Cap 35

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"Arriveranno?" Chiese Gaya ansiosa seduta al solito posto in sala grande .
"Sei nervosa?" Chiese Blaise.
"Perché dovrebbe essere nervosa?" Crabbe spintonò Goyle.
"Dio mio , mi chiedo cosa voi ci facciate ancora qui!" Strillò Gaya.
"Beh si saranno svegliati solo tardi... vero Blaise?" Pansy cercava di rassicurarla.
"Erano svegli, entrambi svegli"
Gaya lasciò cadere la forchetta:
"Ottimo Blaise , hai un'ottima capacità di cogliere i segnali!" Pansy parlò a denti stretti.
"Non vorrà evitarmi,vero?" Sussurrò Gaya all'amica innervosita.
"No, assolutamente no"
"Allora perché non vengono qui? Hanno intenzione di evitarci per tutto il giorno?"
"Gaya prendila con più leggerezza. Insomma forse è meglio distaccarvi un po' , ieri è stato un giorno pieno di emozioni, oggi datti tregua"
"Hai ragione, non dipenderò da lui"
"Brava" addentò un pancake.
" Problemi di cuore?" Sorrise Crabbe e Goyle scoppiò in una risata clamorosa.
"Davvero, siete degli idioti" si alzò e uscì senza meta.

"Non devi ascoltarli!" Pansy la rincorse per il corridoio.
"Cosa? No , ovvio che non li ascolto. Sono solo irritanti"
"Tu puoi resistere alle idiozie di quei cretini. Che hai? So che è per..."
"Sto bene. Mi aspettavo solo che venisse a colazione e magari avremmo potuto continuare la conversazione di ieri sera. Invece no, non si è fatto vivo . Insomma raramente salta la colazione e per cosa? Non stava neanche dormendo"
"Non pensarci"
"Non lo farò"
"Allora perché stiamo andando nella sala comune Serpeverde?"

Silenzio . Gaya si fermò.
"Non andrai nella sua stanza!" Pansy la obbligò.
"Non era quello che volevo fare"
"Gaya..."
"Ok ok non lo farò. Andrò ad aprire la busta che mi ha lasciato Persefone, sarà di Mattheo. Va bene?"

"Che dice?" Chiese Pansy in attesa sdraiata sul letto di Gaya.
La lettera era chiara e coincisa . Poche parole , scritte con una grafia sottile ed elegante.
La carta era un po' stropicciata , ma ciò che conteneva la lettera  distraeva dalle cose futili come questa.
"Torna domani." Le tremavano le mani.
Pansy si voltò. Osservò la parte di stanza che doveva essere occupata da Candace.
"Gaya... da quanto la Caramellina ha fatto le valigie?"
Non c'erano più le stupide foto di Bell, non i suoi cuscini con le fodere ricamate, ne nessun altro tipo di oggetto appartenente alla matricola.
"Ieri era al ballo. Ma non l'ho sentita rientrare" disse Gaya
"Se Mattheo torna, significa che lei se n'è andata."
"Ma come? Ha ammesso tutto? Sapevo che era stupida ma non così tanto da ammettere tutto la sera del ballo, si è rovinata la serata" sorrise vincente.
"Ora hai un pretesto per andare a cercare Draco"

Neanche il tempo di alzarsi che bussarono alla porta. Gaya si affrettò a nascondere la lettera.
Pansy aprì e si ritrovo davanti i due ragazzi.
"Chi si vede..."
"L'avete saputo?" Chiese Gaya mentre l'amica li faceva varcare la soglia.
"Saputo cosa?"  Chiese Theo.
"Aspettate... se non sapete la cosa che dovreste sapere, perché siete qui?" Le domande di Pansy erano contorte persino per lei.
Theo e Draco si guardarono.
"Siamo andati in Sala Grande e Blaise ci ha detto che eravate nervose e aspettavate con ansia qualcosa" spiegò Draco.
Pansy guardò Gaya.
"Si ecco...Mattheo torna domani. Volevamo dirvi questo" spiegò la bionda passando la lettera.
Non sembravano stupiti, per niente.



A lezione di incantesimi Draco si sedette vicino a Gaya, occupando il posto che solitamente era riservato a Theo.
"Dopo ti va di saltare divinazione e fare un giro?"
Gaya lo scrutò attentamente: "Pensavo mi stessi evitando"
"Solo perché non sono venuto a colazione?" Draco sottovalutava la situazione.
"Mettiti nei miei panni, ieri sera..." Gaya abbassò la voce, e cambiò tono, come per incolparlo.
"Ieri sera cosa??" Draco era parecchio infastidito, addirittura scontroso. Dal suo punto di vista sembrava che lo stesse minacciando.
"E questo tono?"
"Ti stai montando la testa con idee strane e senza senso"
"Perché ti comporti così? È successo qualcosa?"
"Dai ora seguiamo la lezione , ne parliamo più tardi"
"Come abbiamo parlato di ieri sera?" Si alzo e uscì dall'aula senza nemmeno raccogliere i suoi libri. Gaya faceva così. Risolveva le situazioni di petto, le affrontava.  Ma quanto si trattava dei suoi sentimenti, preferiva nascondersi.

Camminò fino a un corridoio cieco , decorato da imponenti archi ad ogiva e aggiunte elaborate.
Si sedette sopra a dei gradini che non portavano da nessuna parte. Si mangiucchiò a lungo le pellicine prima di vedere una sagoma venirle incontro.
"Ho detto a Vitious che ti avrei accompagnata in infermeria, pensa tu stia male"
"Posso andarci benissimo da sola, dato che sto benissimo"
Draco si sedette accanto a lei e fissò il muro in attesa.

"Non sono arrabbiata, ma non capisco perché invece tu lo sia. Non ho fatto assolutamente niente di sbagliato se non pretendere di parlare di ieri sera. So che è scattato qualcosa e lo sai anche tu, ma non hai il diritto di trattarmi così"
"Così come?"
"Mio dio Draco! Prima fai tutto il galante e mi organizzi addirittura un ballo, perché si, so che l'hai fatto. E poi? Poi mi tratti di merda solo perché mi sono dispiaciuta di non averti visto per parlarne? Scusa se sei importante per me"
Draco stette zitto.
"Se non hai niente da dire , vai . Ho frainteso tutto, per l'ennesima volta" Gaya non vedendo il ragazzo reagire si alzò e fece un paio di passi prima di essere fermata.

"È stato Theo. Lui ha dato a Candace il Veritaserum al ballo, questa mattina siamo stati interrogati da Silente in presenza di alcuni membri del ministero. Silente sa la verità ma ci ha coperti, non so perché , ma facendo ciò  Candace se n'è andata con effetto immediato e Mattheo tornerà"
"E questo che c'entra?"
"Se Mattheo torna, tu e lui probabilmente tornerete assieme. È sempre stato così"
"Non abbiamo mai ufficializzato" spiegò la ragazza.
"Non significa niente"
"Io non voglio stare assieme a lui. Non l'ho mai voluto"
"Beh non si direbbe dagli scorsi tre anni"
Draco era geloso. A Gaya veniva da sorridere, era carino con quella vena che pulsava sul collo. Era da tre anni che le piaceva Draco e lui non lo sospettava nemmeno.
"Che hai da ridere?" Sbuffò lui.
"Non dirmi che sei geloso"
"Di te e lui? Può darsi. Ma giuro che volevo parlare con te , ma Theo..."
"Stai incolpando Theo perché ti ha rovinato la mattina o perché ha fatto tornare Mattheo?"

Draco non rispose.

"Draco... perché ieri non mi hai baciata?"
"Perché non l'hai fatto tu?" Il ragazzo rispose velocemente.
"Dovevo farlo io?"
"Io ti ho organizzato il ballo"
"Beh io ti vado dietro da tre cazzo di anni, ma non organizzo un ballo ad Hogwarts per qualcuno per poi nemmeno baciarlo. È da stupidi" Sputò il rospo.
"Cosa hai detto?" Gli si spalancarono gli occhi.
"Che è da stupidi e tu sei altrettanto"
Malfoy intendeva la prima frase pronunciata dalla Myers e lei lo sapeva.

Draco avanzò frettolosamente, mise una mano dietro alla nuca della ragazza e la spinse verso di se . Le labbra si unirono come due calamite attratte.
Gaya si staccò , osservò gli occhi ghiaccio con imbarazzo, poi le labbra con desiderio, poi gli occhi e poi ancora quelle labbra da cui lo sguardo non si staccava più. Il bacio si fece più appassionante, Gaya stringeva con forza il viso del ragazzo , senza lasciarlo andare nemmeno per un secondo. Desiderava questo da un'infinità di tempo.

All I Want  || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora