19. Sextans

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"Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio

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"Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede."
-Eugenio Montale

Seokjin era appoggiato con una sola spalla al muro e la guardava con espressione tranquilla ma a braccia conserte.
«Dovrei licenziar-...»

«No!» esclamò, correndo verso di lui.
«Ti prego, non licenziarmi. Hai ragione, non avrei dovuto tagliare il vestito anche se mi piace di più così ma...oh mio dio, dimentica questa parte ti scongiuro.»

«Hai il brutto vizio di interrompere le persone che stanno parlando, mocciosa. Questa cosa mi infastidisce parecchio» mormorò trafiggendola con gli occhi affilati come due rasoi.
«Volevo dire che dovrei licenziare la mia stilista e assumere la fidanzata di mio fratello. A quanto pare ci sa fare parecchio con forbici e ago» si spiegò e Moon si zittì, abbassando lo sguardo per terra.

«Quanto sei arrabbiato?»

«Tanto Luna» asserì serio, stringendo i pugni.
«Sono fottutamente incazzato perché sei uno schianto vestita così e mi è venuto duro solo a guardarti» i muscoli di Moon si atrofizzarono uno dopo l'altro mentre Seokjin avanzava verso di lei e la intrappolava contro il marmo del bancone dei lavandini.

Le mani di lui viaggiarono sulle sue braccia scoperte, lentamente fino all'alto dove rimossero lo scialle per ammirare interamente la creazione di Gwen.
Non sembrava un vestito modificato da una ragazzina anzi, aveva fatto un lavoro migliore rispetto a quello del vestito originale. Givenchy avrebbe guadagnato milioni se avesse assunto Gwen come stilista.

Non che lui se ne intendesse molto di ago e filo ma le cuciture apportate dopo i tagli delle maniche erano pressoché invisibili e anche quelle delle gonna erano perfette.
Dava l'aria di un vestito uscito esattamente così dal negozio.

«Gwen ha detto che...che sarei sembrata una suora in viola con il vestito lungo» bisbigliò Moon, facendolo sogghignare.

«Mio fratello si è trovato una bella gatta da pelare ma ci sa davvero fare con ago e filo. Mi piace molto di più dell'originale» ammise veritiero, accarezzandole i fianchi stretti. Non riusciva a tenere le mani ferma. Erano da soli finalmente e poteva sfogare tutta la frustrazione che aveva sentito per un ora e mezza dentro quella dannata sala cinema.

«Perchè hai speso così tanto per me?»

«Se avessi saputo cosa avrebbe fatto la tua amichetta, ne avrei spesi anche di più» mormorò guardando dietro di lei per accertarsi che il bancone fosse asciutto prima di issarla a sedere su di esso.
Aveva una strana fissazione per quella posizione ma amava stare tra le gambe della più piccola. Lo faceva sentire l'uomo più potente del mondo.
«Volevo farti un regalo e l'ho fatto. Inoltre immaginavo che non sapessi cosa mettere quindi ti ho semplificato il lavoro.»

Moon/ Kim SeokjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora