AshtonRipensai alla targa che la ragazzina mi aveva dettato, aveva chiuso la chiamata senza ringraziare o essere educata. Arrogante e stronza, quello era.
Mi aveva dato fastidio il suo comportamento nei miei confronti, prima mi chiamava e poi neanche salutava. Non ci pensai e guardai Ivan seduto al bancone del nostro pub mentre ci provava con una bionda niente male, peccato le bionde non fossero il mio tipo. Preferivo le more.Rigirai svariate volte il pezzetto di carta con scritto la targa di un'auto casuale e la lèssi molte volte. Texas.
Ignorai gli stupidi pensieri riguardanti quella ragazza impertinente e mi girai verso le donne al palo, questa era una cosa che adoravo di quel locale.
Sentii Tayler parlare ma non capii le parole da lui dette, così mi girai verso il biondo con espressione confusa.«ho detto che la macchina appena arrivata è quella di Bob» affermò ridacchiando leggermente per il mio cambio di volto, rivolsi lo sguardo verso la finestra sull'entrata e potei constatare che Tayler stesse dicendo la verità, la sua Tesla bianca con interni blu e neri aveva appena parcheggiato davanti al Pub, cosa che mi aveva stranito abbastanza. Non era mai venuto in locali come questo nonostante fosse ancora giovane. Il suo nome gli giocava brutti scherzi, molti lo chiamavano anche Liam, come da lui deciso.
Vidi la porta d'ingresso spalancarsi sotto la forza dell'uomo che aveva organizzato la gara della sera prima, indossava una camicia bianca, un classico che faceva impazzire le ragazze, accompagnata da dei pantaloni neri semplici. Al suo fianco si mostrò la ragazzina. Cosa ci faceva lei con Bob? era la prima cosa che mi ero chiesto.Guardai verso Tayler e potei vedere l'espressione leggermente infastidita che cercava di coprire.
«che ci fa lei con lui?» chiese a denti stretti mentre dondolava il suo calice di piccole dimensioni con del vino bianco all'interno, spostai lo sguardo nuovamente su di lei e potei vedere con gran piacere il suo vestiario.
Un abito arancione le fasciava il corpo perfettamente, come se fosse fatto su misura per lei. Di un arancione sbiadito tendente al nero, aveva una sinuosa scollatura a V che le donava un aspetto incontrollabilmente provocante, le scarpe nere e lucide la aumentarono di circa dieci centimetri mentre camminava con sicurezza e decisione accanto a Bob. Rideva e parlava con totale tranquillità, ignara di suo fratello a poca distanza.Ivan stava guardando la scena con astio mentre mandava sguardi fulminei all'uomo accanto a sua sorella. Io ero ancora incazzato con lei, ma quel suo vestito striminzito e il suo visetto apparentemente innocente mi avevano investito, facendomi sentire immoralmente attratto da lei e la sua fisicità.
Si sconcertò vedendo il fratello in qualche sgabello più in là, distolse lo sguardo da lui e seguii Bob a ruota sedendosi con movimenti estremamente eleganti affianco a lui. Cambiai direzione visiva e mi dilettai a guardare Tayler, ormai incazzato senza motivo.
«ti da fastidio?» domandai guardandolo di profilo, spostò gli occhi su di me con fare interrogativo «che?» «ho detto se ti da fastidio vederla con lui» riformulai la frase così da fargli comprendere cosa stessi dicendo, rimase qualche secondo a riflettere e poi sbuffò sbattendo il pugno sul tavolo in legno lavorato.
«si cazzo» sbottò.Sospirai profondamente e guardai il bicchiere di vino davanti a me, lo afferrai e lo feci lentamente girare fra le mie dita.
«ti piace?» chiesi sapendo ormai già la risposta, era diventato palese il fatto che a lui piaceva e non poco «no» affermò con finta sicurezza più a se stesso che a me, scossi la testa e tornai a guardarla.Stava sorseggiando un alcolico e ne stava parlando sicuramente con Bob, lui annuì e rise trasportando con lui anche la riccia.
«ma cosa pensa di fare con lei? è più grande di cinque fottuti anni!» esclamò il biondo affianco a me con fare arrogante, ed era vero. Charlene aveva diciannove anni mentre Bob ne aveva la bellezza di ventiquattro, appena fatti.
«le avrà puntato gli occhi vedendola in pista, lui nelle donne cerca quello che Charlene ha» affermai sostenendo il suo sguardo, che si faceva sempre più infastidito dalla situazione. D'un tratto bevve tutto il suo vino e lo poggiò sul tavolo creando un piccolo rumore di vetro, mi guardò e prese un sospiro.
STAI LEGGENDO
Ignis facit bona
ChickLit«Ignis facit bona - il fuoco fa bene» * «Mi hai fottutamente ignorata!» gli urlai contro fissandolo nelle iridi ormai senza energie, vuote da ogni emozione. «E sai cosa?» domandai. «Sono stata fottutamente stupida a fidarmi di te, anche solo per un...