Chang Moon è nata sotto una buona stella, come le diceva sempre sua madre. Fin da sempre appassionata di astronomia e fotografia, il suo sogno più grande sembra essersi realizzato quando è diventata un'astrofotografa.
Come la velocità a cui viaggia...
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"Bisogna saper guardare dentro gli altri per trovare la felicità per sé stessi" BeaSos95
Seduto sul suo divano di pregiato tessuto nero, perché odiava la pelle, Seokjin continuava a pensare alla telefonata con quella stramba ragazzina di nome Moon.
Era stata più che puntuale e nel vedere il numero sconosciuto sullo schermo, Seokjin si era paralizzato. Quella ragazza gli aveva fatto uno strano effetto. Uno che non riusciva a spiegarsi. Aveva avuto molte donne nella sua vita.
Donne passeggere, solo per restare in compagnia qualche ora notturna e poi basta, arrivederci e a mai più. Sapeva come rapportarsi e confrontarsi con il genere femminile. Sapeva come parlarci, come sedurle, come farsele amiche, come convincerle a fare qualcosa.
Non era manipolatorio. Okay, forse un po' si, rifletté comportandosi da uomo onesto. Ma più che manipolare, riusciva solo a capire quando una donna lo voleva, lo desiderava e allora avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui. Era già scritto.
Ma per Moon? Per Moon non esistevano manuali o testi già scritti.
Era folle il fatto che lei non lo conoscesse neanche. Insomma...era Kim Seokjin, tutti lo conoscevano in città. Dopotutto era la sua città natale, la città dov'era cresciuto il famosissimo Kim Seokjin. Come era minimamente possibile che lei non lo conoscesse?
Questa, più di tutte, era la cosa che aveva infastidito maggiormente il trentenne. Non voleva vantarsi, fare il narcisista o peggio, comportarsi come un bambino di 5 anni ma il suo lavoro era l'unica cosa che aveva. Se una ragazzina di 15 anni non lo riconosceva, voleva dire che stava sbagliando qualcosa.
C'era anche il fatto che Moon sembrava vivere davvero sulla Luna. Una persona che viene quasi investita, cade per terra, si ferisce, sanguina e non si accorge assolutamente di niente, o si fa di anfetamine oppure è fuori di testa. In ogni caso, Seokjin era rimasto senza parole.
Aveva avuto una paura matta quando l'aveva vista cadere. Il tonfo per via dell'urto con il muso della macchina, non era stato granché però l'avevano presa e Moon era caduta, strisciando il ginocchio sull'asfalto. Eppure c'era qualcosa.
Doveva essere successo qualcosa di brutto per non farla accorgere di una cosa simile. Era stata fortunata ad aver incontrato Seokjin che, al contrario del suo autista di merda, aveva dei riflessi ottimi pur non stando guidando lui. Ma se qualcuno fosse passato più velocemente e non l'avesse proprio vista?
E se? E se? E se?
Riprenditi idiota, si disse mentalmente. Si stava facendo mille paranoie per una ragazza conosciuta il giorno prima, in circostanze del tutto confuse e strane e che usava ancora un telefono del 57 a.C.