nausea colpirmi.
"Se guarderai davanti a te, capirai che non c'è nulla che può convincermi del contrario." se fosse come dice Thiago, perché ci proverebbe con un'altra sapendo che io sono nella stanza e lo posso vedere? "Sarà meglio che mi metta l'anima in pace e vada avanti."
Come richiamato dal mio sguardo, il numero 10 del Chelsea si gira verso la mia direzione e incrocia i miei occhi. Mi sorride immediatamente mentre mi osserva, ma non faccio in tempo a ricambiare che ha già riportato la sua attenzione sulla ragazza con cui sta parlando. Sì, prova proprio qualcosa per me, non si nota?
"Ehi... non dire così. Credimi." Thiago tenta di convincermi, ma io alzo la mano in aria, facendogli capire che non c'è nulla che possa dire per farmi cambiare idea. So bene quello che sto vedendo e, sinceramente, nemmeno mi va di continuare a stare qua a vederlo mentre si spiana la strada per passare una bella nottata con la bionda.
"Io vado via, Thiago. Grazie di avermi aiutato, comunque." gli lascio un dolce bacio sulla guancia e poi esco dalla sala senza aspettare che risponda. Sento l'irrefrenabile bisogno di allontanarmi da qua e di riniziare a respirare correttamente senza che l'ansia e la tristezza si prendano gioco di me.
Cammino velocemente fino ad arrivare al parcheggio, ma vengo fermata dalla voce di Chris che fa il mio nome. Mi gelo all'istante, poi metto su un sorriso finto, e mi giro verso di lui. Mi si spezza il fiato quando lo vedo a pochi metri da me, con un'espressione preoccupata e i suoi capelli ricci perennemente spettinati.
"Dimmi." mi scruta come se dovesse scoprire chissà cosa sentendo le mie parole, poi sembra riprendersi.
"Dove stai andando, scusa?" davvero non riesce a capirlo? "E poi siamo venuti insieme, come pensavi di andartene?"
Sospiro debolmente e vorrei solo uscire facilmente da questa situazione. Sono così frustrata da tutto questo. Dal fatto che lui abbia voluto dimenticare il bacio. Dal fatto che lui ci provi con altre davanti a me e non capisca. Dal fatto che vorrei solo andarmene e invece continua a rendere le cose più difficili.
"Sono molto stanca e mi è venuto un po' di mal di testa, stavo chiamando un taxi." spero che se la beva, ma la sua espressione rimane accigliata e diventa poi un po' infastidita. Con che coraggio?
"Perché mi menti? Se stai male potevi dirmelo!" certo... e rovinargli la serata con la ragazza bellissima? "Ti ho proposto io di venire con me, perciò mi sarei aspettato che mi dicessi che volevi andare via."
"Non farlo, Pulisic. Non devi farlo assolutamente." Inizio a ridere senza nessun umorismo, mentre una forte rabbia si accende in me. Come può mostrarsi infastidito nel momento in cui non mi rivolgo a lui dopo che non mi ha degnato, nemmeno per un minuto, della sua attenzione per tutta l'intera serata?
"Fare cosa? Non ti sto capendo davvero."
"Fare come se ti importasse davvero qualcosa. Torna dentro dalla tua amica, fatti questo favore. Io vado a casa, grazie della disponibilità ma preferisco il taxi." Mi costringo a sorridergli, sperando che così mi faccia andare via, ma appena mi volto sento i suoi passi farsi più vicini e la sua mano afferrare il mio polso.
Sbuffo senza riuscire a contenermi e mi giro verso di lui, lanciandogli un'occhiata interrogativa, cercando di capire il motivo reale per il quale mi ha fermato. Immediatamente sposta la mano sul mio viso e io trasalisco al contatto con la sua pelle, mentre lui mi accarezza appena lo zigomo con il pollice.
"Cosa c'è che non va? Ehi, lo sai che ti metterò sempre al primo posto. Se hai bisogno ci sono, indipendentemente chi sia la persona con chi sto parlando, indipendentemente da ciò che sto facendo." le sue parole dovrebbero farmi piacere, invece sento gli occhi pizzicarmi e per poco non scoppio a piangere come una bimba. "Che succede? E non dirmi 'nulla', stai per piangere."
Per qualche secondo mi godo le sue carezze, poi lo sposto da me con una leggera spinta, per fortuna non si aspettava la mia mossa e perciò riesco a smuoverlo.
"Basta, Pulisic. Ora vado a casa."
"È per il bacio, vero? È per quello? Scusami, ma io non..." lo interrompo prima che continui la frase e abbia il potere di spezzarmi il cuore ulteriormente
"Non è per quello, nemmeno lo ricordavo, figurati. Ora andrei davvero, il taxi è arrivato." indico l'auto parcheggiata alla nostra destra e per l'ennesima volta mi costringo a regalargli un sorriso "Passa una bella serata, Christian."
Incrocio i suoi occhi un'ultima volta e poi mi allontano da lui.
Una lacrima mi bagna il viso mentre il cuore mi si stringe e sento una fastidiosa fitta al petto, ma non mi volto. Cammino spedita fino all'auto e una volta che sono accomodata, mi obbligo a non girarmi verso il moro. Comunico l'indirizzo all'autista e, una volta che ci siamo allontanati da Christian, mi permetto di iniziare a osservare fuori dal finestrino, lasciando che le luci e il paesaggio londinese mi inghiottano, facendomi smettere per un attimo di sentirmi così ferita e persa.