Capitolo 15- Capitano

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Pov Laila

Eravamo in macchina da un paio di minuti.
Nessuno dei due aveva proferito parola.
Josh si accese l'ennesima sigaretta e quando il fumo mi investì il viso, iniziai a tossire.
Spalancai il finestrino e ondeggiai la mano per cacciare via quella nube.
Lui alternò lo sguardo tra la strada e me.
Solo la mia testa sapeva quanto lo stavo maledendo in quel momento.
"Sembri una bambina, smettila è solo un po' di fumo" disse.
"Un po'... di fumo?" riuscii a dire e lui scosse la testa.
Era facile per lui dire che era solo del fumo dato che era una ciminiera.

Accese la radio e cambiò varie stazioni.
Su una in particolare sentii una canzone che mi piaceva: I wanna be yours degli Arctic Monkeys.
Lui però proseguì a cambiare.
"Fermo" gli tolsi il dito dalla radio e tornai indietro.
Mi guardò e accennò un sorriso.
Alzai leggermente il volume ma lui lo riabbassò subito.
"Ei" gli picchiettai la mano contro il dito e rialzai.
"Lascialo in quel modo, mi da fastidio" disse riabbassando.
Sbuffai, mh l'avrei strozzato.
"Preferisco rompermi i timpani con una canzone che con la tua voce" dissi e alzai nuovamente.
Lasciò perdere e si concentrò a guidare invece che a rispondermi.
Soddisfatta mi appoggiai al sedile e guardai fuori dal finestrino.

Lo guardai per il riflesso del vetro.
Aveva la sua solita espressione tesa di quando era concentrato.
Si girò nella mia direzione e con arroganza parlò.
"Fissi spesso le persone così?" mi stava prendendo in giro.
"Non ti sto fissando" mentii.
Si che lo stavo fissando ma non volevo ammettere di essere stata beccata.
"Ah no?" mi sfidò.
"No" lo guardai convincente. "Senti, se vuoi che io sia tua amica devi smetterla di essere così oppressivo e soffocante"
"Oppressivo e soffocante?" domandò trattenendo una risata.
"Si proprio così" affermai decisa.
"Non avevi detto che gli amici si devono sopportare? Non mi sembra che tu lo stia facendo" affermò arrogante.
Aveva la mano appoggiata sul mento e una sul volante, il chè gli diede un aria da presuntuoso ancora più irritante.
"Ti ricordo che sono una tua amica solo per l'accordo, non perché lo voglio veramente" parlai indispettita.
Alzò le sopracciglia e lasciò perdere.
Girai la testa e guardai il paesaggio che scorreva veloce dal finestrino.
Appoggiai la testa e un ricordo tornò lucido nella mia testa.

Porsi le mani avanti al fuoco lasciando che il calore me le avvolgesse.
Sentii la porta chiudersi e dal corridoio spuntò papà tenendo qualche pezzo di legna tra le braccia.
"tesoro sta attenta, non avvicinarti troppo" si avvicinò al fuoco mettendo le legna dentro di esso.
"facciamo la cioccolata?" chiesi facendo gli occhi dolci.
Mi guardò sorridendo con gli occhi che gli brillavano.
Si avvicina e con le sue mani calde prese tra esse il mio piccolo viso e stampò sopra la mia fronte un tenero bacio.
"certo che sì" mi prese in braccio.
"siii" urlai contenta battendo le mani.
Presi il suo volto con le mie minuscole manine e gli baciai la guancia.
Sorrise.
Mi mise seduta sopra il bancone della cucina, prese un pentolino e mi passò il latte e un bicchiere.
"piccola chef, riempi il bicchiere di latte"
e così stando attenta, versai il latte nel bicchiere che papà riversò nel pentolino.
"bravissima, fallo ancora" e così feci.
"cioccolato, cioccolato, cioccolato" battei le mani ad ogni parola.
"si , adesso mettiamo il cacao" sorrise divertito.
Mise dentro il pentolino un paio di cucchiai di cacao e poi lo passò a me.
"l'ultimo mettilo tu, piccola chef" così presi il cucchiaio colmo di cacao e ci soffiai sopra buttandolo addosso a lui.
Iniziai a ridere e lui mi guardò spalancando la bocca ma non era arrabbiato.
Era divertito.
"piccola furbetta" mi fece il solletico ed io iniziai a ridere di più.
"voglio girare" dissi e lui mi passò il cucchiaio e iniziai a girare il liquido dentro il pentolino.
"Bene, così può bastare principessa"
Non appena spense il fuoco e si girò per riporre il cacao nella credenza, ne approfittai e intinsi un dito nella cioccolata.
Misi il dito in bocca quando papà si girò, ma dalla sua espressione capii che mi aveva beccata.
Sorridendo prese un tovagliolo di carta e pulì il mio viso.
"tesoro la cioccolata va mangiata con la bocca non con il naso"  iniziammo a ridere con gusto.
Mi prese in braccio e con l'altro prese i due bicchieri di cioccolata.
Mi posò nella coperta che avevamo steso a terra e ci gustammo la nostra cioccolata mentre la pioggia batteva nel vetro delle finestre.

Lost in Love - Persi nell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora