Capitolo sei (4 di 9)

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La luce del tramonto illuminava gli anfratti del cimitero, facendo sembrare le lapidi bianche piccoli gioielli adornati di diamanti.

Da lontano, Zara osservò la congregazione di uomini passarsi la bara sino al sepolcro, tra cui alcuni funzionari del regno, tentando con tutte le sue forze di non piangere ancora.

Con il capo chino, lei stringeva spasmodicamente il fazzoletto, pensando che il vecchio amico del padre se ne fosse andato per sempre.

Nel frattempo l'Imam recitò alcuni versi del Corano e poi augurò all'anima del professore Balzoni di risorgere e vivere in pace nel Paradiso: infine ogni presente si mise in fila e iniziò a gettare una manciata di terra sulla tomba.

Zara tirò su con il naso e si riscosse, muovendosi per unirsi a quell'ultimo e straziante saluto.

Quando giunse il suo turno, si chinò e raccolse una manciata di terra, stringendola così salda da sentirla anche sotto le unghie.

Poi la gettò e con sguardo quasi assente guardò la polvere luccicare nella luce del giorno.

Era finita.

Le persone presenti si dispersero mentre lei rimase con le mani giunte in grembo, a fissare il termine della sepoltura. Nell'aria soffiò un leggero soffio di vento che le scompigliò i capelli, un po' cresciuti e che ora le circondavano le spalle come una nuvola.

Rimase lì per un altro bel po' a fissare la lapide, per poi raggiungere i due paramedici che l'avevano accompagnata alla funzione in ambulanza.

Il tragitto del mezzo dal cimitero all'ospedale parve passare in un attimo: nel momento in cui lei raggiunse la sua stanza, si lasciò cadere sul bordo del letto e iniziò a pensare al futuro, a quali sarebbero state le sue mosse da lì in poi, a osservare la valigia aperta sul materasso e in attesa di essere riempita di tutti i pochi effetti personali che si era portato dietro alla partenza.

Dopo circa due settimane non vedeva l'ora di andarsene dalla struttura ospedaliera e lasciarsi alle spalle l'odore di disinfettante, anche se avrebbe fatto ritorno per visitare l'amico ancora ricoverato.

L'ambasciata italiana si era proposta di ospitarla per un breve periodo, quando fosse stata dimessa, ma lei aveva rifiutato l'offerta: preferiva rimanere per conto suo.

«Zara Ascarelli?».

A quella domanda posta da una voce profonda, lei batté le palpebre e alzò il capo. Cinque guardie armate di fucili di precisione, uniformi tirate a lucido e volti come scolpiti nella gelida e rude pietra la fissarono con grave durezza.

Nel vedersi quegli uomini dinanzi alla soglia, si irrigidì e sbarrò gli occhi, sconvolta e al contempo spiazzata.

«Lei è Zara Ascarelli?» domandò ancora la guardia con il più alto numero di decorazioni appuntate alla divisa.

Dinanzi a quella domanda, lei si riscosse.

«Sì, sono io» rispose. «Cosa volete?».

«Sua Maestà il re desidera vederla immediatamente».

Zara strabuzzò gli occhi.

«C-come?».

«La preghiamo di seguirci» e più che una richiesta, quello le sembrò un ordine.

«Posso sapere il perché?» mormorò aggrottando la fronte.

«Non sono autorizzato a riferirglielo» ribatté la guardia.

«Ma scusatemi...».

«Prendete la valigia» la interruppe l'uomo in divisa, parlando ai suoi uomini.

Nel vedere i quattro energumeni entrare e prendere le sue cose, Zara esclamò: «Aspettate un momento!».

In replica ricevette uno sguardo che le fece intuire di non avere altre alternative. In fretta si infilò la giacca a vento, sopra gli abiti, e le scarpe da ginnastica.

«Pazzesco» sibilò tra i denti. «Assurdo!».

I cinque uomini la scortarono sino all'ascensore, fino a quando non raggiunsero il piano terra dell'edificio e uscirono all'esterno.

Al di fuori il clima era ancora più torrido di quanto ricordasse, alla pari del caos di gente che camminava avanti e indietro per le strade.

Zara si sforzò di tenere lo sguardo fisso sulla schiena dell'uomo in uniforme dinanzi a lei, preoccupata per quei modi così prepotenti e la richiesta del sovrano di vederla.

Quale motivo poteva avere il re della Palestina Orientale per volerla incontrare di persona?  

Alba di Perla [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora