Marko Rog

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"Non hai proprio voglia di alzarti eh?"
Marko si inchina nel letto, per lasciarmi un bacio dolce sulla fronte. Dopo avermi svegliata un'ora fa circa, lui si è lavato e preparato, mentre io sono sempre qua sul letto. Stesa e immobile a guardare il soffitto. Non ho la forza psicologica di affrontare una nuova giornata. "Vuoi che sto un po' con te?"

Non rispondo, non volendo costringerlo a stare con me, ma lui si sdraia nuovamente al mio fianco, posando il braccio sulla mia pancia. "Stanotte ti porto a cena fuori e poi andiamo al cinema, ti va?"

"Stai cercando di corrompermi Marko?"
sorrido davanti alla sua proposta, sapendo che sta cercando di tirarmi su il morale. È una cosa che fa sempre quando mi sveglio triste, cerca sempre di farmi sentire meglio organizzando qualcosa che mi faccia tenere la mente occupata e che mi faccia stare lontana dai miei problemi. "Perché devo ammettere che sta funzionando."

Ride davanti alle mie parole e io rido con lui, contagiata dalla sua risata. Adoro sentirlo ridere in questo modo spensierato e adoro vederlo felice. Davvero tanto.

"Sai, stavo pensando di farti venire in Croazia a Natale, a conoscere la mia famiglia..."
lascia la frase così in sospeso, mentre passa i polpastrelli leggeri sul mio braccio, evitando un contatto visivo, come se avesse paura della mia risposta. "Sempre che ti vada, non sei mica obbligata. Ovviamente sarebbero pochi giorni perché giochiamo subito dopo Natale e..."
poso una mano sulle sue labbra e interrompo il suo giro di parole nervoso, così lui alza immediatamente gli occhi sui miei.

"Smettila, ci vengo volentieri. Davvero. Sono onorata di questa proposta, come potrei non essere d'accordo?" gli regalo un bacio dolce sulla guancia, mentre lui mi fissa in silenzio per qualche secondo, finché io non lo invito a parlare con un cenno della mano.

"Sei tornata a sorridere, piccola."
fa spallucce "Tutto qua. Mi piace vederti così luminosa e ancora di più esserne la causa." mi bacia dolcemente sulle labbra, stringendomi forte, e io ricambio il suo bacio, per poi aprire gli occhi e
osservarlo.

I suoi pozzi azzurri mi guardano seri, siamo l'una davanti all'altro, fronte contro fronte, e io non riesco a distogliere lo sguardo, è come se fossi ipnotizzata. Ma in realtà nemmeno vorrei farlo. Poi alzo la mano e accarezzo i suoi capelli biondi, dolcemente.

"Allora mi aspetto di essere portata fuori stasera." gli faccio l'occhiolino e lui ridacchia, per poi annuire confermando i nostri programmi. "Bene, vedo che mantieni le parole."

"Ovvio. Ora però devo andare, sennò rischio di arrivare tardi all'allenamento." annuisco piano, anche se farlo andare via, soprattutto oggi, mi costa. Quando sono di brutto umore la sua presenza mi aiuta veramente tantissimo, solo la sua. Ma devo ammettere che i programmi che abbiamo per questa sera, mi fanno stare meglio. "Mi chiami se hai bisogno, ok?"

"Certo, allenati bene che domenica ti voglio in forma in campo." lo bacio a fior di labbra, per poi dargli una leggera spinta scherzosa, per farlo alzare. "Ora vai, altrimenti cambio idea e non riesco più a farti andare via."

Mi fa il tipico gesto militare di chi ha ricevuto un ordine, portandosi la mano alla fronte, dopo essersi alzato e avermi dato un ultimo bacio sulle labbra. Lo osservo mentre indossa il giubbotto con su lo stemma della squadra e poi esce dalla stanza, afferrando il borsone, ma non senza avermi mandato un bacio volante.

Mi porto le mani sul viso e mi rendo conto che le lenzuola profumano di lui.

Un sorriso si increspa spontaneamente sulle mie labbra, non mi sembra vero che abbia il potere di farmi sentire meglio. È bastato un suo bacio e una promessa da parte sua per mandare via una buona dose di malinconia da dentro me. Non mi sono mai sentita grata per qualcosa come da quando conosco lui e fa parte della mia vita.

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