Granit Xhaka

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"Il più grande dolore che potessi provare", probabilmente inizierei così se dovessi parlare di te... ma poi accartoccerei il foglio, consapevole che non andrebbe per niente bene come inizio. Tra noi non è iniziato con il dolore, perciò non sarebbe giusto nemmeno cominciare così un racconto, ma: sei stato l'amore più forte che abbia mai provato, e dopo mi hai fatto provare il dolore più forte di sempre.

Ok, così andrebbe meglio. Insomma, prima la felicità, poi la tristezza e il male. Non devo dimenticare quella gioia immensa che ho provato, anche se a volte è difficile ricordarla quando il cuore è coperto dalle nubi più scure ed è stata completamente spazzata via.

Quando proviamo un male terribile, a volte è davvero impossibile ricordare la meraviglia di guardare due occhi per la prima volta. Di restare folgorati da un sorriso. Incantarsi al suono di una voce. O provare dei brividi con un semplice tocco.

Eppure è esistito quel calore che ti scalda dentro. Dalla parte più profonda a quella più esposta. È esistito e ti ha fatto sentire viva, fortunata, con una gran voglia di progettare la tua vita e cambiare le cose che non andavano più bene. Quella felicità è stata come un'esplosione che ti ha dato la capacità di esplorare la vita, in tutte le sue sfaccettature.

Ed è proprio questo che ho provato con te dal primo secondo che ti ho visto. I miei occhi si sono posati su di te e i tuoi mi hanno rapita, osservandomi con interesse, quasi come se davvero non avessi più visto nessuna così bella come me.

Ma, non per essere cinica, tutte le cose prima o poi finiscono. Soprattutto quelle più belle. Ed è ciò che è successo anche a noi. Ci siamo consumati così velocemente e, nonostante tu fossi il mio presente, io ero diventata già velocemente il tuo passato.

Non ti condanno per questo, ma ti condanno per aver giocato con me. Per non aver messo subito in chiaro ciò che provavi, o meglio che non provavi. Giocavi con me, ti divertivi, mentre in realtà progettavi qualcosa di serio e duraturo con lei.
Penso che quella purezza iniziale, che sentivo che caratterizzava la nostra storia, sia durata per poco, perché poi sono stata sostituita, e sono rimasta a giocare il ruolo di ruota di scorta.

Tu troppo vigliacco ed egoista per chiudere. Io troppo innamorata e cieca per rendermi conto della realtà, della verità. Ho continuato ad amarti con tutta me stessa, fino a che ho scoperto che ero solo una sciocca bambina che credeva di essere la donna della tua vita, ma che in realtà tenevi nascosta perché ero diventata solo l'amante.

Senza nemmeno saperlo. Senza nemmeno capirlo. Avevo iniziato a essere quella ragazza che rovina la quiete e la felicità di una famiglia. Mi sono odiata per questo, ma poi ho finalmente capito eri tu quello sbagliato, quello che mi aveva usata per i suoi comodi e poi messo da parte, per poter riutilizzare nei momenti che più preferiva. E sono fiera di avere avuto il coraggio di chiudere con te quando ho scoperto ogni cosa.

E ora sono qua. A piangere. Sento un vuoto nel petto che non pensavo davvero potesse esistere. Pensavo che un dolore così fosse il racconto di cantautore troppo poetico che decide di raccontarlo in una canzone strappalacrime, invece no, è qualcosa che esiste, e che le parole non sanno nemmeno descrivere alla perfezione. Quel dolore forte, quel vuoto che ti fa sentire come se ti mancasse qualcosa, come se non potessi più essere felice, come se non potessi amare mai più.

E quindi sì, anche se la felicità iniziale forse è stata un'illusione, o qualcosa più importante per me che per te, lo ribadisco: con te ho provato la gioia più grande di tutta la vita, ma poi mi sono ritrovata spezzata in milioni di pezzi, per colpa tua... a sognare ciò che non avrò più, rivivendo ciò che non riesco più a vivere perché cerco te in tutti.

E mentre soffoco l'ennesimo singhiozzo, vedendo le foto di noi due, mi chiedo se a volte pensi a cosa tu mi abbia fatto, se ti chiedi come stia o cosa stia facendo, e se io tornerò mai a sorridere senza questo peso sulla schiena... forse un giorno, forse lontano, dove il ricordo di te e delle sensazioni che mi hai dato sarà sbiadito, come se fosse solo un sogno che al risveglio non ricordi quasi più.

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