Martin Ødegaard

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"Ma per caso lo conosci?" scuoto la testa in segno di negazione sentendo la domanda della mia amica, ma senza smettere di scambiarmi sguardi con il ragazzo biondo seduto al bancone del bar. Non ho idea di chi sia, ma è da quando si è seduto che mi fissa e io ho ricambiato subito, rapita dai suoi occhi chiari, così chiari che riesco a notarli pure nonostante non siamo esattamente vicini.

"Non so chi sia... ma penso che lo scoprirò presto, sta venendo qua." mentre realizzo questa cosa, sento il cuore fare un tuffo nel petto, così distolgo lo sguardo e inizio a sorseggiare il mio drink, un po' per calmarmi un po' per darmi un'aria leggermente più misteriosa. So che non ha senso visto che ci stavamo spogliando a vicenda con gli occhi fino a un secondo fa, ma sono troppo agitata per pensare lucidamente.

"Buonasera ragazze!" sia io che la mia amica ci giriamo verso di lui. Resto all'istante bloccata, da così vicino pare essere ancora più bello. Ha i capelli biondi che gli ricadono sulla fronte e un sorriso dolce che fa brillare i suoi occhi cristallini. È alto e il dolcevita ha addosso evidenzia ogni suo muscolo. Penso sia una specie di Dio greco. "Ti stavo osservando da lontano e mi chiedevo se ti andasse qualcosa da bere, mi piacerebbe conoscerti."

Annuisco completamente rapita e gli porgo la mano. "Io sono Katia, piacere. Certo, mi andrebbe."

"Io Martin, piacere mio. Prendiamo da bere nel privè? Così stiamo solo noi due e possiamo parlare senza confusione?." sentendo la sua proposta, mi giro per un secondo verso la mia amica che così resterebbe sola, ma capendo la mia titubanza scuote la testa come a rimproverarmi e mi rassicura, dicendomi di andare tranquillamente con il biondo. Sospiro e dopo un po' di esitazione accetto, perciò la bacio sulla guancia e poi mi allontano con Martin.

Stare vicino a lui, con le nostre braccia che si sfiorano mentre camminiamo, mi fa sentire delle scosse elettriche su tutto il corpo mentre la mia mente inizia a immaginare scenari che non dovrei. Insomma... non sono solita a comportarmi così, ma lui ha qualcosa che mi attrae terribilmente che mi fa perdere molti freni inibitori.

Le guardie ci fanno passare immediatamente appena ci vedono e ci conducono in una stanzetta lontana dal caos della pista della discoteca. Non è tanto grande, ci sono dei divanetti intorno e un tavolo al centro con sopra delle piccole lampade che rendono l'ambiente soffuso.

"Prego, accomodati." mi fa segno di sedermi e socchiude la tenda, così mi rendo conto che siamo rimasti soli "Ho chiesto di non disturbarci finché non chiamiamo per ordinare."

Mi siedo e lui si mette accanto a me, puntando i suoi occhioni nei miei e io deglutisco, non riuscendo a sostenere il suo sguardo così intenso. "Va bene... è carino questo posto, non ero mai stata nel privè."

"Bene, c'è sempre una prima volta per tutto." sorride e riesco chiaramente a sentire il suo tono malizioso mentre pronuncia delle parole che dovrebbero essere normali. "Che ne dici? Sei d'accordo?"

Muovo la testa in segno di affermazione e osservo la sua mano posarsi lentamente sulla mia gamba, lo fa come per accertarsi che io sia d'accordo, e appena si rende conto che non mi ritrarrò, la posa completamente sulla mia pelle e poi la sposta più su, sale dal ginocchio e si insinua sotto la mia gonna, lasciandola ferma nel bordo delle mie mutande.

Io trattengo il fiato e poi poso istintivamente le mani sul suo petto, accarezzandolo attraverso la camicia azzurra che indossava sotto al dolcevita che ha già tolto. Dopodiché inizio a sbottonarla leggermente e gli bacio la pelle in modo delicato, tenendo gli occhi incollati ai suoi.

Il suo sguardo si colora di malizia e pare essere anche piuttosto compiaciuto, mentre io lo faccio posare al divanetto con le spalle e poi mi siedo a cavalcioni su di lui. Mi muovo appena e un verso gutturale abbandona le sue labbra, cosa che gli dona un aspetto ancora più sexy.

"Intraprendente... mi piace."

"In realtà non è mai capitato che mi comportassi così con qualcuno che non conosco... ma tu hai qualcosa di diverso." Appena finisco di parlare, la sua risata riempie la stanza, ma non faccio in tempo a chiedergli perché stia ridendo, che le sue labbra si posano sul mio collo. Mi sposta i capelli su un lato e inizia a baciare la mia pelle, mordendola di tanto in tanto, poi scende fino al mio seno, mi alza la maglia e inizia a baciarmi il petto.

Io ansimo senza riuscire a controllarmi, trovando già solo tutto questo estremamente eccitante, e getto la testa all'indietro per dargli modo di agire indisturbato, ma mi blocco e mi mordo il labbro inferiore quando sento la sua mano destra insinuarsi nuovamente sotto la mia gonna. Le sue dita mi accarezzano attraverso il tessuto delle mutande e io porto istintivamente gli occhi nei suoi. Voglio guardarlo in questo momento, perché è bellissimo e quest'aria compiaciuta lo rende ancora più attraente.

"Non trattenerti, qua puoi urlare se vuoi, mi piacerebbe sentirti mentre lo fai. In pista non ci sentiranno, la musica è troppo alta." mi fa alzare di qualche centimetro e mi sfila le mutande, facendomele scendere lungo le gambe e poi le lancia per terra.

Poso le mani sui lati del suo viso e finalmente lo bacio sulle labbra con passione. Le nostre lingue si cercano e trovano all'istante, come se fossero abituate a fare insieme questa danza da tutta la vita.

Nel frattempo lo aiuto a spogliarsi e poi lui aiuta me, con una fretta mai vista prima. Entrambi non riusciamo a resistere, ci desideriamo più che mai e non vogliamo nasconderlo, vogliamo solo viverci nel modo migliore che possa esistere.

Le mie budella quasi si contorcono sotto il suo tocco, sotto i suoi baci e per il suo aspetto così angelico e demoniaco allo stesso tempo. Mi sembra di star ardendo come mai prima d'ora, credo di non essermi mai sentita così per nessuno.

"Sono pronta, Martin. Basta giochetti." sorride sornione per le mie parole e poi mi fa sistemare meglio su di sé, entrando in me subito dopo. Io spalanco la bocca mentre mi abituo alla sua presenza e, dopo qualche secondo, mi inizio a muovere.

"Mio Dio..." la sua voce così affannata mi dà l'incentivo di continuare allo stesso ritmo per vederlo morire sotto di me e grazie a me. Conduco io i giochi, mentre lui accarezza la mia intimità e poi il mio seno, facendomi gemere ancora di più. "Sei fantastica..."

"Anche tu lo sei." gli regalo un bacio impetuoso e faccio aderire il suo petto al mio seno, continuando a muovermi così. Posiziona le mani sul mio fondoschiena e mi tiene così stretta a sé, dettandomi un ritmo che è ancora più veloce.

Lo accontento subito, gemendo e urlando il suo nome di tanto in tanto, cosa che gli fa brillare gli occhi ogni qualvolta succede.

Restiamo così per non so quanto tempo, muovendoci all'unisono, come se i nostri corpi si completassero alla perfezione e avessero raggiunto una sintonia perfetta. Mi beo dei suoi capelli biondi che, leggermente sudati, si attaccano alla sua fronte e gli donano un'aria ancora più attraente.

"Ci sono quasi, Martin..." Lo informo, anche se sono consapevole che già se n'è accorto. Lui annuisce e poco dopo raggiungo l'apice urlando il suo nome e sentendomi scuotere e percuotere come non mai da queste sensazioni intense e meravigliose che nessuno mi aveva mai fatto provare così.

Continuo comunque a muovermi su di lui e dopo qualche attimo mi raggiunge. Riversa il suo piacere dentro di me e io vengo un'altra volta. Mi bacia sulle labbra e soffoca così i miei gemiti, dopodiché si scusa per non essersi trattenuto e mi chiede se sono protetta. Lo rassicuro all'istante e lui annuisce sorridendo, poi mi fa posare al suo petto.

Mi accoccolo a lui e inspiro profondamente il suo profumo, mentre ascolto il battito del suo cuore tornare regolare insieme al suo respiro. Mi sento appagata e rilassata, mi sento come se ciò che è successo fosse assolutamente normale.

Mi godo le sue carezze sulla mia schiena e sorrido senza nemmeno rendermi conto. Non so perché, ma tutto questo sembra estremamente giusto e per nulla strano. Sembra che ci sia qualcosa che ci lega, per quanto sciocco possa sembrare.

"Ti va di cenare fuori domani? So che solitamente prima si mangia insieme e ci si conosce e solo dopo si fa sesso, ma mi piacerebbe rivederti." alzo la testa dal suo petto e incrocio i suoi occhi azzurri, vedendolo leggermente intimidito, come se la spavalderia che aveva prima fosse sparita in un attimo, e trovo che questo lo renda estremamente dolce.

"Certo che mi va." gli lascio un bacio sul petto e annuisco. "Mi piacerebbe conoscerti meglio."

Sorride in modo dolce e mi bacia la tempia, facendomi accelerare il cuore come non mai. Dopodiché mi accoccolo nuovamente su di lui e mi rilasso come non mai, sentendomi nel posto giusto.

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