Capitolo 1- Londra

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Laila

Procedeva tutto come me lo ero esattamente immaginata da giorni.
Il sole splendeva nel cielo, la strada sfrecciava via dal finestrino, un buon libro tra le mani da leggere per tutto il viaggio, le valigie colme riposte nel bagagliaio e noi, pronte a ricominciare di nuovo.
<<Abbassa la musica, sto cercando di leggere>> urlai per sovrastare la musica, che Allison stava beatamente ascoltando ad alto volume, molto alto.
Mi ignorò completamente e infischiandosene della mia richiesta iniziò a cantare a squarciagola.

Allungai il dito alla radio abbassando il volume, anche se, sapevo che Allison non avrebbe mai approvato.
Con lei in macchina c'era una sola regola, ovvero: ascoltare musica fino a non sentire più e cantare fino a perdere il fiato.
<<Ehi>> mi colpì il dito con la mano <<Come osi>>
<<Era troppo alta e  poi non sai cantare>> la presi in giro beccandomi una sua occhiataccia dove dietro celava un chiaro divertimento.
Ritornai con lo sguardo nelle pagine marchiate d'inchiostro e mi concentrai attentamente su ogni parola.
O almeno era quello che cercai di fare perché il libro si chiuse ad un soffio dal mio naso prima di essere catapultato nei sedili dietro.
La risata alquanto divertita di Ally attirò la mia attenzione.
<<Allison>> la ammonii cercando di essere convincente.
<<E dai, fammi compagnia, leggerai dopo>> disse.
Mi sporsi dietro afferrandolo e sperando con tutta me stessa che non si fosse ne rotto ne che qualche pagina fosse stropicciata.
Verificato che era tutto intatto lo posai sopra le mie gambe e mi arresi alla richiesta di Ally.
Conoscendola avrebbe insistito fino alla mia resa per cui tanto valeva tagliare corto prima.
Nel suo viso comparve un sorriso di vittoria.

Riprese a cantare a squarciagola ed io la guardai.
Allison era veramente un urgano, nel vero senso della parola.
Sin da bambina era molto vivace e non poteva stare un secondo senza far niente.

A Norwich avevamo passato tanti momenti indimenticabili. Momenti che avrei pagato caro per riviverli ancora.

Dopo la morte di mio padre mi era crollato il mondo addosso. Nel giorno del suo funerale ero completamente a secco di lacrime. Non piansi nemmeno un po', ma dentro ero morta.
Ero arrabbiata.
Ero arrabbiata con il mondo per avermi strappato l'unica persona che mi aveva mai amato.
Ero arrabbiata all'idea di non vederlo più ne di non poter sentire di nuovo la sua voce.
Ero arrabbiata che non mi sarei mai più potuta rifugiare tra le sue braccia.
Ero arrabbiata di dover continuare a riviverlo solo con dei ricordi.

Da quando se ne era andato non avevo più messo piede in casa se non per prendere le mie cose.
Avrei voluto farlo, con tutta me stessa, ma non ci riuscivo. Era più forte di me.
I genitori di Allison mi aiutarono, furono gentilissimi con me, mi trattavano come una seconda figlia.

Erano gli unici, a parte Allison, che mi erano stati così tanto vicini e di questo non sarei mai riuscita a ringraziarli abbastanza.
Non mi hanno fatta mai sentire di troppo.
Allison non mi lasciava un momento, era sempre con me ad accettarsi che stessi bene.
Corinne era come una madre per me e Michael era una persona meravigliosa.
Mi sentivo 'di famiglia' e in quel momento più che mai.

Prima che succedesse tutto questo però Allison ed io aveva cercato un college per andare insieme.
Anche mio padre era contento di questa scelta quando glie lo dicemmo. Ne avevamo parlato tanto, anche con i suoi genitori e tutti pensavamo che sarebbe stata la cosa giusta per entrambe.
Inizialmente però erano tutti sogni ad occhi aperti.
Non credevo che fosse disposta a lasciare tutto insieme a me, ma a mia insaputa mandò l'iscrizione per entrambe al London High College.
Dove avremmo iniziato il nostro ultimo anno di college.
Pensavo fosse uno scherzo, ma poi lessi il contenuto dei fogli e nel mio viso si stampò un sorriso da un orecchio all'altro.

Lost in Love - Persi nell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora