Capitolo 14

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you know the cure



Ashton

Inutile dire che quel pomeriggio eravamo andati quasi tutti in spiaggia, tranne le poche persone che erano rimaste a studiare nelle stanze. Pazzi.
Dopo il pranzo ero andato nella mia camera, la condividevo assieme a Tayler e dal quel che avevo capito Ivan era stato messo con Adam ed Ethan.
Tutti assieme come secondo i piani.

Pensai al comportamento della ragazzina riccia. Nascondeva qualcosa, qualcosa di brutto.
Ivan alla partenza era preoccupato, si vedeva tramite kilometri di distanza ma la vera domanda era.. perché?
Non mi avrebbe detto niente, era sicuro, Charlene si fidava di poche persone o quasi nessuno.
Lui si era conquistato la sua fiducia e sicuramente non l'avrebbe tradita per dirmi cosa avesse a me, dovevo fare da solo.

Ero sullo sdraio della spiaggia privata del nostro Hotel, stavo aspettando i ragazzi. Erano sempre in ritardo.
C'era la musica di sottofondo che trasmettevano al bar affacciato al mare, non era per niente fastidiosa.

La mia attenzione fu catturata da una ragazza stronza, dai capelli ricci e dagli occhi marrone autunno, come le foglie. Il fisico degno di occhi indiscreti e il costume provocante le davano un'aria attraente come sempre, il tessuto bianco corto che portava per coprire il bikini le attribuiva un'aria angelica. Peccato fosse un diavolo tentatore.
I ricci le volavano indietro a causa del vento e sembrava una modella da copertina, le mani erano decorate con due anelli e i polsi erano adornati da svariati braccialetti fini. Il collo era circondato da una collana che aderiva perfettamente alla carne leggermente abbronzata, il petto coperto dalle spalline della parte superiore del costume nero la rendeva più intrigante.
Indossava dei sandali neri con dei fili intrecciati per la gambe, le caviglie erano circodante da svariate catenelle in argento e le unghie erano colorate di nero, come quelle delle mani.
Portava degli occhiali da sole che facevano spiccare le sopracciglia curate e piccole, accennava qualche sorriso ogni volta che la sua amica bionda parlava e faceva emergere delle meravigliose fossette.
Posai gli occhi sulla tarantola presente sul braccio e subito dopo sulla farfalla sulla coscia. I tatuaggi le donavano un'aria ribelle e sfacciata con la quale dovevo fare i conti per reggere la sua vicinanza e non cedere.

Il tessuto bianco quasi del tutto trasparente aderiva esattamente sotto alle coscie, lasciando spazio all'immaginazione. Troppi occhi erano su di lei e mi stavo innervosendo senza motivo, a me di lei non importava, però..

«Vuoi un secchio?» domandò Adam sedendosi affianco a me sullo sdraio bianco e blu, ridacchiò e gli rifilai un'occhiata acida. Le belle ragazze si guardavano, no?

«Zitto, idiota» rise di gusto sentendo il mio tono infastidito e si girò guardando dietro di me, così imitai la sua mossa. I tre mancanti stavano camminando con passo calmo mentre tenevano delle birre in mano, non mi concentrai su quella scena ma bensì sulla riccia che era appena arrivata da Adam.

«Devi prestarmi la crema, non voglio ustionarmi col sole» mormorò ridendo vedendo la faccia del rosso farsi sempre più falsamente rabbiosa, scosse la testa e squadrò la ragazzina fin troppo attraente.

«Va bene, ma sappi che mi vendicherò per prima» affermò mostrandole un sorriso furbo, frugò dentro la piccola cartella che aveva portato e afferrò la crema tanto voluta dalla riccia per poi passargliela ridacchiando.

«Grazie, ti devo un favore» disse inclinando la testa di lato facendo un sorriso dolce, lo salutò con un gesto di mano e si girò tornando all'asciugamano bianco posto a qualche metro avanti a noi.

Lo sguardo mi cadde sul suo culo perfetto e sulle sue coscie sode, mi persi nel guardare il tessuto bianco e il bikini sotto ad esso. Le calzavano alla perfezione, e ancora una volta mi accorsi degli occhi che avevano attirato lei e la sua amica bionda.

Ignis facit bonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora