"Vai già via?" mi infilo la maglia e poi mi volto giusto in tempo per vedere il sorrisetto malizioso che si increspa sulle labbra dello spagnolo, mentre si sistema il braccio sotto la testa per mantenerla sollevata e osservarmi. È affascinante, maledettamente attraente, e io lo odio per questo. "Mi fai sentire abbandonato."
"Non riesco a credere di essermi fatta coinvolgere in... questo." indico me e lui, alludendo al fatto che abbiamo appena fatto sesso, vergognandomi di me stessa. "Non sarebbe mai dovuto capitare. Dio, sei un ragazzino."
Scoppia a ridere e si mette a sedere dritto, passandosi la mano tra i capelli mossi. Il lenzuolo gli scivola via e lascia scoperto il corpo perfettamente tonico e muscoloso. Certo che sembra davvero più grande dell'età che ha, e il suo modo di fare peggiora solamente tutto.
"Parli come se avessimo trent'anni di differenza. Rilassati, abbiamo fatto del buon sesso. Lo volevi, no? Perciò niente di sbagliato in ciò che è successo." la fa facile, per lui sembra tutto così semplice. "E se vogliamo dirla tutta sembro pure più grande io di te." fa spallucce e io gli lancio un'occhiata maligna, questo dovrebbe essere di conforto?
"Hai 17 anni, e io praticamente 10 in più, non è una cosa normale, non è giusto, non sarebbe dovuto accadere."
Alza gli occhi al cielo, si infila velocemente i boxer e si alza dal letto, venendo davanti a me. Mi sovrasta completamente con la sua altezza, so che visti accanto non sembra così più piccolo di me, mi chiedo cosa gli abbiano dato da mangiare per farlo crescere in questo modo! "Primo: abbiamo 7 anni di differenza, cosa vuoi che sia? Secondo: ho 17 anni, quasi 18, e sono consenziente. Terzo: chi dice che non è giusto? Me ne frego di quello che dicono le persone, a me è piaciuto farlo con te, ed è questa la cosa più importante."
Sentirlo parlare così, per quanta convinzione usa, fa sembrare davvero che abbia ragione, ma so che in realtà è tutto sbagliato. Abbiamo troppi anni di differenza e, anche se sembra già un uomo, in realtà è ancora un ragazzino.
Devo spiegarlo alla mia stupida testa e devo fargli capire che non posso lasciarmi trascinare mai più in qualcosa del genere.
"Allora, visto che è stato bello, cercare di tenerti il ricordo vivo perché non succederà mai più." faccio per allontanarmi, in modo tale da recuperare il resto delle mie cose e finire di vestirmi, ma lo spagnolo mi blocca. Le sue dite afferrano, delicate e decise allo stesso tempo, il mio polso, e quei maledetti brividi, che ormai sono sempre presenti quando mi è intorno, mi percorrono. Dannazione, perché il mio corpo e la mia mente non si mettono d'accordo? Non dovrei provare nulla del genere. Dovrebbe essere proibito. Questo dovrebbe essere un confine invalicabile.
"Non ci credi nemmeno tu." sposta la mano sul mio fianco e accarezza piano la mia pelle. "Io sono qua. Che importa se devo aspettare ancora qualche mese per essere maggiorenne? Io non sono un bambino, io so cosa voglio. So che ogni volta che ti ho vista lavorare al centro ho immaginato di possederti in ogni modo. So che mi piace da morire l'idea di averti sotto di me come poco fa. So che sei così sexy che non riesco a non pensarti o a starti lontano. E so che anche per te è così... e non servirà a niente provare a tenermi alla larga, cercare di convincerti che è sbagliato, perché il desiderio è troppo, la chimica tra noi è troppa."
"Hector..." vorrei dire qualsiasi cosa per negare le sue parole, per allontanarmi e allontanarlo, ma tutte le idee si confondono nella mia mente e non riesco a trovare niente da dire, niente che abbia senso. Ha purtroppo ragione... non riesco a spiegare perché, ma tra noi c'è una tale tensione che si può tagliare con un coltello. Basta che ci sfioriamo, anche per sbaglio, e sento delle scosse su tutta la spina dorsale, come se fossi appena stata colpita dalla corrente.
Perché proprio lui? Cosa ha di diverso? Perché non qualcuno qualche anno più grande? Ci sono diversi suoi compagni di squadra che avrebbero potuto prendermi in questo modo, ma in realtà quando vedo tutti gli altri non provo assolutamente nulla, apatia più totale.
