Mi manca... ormai è quasi un mese che non ci vediamo. Un mese che non sento il suo profumo. Un mese che non accarezzo i suoi capelli. Un mese che non bacio le sue labbra. Un mese che non mi perdo in una realtà paradisiaca mentre lui entra in me. Mi manca davvero tantissimo sentirlo ridere e ascoltarlo parlare... ma non possiamo farci nulla. Io mi sono dovuta trasferire in Italia per colpa del lavoro e lui, ovviamente, deve restare a Londra per gli impegni con il Chelsea.
Io sono fiera di lui, sono contenta che giochi in un club tanto importante, ma comunque non posso non rendermi conto di quanto il mio corpo entri in astinenza quando lui è lontano da me, per così tanto tempo poi.
"Ehi, ti vedo un po' giù..." una delle mie colleghe mi si affianca mentre mi raccolgo le mie cose per andare via visto che il mio turno di lavoro ormai è finito per oggi "non hai alzato la testa dal computer nemmeno una volta." lo so, solitamente riesco a fingere che sia tutto okay, a sorridere anche nelle giornate più grigie, ma non oggi. Mi sono svegliata male, dopo aver sognato Mychajlo, dopo aver sognato di averlo accanto a me, e mi sembrava così vero che una volta che ho aperto gli occhi mi sono sentita morire. Purtroppo il sogno ha condizionato la mia giornata, per quanto sciocco sia.
"Domani andrà meglio, giuro. È solo una giornata no." è questa l'unica cosa che rispondo, senza dare troppe spiegazioni, anche perché sono quella nuova qua e ancora non ho stretto particolare amicizia con nessuno, nessuno sa molto di me. "Grazie comunque dell'interesse."
Lei mi sorride e mi fa un gesto con il capo, per poi uscire dall'ufficio. Immediatamente anche io la imito, mettendomi lo zainetto nero sulle spalle. Faccio le scale con poco entusiasmo, cercando di concentrarmi sul fatto che tra poco sarò a casa e potrò mangiare e poi riposarmi, lontana da occhi indiscreti potrò lasciar fuoriuscire tutta la mia tristezza.
Passo accanto ai miei colleghi che stanno chiacchierando della giornata lavorativa, fuori dall'ufficio, e li saluto facendo per andare via, ma mi blocco all'istante alzando lo sguardo davanti a me.
Le gambe mi si paralizzano per qualche istante, mentre trattengo il respiro e alcune lacrime mi salgono agli occhi. Non riesco a crederci. Per un attimo penso di star ancora sognando, di essere tornata a stamattina. Però, quando mi do un pizzicotto, mi rendo conto che è tutto vero. Lui è qua.
"Mych- mio Dio." mi porto le mani sul viso e poi gli corro incontro. Lui ride vedendo la mia reazione e mi accoglie prontamente tra le sue braccia. Immediatamente mi fa sollevare da terra e mi fa allacciare le gambe intorno al suo bacino, tenendomi stretta a sé. Basta un solo istante e grazie al suo profumo, al calore del suo corpo, ai suoi occhi verdi, mi sento a casa, e tutto il dolore, la stanchezza e quel vuoto che sento dentro, spariscono.
"Ehi piccola." mi bacia sulle labbra, più e più volte, sorridendomi e continuando a tenere gli occhi nei miei, e le farfalle nello stomaco iniziano a svolazzare impazzite. Mentre io accarezzo i suoi lineamenti. Accarezzo le sue guance, il suo naso, le sue labbra, poi passo le mani in mezzo ai suoi capelli. Quasi non credo ai miei occhi, quasi mi accerto che sia tutto vero, che lui sia davvero qua.
"Amore mio..." rido e piango nello stesso momento, quasi come se fossi completamente impazzita, e lui continua a guardarmi con lo stesso sorriso intenerito, con gli occhi che brillano. Dopodiché gli afferro il viso e lo bacio. Poso le mie labbra sulle sue e assaporo le sue labbra. Lui ricambia all'istante, come se non aspettasse altro e ne avesse bisogno tanto quanto me, chiedendomi l'accesso con la lingua, glielo concedo all'istante e il bacio diventa passionale e bisognoso.
Posando la mano sul suo petto sento il suo cuore andare più che veloce, così come il mio, e questo mi rende ancora più felice. Gli faccio lo stesso effetto che lui fa a me e questo mi riempie di gioia.
I miei muscoli si rilassano sotto il suo tocco e grazie al bacio, ogni sensazione negativa abbandona la mia mente e il mio corpo, e finalmente la mia anima ritrova quella pace che mancava da fin troppo.
Solo quando il fiato ci viene a mancare, ci allontaniamo. Lui sorride e mi stampa un bacio sulla fronte, prima di mettermi giù. Mi ci vuole qualche secondo per ricompormi e riprendere pieno possesso di me stessa e delle mie facoltà mentali, infatti ringrazio che mi stia tenendo perché le mie gambe ballano come fatte di gelatina.
"Sei davvero qua- non riesco a crederci." si è fatto un viaggio enorme solo per vedermi "Ma tra tre giorni giocate, come hai fatto?"
Ridacchia come chi la sa lunga e, se possibile, lo trovo ancora più bello e sexy di prima. "Il mister non ne poteva più di vedermi di cattivo umore, mi ha obbligato a prendermi un giorno." mi fa l'occhiolino e mi accarezza i capelli, gesto che mi fa rilassare all'istante. Odio quando mi vengono toccati i capelli, ma se lo fa lui lo trovo uno dei gesti più belli del mondo.
Faccio per rispondere ma una delle mie colleghe attira la mia attenzione, facendoci girare entrambi verso la loro direzione. Mi ero persino scordata che fossero davanti a noi. "Ecco il motivo di tanta tristezza, un così bel ragazzo lontano." rido sentendo le sue parole, visto che potrebbe essere suo figlio, e annuisco sentendomi colta in flagrante.
"Infatti ora sono nuovamente felice. Quindi scusate, ma devo proprio andare, non voglio perdere un solo secondo con lui." faccio spallucce facendo ridere tutti, persino l'ucraino al mio fianco, poi lo prendo per mano e dopo che abbiamo salutato tutti, andiamo via.
Il biondo mi ruba un bacio, prima di salire in macchina, e mi lancia un'occhiata maliziosa che lascia poco all'immaginazione. "Non vuoi perdere nemmeno un secondo, vero?" il modo in cui parla italiano con il suo accento ucraino mi manda completamente in estasi "Nemmeno io, te lo confesso. Ho così bisogno di te che non resisto più."
Mi guarda in un modo che mi fa tremare dalla testa ai piedi e annuisco incapace di rispondere in modo sarcastico. Non voglio nascondere quanto anche io abbia bisogno di lui, quanto ogni parte di me ne abbia bisogno. "Andiamo a casa mia, non aspetto altro."
Sorride ancora, ora in modo dolce e sincero, poi mi bacia ancora e mi apre la portiera per farmi salire sulla sua auto, e io mi rendo conto che è bastato rivederlo per tornare a respirare. Lui è davvero la mia felicità e mi sento più fortunata che mai.