Capitolo 30

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grazie per le 15 mila letture, pazzia😭
viamo.



Ashton

La scelta è mia.

Quale scelta?
Io avevo scelto di stare con lei, io avevo iniziato la relazione e non sarei stato io a portarla al termine per delle ragazze che non vedevo da anni.

Sbuffai e posai la mano sulla porta in vetro, spingendola lievemente per aprirla. Il piccolo locale era rustico, decorato con svariate ghirlande di foglie verdi finte e con fiori colorati.

Individuai subito due ragazzi, nonché due miei vecchi amici, e poco dopo tre ragazze. Dovevano essere due, le rispettive fidanzate dei miei amici ma a quanto pare una mia vecchia frequentazione aveva deciso di farmi una spiacevole sorpresa.

Mi avvicinai con passo tranquillo e ignorai lo sguardo di Jessica, che intanto si sistemava i capelli cercando di apparire al meglio, sperai non per me.

Sorrisi ai due e si alzarono rapidamente. «Finalmente torni qui!» mi prese in giro Bryan dandomi una pacca sulla schiena, sorrisi divertito e mi girai verso suo fratello Andrew.

«Quanto starai qui?» domandò lui alzando un sopracciglio. «Non troppo, sono venuto qui per una questione e appena la porto a termine tornerò a casa mia» affermai con calma prima di sedermi accanto a loro, estrassi il telefono e lo misi sul tavolo.

Volevo stare attento ad una
possibile chiamata, un messaggio o qualcosa da parte sua.

Mi voltai verso le loro ragazze e feci un cenno di saluto. «Da quanto state assieme voi?» domandai interessato all'argomento.

Non li sentivo e vedevo da molto perciò non sapevo più molto sulla loro vita, mi avevano dato la notizia via messaggio e mi ero congratulato con loro, ma volevo capire meglio cosa avevo perso nel tempo in cui ero stato via.

La ragazza mora guardò Bryan. «Me lo ricordo, non guardarmi così» risi a causa della sua affermazione e vidi l'espressione divertita della ragazza farsi sempre più vera.

Si voltò verso di me e trattenne una risata. «Ormai da quasi due anni, lo stesso vale per Andrew» dichiarò per niente incerto, anzi, era sicuro di ciò che diceva e sicuramente aveva preso a cuore quella relazione.

Una delle due ragazze si appoggiò al tavolo con noia prima di alzare il volto verso di me. «E tu?» domandò.

«Non sei fidanzato?» continuò l'altra sorridendomi con allegria, mentre a me salì un senso di tristezza.

Non avevo capito se avessimo avuto una sorta di litigio, oppure solo una discussione, ma non mi piaceva per niente avere quel distacco con lei.
Non con lei.

Sospirai e prima che potessi parlare, Jessica lo fece al mio posto. «Lui non si fidanza mai, l'unica volta che lo ha fatto era con me» replicò guardando le due ragazze che annuirono una dopo l'altra, alzarono le spalle e tornarono a guardare me.

«Quindi?» ripeterono entrambe.

Ignorai l'affermazione di quella ragazza e parlai. «In realtà sono felicemente fidanzato.» dissi appoggiandomi al cuscino morbido dell'enorme panca di pelle in cui eravamo seduti.

Vidi Brayn strabuzzare gli occhi. «Come?», domandò, «e lei dov'è?» raddrizzò la schiena e fu subito interessato all'argomento.

Mi fece piacere che gli importasse della mia vita. «È andata a fare una cosa, è il motivo per cui siamo qui» replicai con calma consapevole che mi avrebbero fatto domande su domande, a cui avrei dovuto rispondere ovviamente.

Ignis facit bonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora