Capitolo 19

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[ più pov presenti, non vi avviserò più altrimenti dovrei farlo sempre:)]

Charlene

La festa era favolosa.
Ero arrivata ormai da un po', ero con Angelina e desideravo sapere di più sull'argomento Ivan, principe azzurro, Austin. Mi sedetti su un divanetto di pelle grigio presente dentro al Pub davanti alla spiaggia, nel quale eravamo appena entrate. Mi seguì a ruota intenta a parlare della situazione fra lei e mio fratello acquisito.

«Che dovrei dire?» domandò in imbarazzo coprendosi con le mani esili il volto, ridacchiai di gusto e gliele levai dolcemente dalle guance rosse.

«Tutto, dimmi tutto.» dissi con voce ferma mentre lei annuiva guardandosi attorno, stava pensando ed era buffa ogni volta che lo faceva poiché la sua espressione faceva ridere dal troppo concentramento che ci metteva.

«Ci siamo baciati alla festa, quella sulla spiaggia e della targhetta, poi dopo la tua scomparsa ci siamo avvicinati per consolarci» si fermò girando di scatto verso l'entrata del piccolo posto, era lì la festa e soprattutto nel suo spazio fuori sulla spiaggia. Si sentiva la musica da dentro e non potevo essere più felice in quel momento, adoravo le canzoni con ritmo e soprattutto le feste.

«Dio, eccoli!» esclamò tornando su di me e in un lampo si posò le mani sui capelli, intenta a conciarli per bene.
«Sono già a posto, Angelina» risi.

«No! sembro un leoncino!» si lagnò esasperata guardando verso l'alto per poi mettere le mani in segno di preghiera.
«In effetti sono molto elettrici» mentii facendola andare in panico totale, mi riservò un'occhiata piena di terrore e si alzò di scatto sbraitando.

«Dove c'è un fottuto specchio!»

Non potei non ridere a quella visione perciò mi alzai per evitarle una figura di merda davanti al suo amato, le acchiappai il polso per poi trascinarla dentro il bagno. Le feci segno di calmarsi e ci riuscì dopo qualche respiro pesante e prolungato.

«Dio, Angelina..» risi nuovamente.
«Stavo scherzando, sono messi bene e non c'è una sola cioccia fuori posto» affermai facendole tornare il sorriso e la sicurezza che tanto stava cercando, mi mandò un bacio volante con tanto di occhiolino per poi andare verso la porta, la aprì e si fermò guardandomi.

«Vado a conquistare tuo fratello, ci vediamo dopo Charlene» detto quello si volatilizzò dietro la porta, lasciandola chiudere autonomamente. Sospirai e scossi la testa divertita, quella ragazza era fuori di testa, ne ero sicura.

Al suono del mio vecchio cellulare mi risvegliai, lo acchiappai e lèssi il nome. Numero sconosciuto.
Avrei dovuto accettare o semplicemente rifiutare come una persona normale? Ci pensai su qualche secondo prima di rispondere, la mia curiosità mi avrebbe uccisa prima o poi.

«Charlene?» udii una voce già sentita, era quel ragazzo.. Diego. Mi ricordai del messaggio mandatoli qualche ora prima della festa e mi accorsi che mi fosse sfuggito il dettaglio di salvarlo con il suo nome anziché lasciarlo col numero.

«In persona, tutto bene Diego?» gli domandai come prima cosa ricordandomi del suo atteggiamento triste l'altro giorno, lo sentii sospirare e sbuffare poco dopo.

Mi guardai attorno cercando un posto dove mettermi comoda per parlare, alla fine non trovando nulla feci un saltino per poi sedermi sopra il lavandino freddo e in marmo bianco.

«Non molto, ho litigato con mio padre» mormorò «Di nuovo, è una persona pessima.» aggiunse poco dopo creandomi un sorriso divertito, stesso padre Diego?

«Ti capisco, anche il mio è terribile» cercai di sdrammatizzare ridacchiando per la mia situazione e ci riuscì sentendo una risatina da parte sua, fiera mi voltai verso la porta che si era appena aperta.

Ignis facit bonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora