Capitolo 12

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più pov in questo capitolo<3
e soprattutto tema delicato.
(dca)<3






Charlene

Eravamo fuori dall'entrata dell'aereoporto mentre aspettavamo Tayler e gli altri tre. Ci eravamo dati appuntamento esattamente qui ma erano in ritardo, come sempre d'altronde.

«Ma dove finiti?» sbuffò Ivan guardandosi attorno mentre io posai lo sguardo sulla strada da cui dovevano arrivare.

«Chi ci accompagna nel viaggio?» domandai al moro affianco a me per poi rivolgergli un'occhiata furtiva.
Si girò verso le persone dietro di noi e indicò con un cenno del capo la professoressa di biologia e il preside.

«Fantastico» mormorai distogliendo gli occhi da quella pessima notizia.
Non solo mi era antipatica, ma il sentimento sembrava essere anche ricambiato. Mi avrebbe sicuramente tenuto d'occhio.

Sentii il rumore dell'auto di Ashton e subito mi girai verso quel frastuono, la sua Corvette nera aveva appena parcheggiato a pochi passi dalla macchina di Ivan. Sorrisi e scontrai subito gli occhi del biondo che scendeva con aria tranquilla, solo in quel momento mi resi conto di quanto fosse davvero attraente Tayler.

Lo avevo sottovalutato perché amico di Ivan, ma avrei potuto davvero farci un pensiero. Fino a prova contraria però lui non desiderava relazioni, e neanche io..ma vedere Rayan assieme ad Alexis mi aveva smosso qualcosa. Desideravo una storia, ma non troppo romantica. Volevo la tensione, e cavolo se con Tayler c'era, ma anche con Ashton.

A lui gli sarei stata lontano a prescindere dato le sue doti da stronzo e senza sentimenti, anche se non avrebbe mai potuto ferirmi. Non mi illuderei mai come le ragazze che li vanno dietro, poverette.
Lo vidi avanzare verso di me con un sorrisetto per niente amichevole e confidai che fosse gia incazzato con la sottoscritta, non ne sapevo il motivo ovviamente.

Ero confusa sulla dichiarazione del ragazzo biondo al suo fianco, alla festa era leggermente ubriaco e mi aveva confessato di piacergli. Ovviamente diedi la colpa all'alcol e chiesi informazioni al moro, nonché suo caro amico, ma ovviamente non mi aveva riferito niente.
La notta scorsa non avevo dormito per niente, avevo ancora in mente il padre di Ivan e alla sua faccia spezzata appena avevo dato la notizia.

Mi era davvero dispiaciuto vederlo così ma alla fine avevo fatto quello che potevo per tirargli sul il morale, che ormai era andato a terra. Avevo deciso di rimanere con lui la sera scorsa, avevamo guardato un film e poi aveva rubato lo spazio della mia stanza per vedere cosa avrei messo dentro alla valigia, che in quel momento era accanto alle mie gambe in attesa che il preside annunciasse la partenza.

Mi passò davanti senza neanche degnarmi di uno sguardo e invece salutò animatamente Ivan, il quale rise divertito in mia direzione. Gli cacciai un dito medio senza eleganza e contegno mentre in sua difesa mi fece la linguaccia, scossi il capo e tornai sul bel faccino del biondo che stava dinnanzi a me a fissarmi con insistenza.

«Ciao biondo» dissi prima di ridere per il nomigliolo e mi diressi verso il suo corpo per abbracciarlo, ricambiò e lo sentii sorridere.

Non volevo provasse davvero qualcosa per me, anche perché lo avrei ferito.
Non ero capace di essere in una presunta relazione e se mi fossi decisa a intraprenderla, lo avrei sicuramente fatto soffrire. Tutto questo perché sono diventata così diffidente e insensibile che mi sarebbe impossibile provare qualcosa oltre all'attrazione fisica oppure la tensione sessuale.
Mi sarei stancata in fretta di lui e sicuramente avrei fatto qualcosa di errato, di sbagliato che lo avrebbe portato alla tristezza. Per questo ero stata per un po' fuori dalle relazioni, oltre che per le mie esperienze passate.

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