Capitolo 31- Desiderio o bisogno

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Pov Josh

"Però è proprio un bel bocconcino sai" la guardò come se la stesse spogliando con gli occhi.
"dovrei farci un pensierino" rise.
Lo afferrai per la maglietta incenerendolo.
"Chiudi quella bocca" lo avvertii.
Quella faccia da cazzo meritava una lezione che gli avrei dato molto volentieri se non avesse chiuso quella maledetta bocca.
"Calmati Baker, non ho mica detto che me la farei adesso qui davanti a te, anche se in effetti non mi dispiacerebbe affatto"
Vidi nero.
Gli afferrai la testa facendogliela sbattere forte contro il tavolo.
Glie la bloccai contro mentre si dimenava sotto il mio controllo.
Non rideva più quel pezzo di merda?

Mi sarei assicurato che dopo quella volta non l'avrebbe nemmeno guardata.
Mi immaginai il suo viso dolce e indifeso sotto la prepotenza di quel verme e quasi avevo l'impulso di staccargli le palle seduta stante.
"Josh" mi richiamò Liam senza avvicinarsi.
Lo guardai furioso invitandolo a rimanerne fuori.
Meritava una lezione.

Poi mi concentrai di nuovo sul bastardo sotto la mia mano.
Mi abbassai per fargli capire di più il concetto.
"Fa che ti entri bene in testa stavolta" dissi digrignando i denti "non osare nemmeno guardarla"
Feci più pressione contro la sua testa spingendogliela forte prima di lasciarlo.
Stain non disse niente ne alzò la testa, se ne andò malamente con la testa fra le mani.

Con l'ira che pompava ancora nelle vene alzai lo sguardo incontrando quello di Liam.
Non seppi decifrare cosa mi volesse dire ma quando girai lo sguardo accanto a lui capii subito.
Laila si guardava attorno vedendo che tutti ci fissavano.
Vidi le sue mani lungo i fianchi tremare e il suo respiro irregolare.
Improvvisamente fui invaso da un senso di colpa di cui non ne capii il motivo.
Quel bastardo non doveva permettersi di parlare di lei ne di guardarla in quel modo.
E il fatto che si trattasse di Laila, mi aveva reso ancora più fuori controllo.
Ma lei aveva visto tutto.
Aveva visto tutto quello che avevo fatto.

Non mi guardò.
Non guardo nessuno di noi.
Scattò in piedi e uscì quasi correndo via dalla mensa.
Allison mi guardò di sfuggita prima di alzarsi e seguirla di corsa.

Mi morsi il labbro per trattenermi dal nervoso che sentivo crescere dentro di me.
Laila era andata via in quel modo a causa mia.
Mi innervosii ancora di più.
Ero furioso con me stesso.

Volevo seguirla, volevo andare da lei in quel istante.
Le mie gambe si mossero senza che me ne potessi accorgere.
Ma qualcuno mi fermò dal braccio.
"Lasciala in pace, Josh" disse Liam.
"Non ti impicciare" dissi cercando di liberarmi.
"Fai come vuoi allora. Va' da lei e peggiora la situazione, coraggio" mi fece cenno di uscire mentre si rimise seduto.
Sbuffai perché sapevo anch'io che fosse meglio restare qui e lasciarla sola con Allison.
Ma non riuscii a smettere di pensare ai suoi occhi colmi di lacrime e al pianto prendere il sopravvento nel suo viso.
E quello fu anche a causa mia.

Prima di spaccare tutto quello che avevo davanti tirai la seggiola indietro e uscii fuori.
Andai nel cortile della mensa e mi accesi una sigaretta.
Cercai di smaltire la rabbia che circolava dentro di me ma non fece altro che crescere quando ripensai all'espressione spaesata e impaurita che aveva sul viso.
Maledissi il mio mancato autocontrollo.

Ero incazzato con me stesso.
E con quel figlio di puttana.
Lei lo era con me.
Non mi avrebbe più rivolto parola conoscendola.
E se questo da un lato poteva anche essere vantaggioso per lasciarla andare, non volevo.
Non volevo perderla così.
A dire il vero non avrei proprio voluto.

Sentii le mie tempie pressarsi per i pensieri contorti che avevo.
Qualcosa mi spingeva ad allontanarla.
Qualcosa mi implorava di non lasciarla andare.
Maledissi anche quel desiderio irrefrenabile di tenerla con me, anche se in realtà ero sempre sicuro fosse più un bisogno.

Aspettai in un angolo che tutti uscirono da scuola.
A dire il vero stavo aspettando di vedere lei.
Erano usciti tutti, vidi persino Allison uscire da sola, ma di lei nemmeno l'ombra.
Poco dopo Allison mi passò accanto e la sentii sbuffare pesantemente.
Si fermò e torno indietro posizionandosi di fronte a me.
Incrociò le braccia al petto.
La guardai confuso.
"Sei un pezzo di merda e per quanto ti prenderei a schiaffi, non lo farò" disse.
"Mi prendi per il culo?" dissi.
"Stai zitto e ascoltami. Non so cosa lei veda in te ma ci tiene molto di più di quello che credi o vuoi credere. Perciò tu adesso se tieni a lei, dimostralo" disse "Per quanto desiderassi che tu gli restassi lontano anni luci purtroppo so che la farei stare male. È in biblioteca, approfitta che te l'ho detto prima che me ne possa pentire"

Non dissi niente.
Raggiunsi immediatamente la biblioteca.
Entrai appena e mi guardai intorno.
Nell'ultimo tavolo, finalmente la vidi.
Rimasi a guardarla da lontano.
Aveva il viso poggiato su una mano mentre con l'altra teneva il libro che stava leggendo.
Era bella da morire.
Risentii improvvisamente il bisogno di avvicinarmi a lei.
Maledizione.
La vidi inumidirsi le labbra gonfie.
Al solo pensiero che avevo baciato quelle labbra sentii il respiro mozzarsi.
Cazzo.
Se solo ripensavo a quel bacio, al modo in cui la toccai, la sua pelle calda, le sue guance che si tingevano di rosso.
E ai suoi occhi...
Se ripensavo ai suoi occhi sentivo ancora di più la voglia di andare da lei e spogliarla lì.
Si morse il labbro inferiore concentrata nella lettura.
Non si accorse fortunatamente che la stavo fissando come un idiota.

Non potevo rischiare di farle del male.
Non potevo distruggerla di più , era già a pezzi.
E se allontanarmi significava proteggerla da me allora lo avrei fatto.

Dovevo calmarmi e sfogare la rabbia che stava risalendo.
Dovevo sfogarla prima di combinare altre cazzate.

~Elis
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Lost in Love - Persi nell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora