Pov LailaIl momento era arrivato.
Trenta minuti circa e avrei iniziato a lavorare.
Ero già pronta e vestita comoda.
Jeans neri, maglia del medesimo colore e scarpe comode.
Spazzolai i capelli , misi il cappotto e intrecciai la sciarpa intorno il collo.
Quella sera faceva ancora più freddo del solito.
"Ragazze, io vado" Dissi salutandole.
"Buona fortuna" mi abbracciò Becky.
"Coraggio, stendili con quel culo" Disse Allison dandomi una pacca proprio lì.
"Non fare la stupida" risi.
"Ci vediamo dopo, cameriera" disse nuovamente facendomi l'occhiolino.
"Non provate a venire, non il primo giorno perlomeno" aprii la porta rimanendo sulla soglia.
Se fossero venute probabilmente sarebbero stata la mia distrazione per tutto il corso della serata.
"Tranquilla Laila, ci penso io" mi sorrise Becky.
"Salutatemi Nathan" dissi siccome sapevo che sarebbero andate a casa dei ragazzi.Dopo averle salutate mi incamminai per uscire dal dormitorio.
"Buona serata, tesoro" mi sorrise la nostra governante.
Inarcò le sopracciglia e sorrise insinuando qualcosa.
"Chi è il fortunato?" disse poi.
"Nessuno, sto andando a lavorare in realtà" sorrisi divertita.
"Oh cielo! Chissà a che ora tornerai" disse.
Oh cavolo.
"Facciamo così" si alzò con l'indice premuto sopra le labbra.
Aveva in mente qualcosa.
"Ti lascio le chiavi dietro il vaso" mi indicò il vaso all'esterno accanto alla porta "Così che sei fai tardi riesci comunque ad entrare" parlò a bassa voce e mi fece un occhiolino complice.
"Grazie" ringraziai con il suo stesso tono di voce e la salutai.
Non me l'aspettavo anche se fin da subito non si era mai mostrata nei confronti di noi studentesse rigida o severa.
Anzi, tutto l'opposto.
Ci sorrideva e ci faceva complementi sinceri non appena ne aveva l'occasione e soprattutto non era molto rigorosa per le pulizie.
Molto spesso nemmeno entrava nelle camere o il più delle volte chiudeva un occhio, o forse entrambi.Uscita dal dormitorio con il sorriso sulle labbra, mi affrettai per arrivare il prima possibile al locale.
Dopo un po' di minuti, con il fiatone di chi aveva appena corso per una maratona arrivai ed entrai.Il Nives Bar era vuoto.
Probabilmente ancora non era aperto alla clientela.
Vidi subito Jack sistemare qualcosa dietro al bancone.
Così lo raggiunsi.
Mi notò e non si limitò a lanciarmi un occhiata strana.
"Sai quasi pensavo che avessi cambiato idea, sfortunatamente sei qui" disse
"Ciao Jack" sorrisi. "Sono contenta anche io di lavorare con te" smisi di sorridere alzando le sopracciglia indispettita.
"Quello è lo stanzino per noi dipendenti, troverai anche la tua divisa in qualche cassetto, cerca di sbrigarti e torna velocemente che ti spiego cosa devi fare" disse dandomi le chiavi.
Le presi e seguii la direzione che mi aveva indicato ed andai nello stanzino.
Accesi la luce e mi guardai intorno.
Accanto alla porta vidi un armadietto con due cassetti grandi, frugai per cercare la divisa della mia taglia e mi cambiai.La divisa era semplicemente una camicetta bianca con in alto a sinistra il logo del locale.
La indossai subito e lasciai le mie cose lì.
Chiusi la porta a chiave e la sfilai mettendomela nella tasca posteriore.
"Bene, da dove inizio?" domandai.
"Ci sono questi bicchieri da sistemare, i tavoli sono da pulire, puoi fare questo finché non arriva qualcuno. Non appena entrano le persone aspetti che si accomodano e solo dopo qualche minuto, con un enorme sorriso sulle labbra gli chiederai cosa vogliono ordinare, chiaro?" incrociò le braccia.
"Chiaro" storsi la testa sospirando.
"Bene, per questa sera fai questo, i prodotti li trovi dentro il bagno nel nostro stanzino, quando finisci ciò che non ti serve rimettilo a posto" disse tornando a sistemare le bottiglie nelle credenze di vetro attaccate alla parete.
"Ho capito" dissi e feci esattamente come mi disse.Era passata mezz'ora e non stava procedendo poi così male.
Avevo rimesso a posto tutti i bicchieri e avevo quasi finito di pulire i tavoli e riordinare le sedie intorno ad essi.
La mia attenzione fu catturata da alcuni clienti che entrarono.
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Lost in Love - Persi nell'amore
RomanceLaila Smith è una ragazza di quasi 21 anni, che nonostante la giovane età ne ha passate di tutti i colori: dall'abbandono della madre alla morte del padre. È una ragazza determinata ma allo stesso tempo fragile. L'unica persona su cui può far affid...