Capitolo 21

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Charlene

L'aria fresca e a tratti gelida si impossessò delle mie gambe, lasciate scoperte dal vestito appena indossato. Eravamo arrivati e il buio ormai era l'unica cosa visibile, la luce della luna illuminava il mio cammino fuori dal quel locale dalle tendenze messicane.

Avevo avuto la brillante idea di fermarmi lì per cambiare il mio vestiario e finalmente potevo dire di essere bella, il vestito che avevo deciso di indossare non passava sicuramente inosservato. Quella sera mi sarei fatta ben vedere.

Era comunque un'evento con tutti i vecchi compagni di scuola, perciò a rigor di logica il dress code era elegante. Mi era stato confermato dal mio ex tramite messaggio, perciò il mio vestiario era basato sulla raffinatezza e sulla classe.

Indossavo un vestito nero, aderente e lungo, per poi lasciarsi cadere dopo le coscie. Aveva uno spacco verticale e lungo quanto la mia gamba sinistra, dotato di una scollatura a V vertiginosa sul davanti e una più tranquilla sul retro, tanto da far notare l'intera schiena. Dei tacchi neri incorniciavano la mia sagoma portando ancora più eleganza nella mia decisione riguardante al vestito, lasciavano vedere le mie unghie anch'esse nere mentre lo spacco permetteva all'occhio di chiunque presente alla festa di posarsi sulle catenelle argento poste alla mia caviglia sinistra.

La collana in oro bianco, regalo molto prezioso di mia madre, con la fantasia di una piccola e fine catenella, aveva come pendente un piccolo diamante bianco e brillante. Era una collana di un valore sicuramente non indifferente, e mi ricordava mia mamma più di quanto sperassi. Avendo le maniche lunghe e aderenti alla pelle delle braccia, non avevo potuto indossare braccialetti che potessero attirare attenzione, ma avevo optato comunque per svariati anelli fini e di classe.

I miei capelli, curati e privi di secchezza grazie a tutti i prodotti che ci applicavo, erano sciolti con totale tranquillità mentre degli orecchini assieme alla collana, adornavano i miei lobi chiari. Il rossetto nude che avevo deciso di applicarmi allo specchio di quel piccolo locale, dava quel tocco di oscurità come il vestito. Tutto perfetto.

Percorsi la strada a ciottoli fino ad arrivare all'auto nera sportiva di Ashton, il quale era già cambiato e mi stava guardando con un'espressione languida in volto.

Indossava un semplice completo nero, uno di quelli eleganti e soprattutto letali ai miei occhi, una camicia bianca pulita e candida gli aderiva perfettamente al petto allenato, evidenziando i pettorali definiti. La giacca nera parte del completo era posata sopra con eleganza e classe, mentre i pantaloni del medesimo colore gli calzavano perfettamente e rendevano la sua apparenza ancora più fine.

La collanina in argento che portava al collo era disarmante, il suo viso pulito, la mascella tesa pur essendo tranquillo, le pozze verdi scuro indirizzate verso di me, le labbra carnose e pallide, le sopracciglia rilassate e le mani tatuate lasciate in bella vista, davano alla testa.

Gli arrivai a pochi centimetri e inclinai il viso per guardarlo dritto negli occhi scuri. «Andiamo?» chiesi con un leggero sorriso fiero in volto, sapevo di essermi vestita in maniera eccessiva. Ma dovevo farmi notare no?

Mi squadrò insistentemente. «Quello spacco è fottutamente enorme.» sibilò a denti stretti portando gli occhi sul quel punto esatto, era una parte che adoravo di più di quell'abito.

«Già, l'ho messo apposta» replicai mostrando un sorriso furbo.

Annuì rimandando in silenzio e si limitò a fare il giro dell'auto per recuperare le sigarette dal portacose, bloccò l'auto con un suono meccanico e tornò al mio fianco con improvvisa irruenza.

Il locale era affianco alla casa del biondo che tanto odiavo e su cui portavo rancore, un pessimo ricordo.
Il rancore era una brutta bestia, la peggiore. Ti lacerava dentro portandoti a vendicarti delle più piccole cose, anche se quella per cui lo stavo facendo io.. non era per nulla piccola. Almeno per me.

Ignis facit bonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora