Capitolo 11- Un patto da rispettare

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Pov Laila

Erano quasi le sei.
Ed io non mi ero ancora preparata.
In realtà mi sarei solo cambiata dato che ero in pigiama ma non mi stavo dando nessuna fretta.
Lo avrei fatto aspettare e pentire di aver insistito così tanto.
Così restai ancora sdraiata sul letto a leggere il mio libro preferito.

Poi il telefono mi squillò.
"Ally" dissi quando risposi.
"Ancora non ci credo che ti abbia chiesto di uscire!" disse Becky dall'altro capo.
Era così tanto strano che Josh chiedesse ad una ragazza di uscire? O era più strano il fatto che la ragazza fossi io?
"Non ti sei ancora vestita vero?" mi chiese la mia migliore amica.
Allison mi conosceva fin troppo bene.
"Non ancora" dissi soddisfatta e lei scoppiò a ridere.
"Non fare tardi" mi disse poi.
"Si, mamma"
"Divertiti" mi disse prima di agganciare.
Il divertimento era l'ultima cosa che avrei visto stasera.
Sapevo già che ci avrei litigato per tutta la sera fino a mandarmi fuori di testa qualche neurone.

Ripresi a leggere ma un rumore proveniente dalla finestra catturò la mia attenzione.
Così chiusi il libro e mi avvicinai ad essa.
Scostai leggermente la tenda e vidi Josh accovacciato mentre raccoglieva una manciata di sassolini.
Aprii la finestra prima che li lanciasse dritti nel vetro.
"C'era veramente bisogno di lanciare dei sassi?" gli domandai.
"Dovevo dirti che sono arrivato in qualche modo" affermò lui.
"Allora, vuoi scendere o aspetti la carrozza con il principe azzurro?"
Alzai gli occhi al cielo per il nomignolo con cui ormai mi chiamava.
Non aveva nessun aria di essere un principe, in realtà non aveva l'aria di niente.
Non sapevo neanche come descrivere come i miei occhi lo vedevano.
Aveva sempre la sua arroganza a mascherarlo, per cui non potevo associarlo a niente.
Poi il mio sguardo scivolò vicino a lui e notai la moto dove sarei dovuta salire e su cui già ero salita.
"Sai non è una cattiva idea aspettare la carrozza" dissi.
"Datti una mossa" ordinò con il suo solito modo di fare saccente e dannatamente... arrogante.
Si, l'unico aggettivo che lo descriveva a pieno era quello.
"Mi vesto e scendo"
"Non ti sei ancora vestita? ti avevo detto che alle sei sarei passato" disse sbuffando.
"Non sono ancora le sei" tecnicamente avevo ragione io.
"Mi stai prendendo per il culo, mancano letteralmente due minuti alle sei" sbracciò all'aria.
"appunto" dissi e richiusi la finestra soddisfatta.

Andai verso l'armadio e presi le prime cose che vidi.
Un maglioncino bianco e un semplice jeans.
Poi mi infilai le converse e presi la borsa e il cellulare che misi dentro.
Salutai Milly la nostra governante e uscii dal dormitorio.

Lo vidi appoggiato alla moto e mentre mi avvicinai lo osservai attentamente.
Indossava la giacca di pelle nera che aveva sempre e dei jeans dello stesso colore.
Era di spalle e quando mi sentì avvicinarmi si girò.
"Finalmente, pensavo fossi già scappata" mi disse provocatorio.
"Idea già presa in considerazione" gli rivolsi un sorriso saccente.
"Ma non l'hai fatto e poi avresti perso la tua scarpetta" Mi squadrò da cima a fondo mentre teneva un casco sotto il braccio.
Alzai gli occhi al cielo.
"Baker, l'unica scarpetta che mi perderò sarà quella che ti tirerò in testa se non la finisci" sospirai "Allora vuoi darmi un casco o vuoi restare lì impalato a fissarmi?"
Mi porse il casco mentre mi fissava negli occhi ed io feci lo stesso mentre lo afferrai.
Il suo fu un chiaro segnale di sfida.
Poi salì nella moto e salii anch'io.
"Tieniti forte" Accese il motore.
"Vai piano o ti giuro che-" non riuscii a finire che partì subito.

Ovviamente non mi diede un briciolo di ascolto.
Sperai che il momento in cui avrei poggiato i piedi a terra sana e salva arrivasse in fretta.
Invece quella sera sembrò non arrivare mai.
Dopo interminabili minuti si fermò.
E finalmente toccai un suolo stabile.
"Guidi malissimo, ma chi diavolo ti ha dato la patente?!" sbottai contro di lui mentre mi toglievo il casco.
"Smettila di lamentarti" si tolse il casco e li mise entrambi sotto la sella.
Poi notai il posto dove ci eravamo fermati.
Era un fast food.
L'insegna colorata e illuminata sopra il tetto citava: Jhonny's food.

Lost in Love - Persi nell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora