0.1 Delphinus

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"Non esiste pace nella bellezza di uno sguardo"BeaSos95

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"Non esiste pace nella bellezza di uno sguardo"
BeaSos95

I raggi del Sole si prendevano gioco di Moon quella mattina.
Immersa nel silenzio del piccolo appartamento, la ragazza dormiva un sonno agitato ma apparentemente non preoccupante.
Era completamente avvolta nelle coperte, come i ravioli cinesi che Kim Seokjin amava mangiare il sabato sera a cena.

Moon sognava qualcosa di magico quel momento. Era in presenza di una bellissima donna, luminosa, calda a tal punto che se qualcuno l'avesse toccata, si sarebbe bruciato.
Aveva lunghi capelli bianchi che scendevano in morbide onde sulla sua schiena.
Quella che sembrava una tunica in seta, accarezzava le modeste curve del suo corpo fatto di luce fino a fermarsi ai piedi nudi.

La donna non era intenta a compiere chissà quale azione. Di quelle che ti aspetti nei sogni un po' strani come quello.
No.
La donna era immobile, a gambe incrociate e fluttuava a 4 metri da terra mentre teneva lo sguardo fisso su Moon.
La ragazza stava in piedi davanti a lei ma sembrava più che quella donna la stesse guardando dormire, nella realtà.

Era una sensazione strana, inusuale e mai provata. Sembrava un sogno, Moon era conscia di star dormendo però c'era qualcosa che le faceva pensare di essere sveglia e capitata in una sorta di mondo alternativo.
Non aveva mai visto quella donna eppure i lineamenti erano chiari, ben nitidi.

Nei sogni generalmente si vedono persone conosciute, amici, familiari e i volti sconosciuti ci appaiono come neri, coperti da maschere oppure sfigurati proprio perché la nostra mente non li ha mai visti e non riesce ad immaginarseli.
Moon era certa al 100% di non aver mai visto quella donna in vita sua.

Non era asiatica e quello era chiaro dalla forma marcata occidentale dei suoi occhi. Quelli erano...
Non c'erano quasi parole per descriverli. Erano azzurri. Forse erano blu ma brillavano talmente tanto che capirne il vero colore era impossibile. Erano come fatti di luce, come ogni parte del corpo della donna senza nome.

Le gote rosse erano polpose e sollevate verso l'altro per via del sorriso che la donna aveva dipinto sulle labbra.
Era un bel sorriso, ampio, sincero che rivelava una dentatura impeccabile. La tunica restava leggermente aperta sul petto, mostrando le clavicole morbide e le curve dolci del seno.

Al centro del petto, spiccava un ciondolo ovale con una scritta in una lingua che Moon non capì e non riuscì a leggere.
Sembrava quasi un geroglifico ma Moon lo riconobbe appartenente alle lingue che aveva studiato. Non era coreano, neanche quello antico e tantomeno cinese o giapponese.
Forse era egiziano antico o greco.

La Moon del sogno, avanzò di qualche passo verso la donna solo per rendersi conto che la distanza che doveva colmare, diventava sempre più grande ad ogni passo.
Era come un illusione ottica.
Più passi avanti Moon faceva e più lunga la strada verso la donna aumentava e se Moon iniziò ad esserne turbata, la donna continuava a sorridere come se non stesse accadendo niente di strano.

Moon/ Kim SeokjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora