21. Aquila

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“…certe condanne non si scelgono, hanno il colore dei nostri silenzi e il dolore invisibile delle nostre colpe

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“…certe condanne non si scelgono, hanno il colore dei nostri silenzi e il dolore invisibile delle nostre colpe.”
-Fabbricante di lacrime

Chiunque poteva dire: “cosa ci si trova di bello nel lavorare in una lavanderia a gettoni?”

Moon avrebbe risposto prontamente: “le persone.”

In lavanderia si vedevano persone di tutti i tipi: mamme di famiglia; ragazzi all'università che non potevano permettersi una lavatrice; persone anziane che preferivano spendere qualche centesimo piuttosto che spendere un sacco di soldi per comprarsi direttamente un elettrodomestico.

C'era chi aspettava direttamente all'interno che il lavaggio finisse, leggendo un libro, chiacchierando con gli amici o anche ascoltando musica con le cuffiette e ballando sulle note oppure chi aspettava all'esterno fumandosi una sigaretta o bevendo un caffè nel bar accanto.

La lavanderia era piccola ma accogliente. Il buon odore di detersivo, ammorbidente e prodotti floreali, facevano sentire tutte quelle persone come se stessero facendo il bucato a casa propria.

Subito dopo l'ingresso, a destra era stato messo il distributore automatico di detersivi in monodose di tutte le fragranze possibili e immaginabili.
Accanto ad esso, c'era il piccolo cambia monete che al posto del rame, forniva gettoni colorati a seconda dell'elettrodomestico: rossi per la lavatrice e verdi per l'asciugatrice.

A sinistra della porta d'ingresso, era situato il bancone dietro il quale Moon faceva i suoi compiti, teneva d'occhio tutto il circondario e contava l'incasso della macchinetta dei gettoni una volta finito il turno.

La proprietaria della lavanderia, la signora Nakuma, era un emigrata giapponese degli anni 60 che si era perdutamente innamorata di un uomo coreano proprio nella lavanderia sottoscritta.
Lui lavorava lì per conto dei genitori e lei, essendo di famiglia umile e povera, occupava tutte le lavatrici un solo pomeriggio alla settimana per lavare i vestiti di tutta la famiglia.

Lui estroverso, chiacchierone e sempre allegro.
Lei molto riservata, taciturna e malinconica di casa.

Il loro amore sbocciò lentamente, con il tempo e la pazienza di lui e con la timidezza e i sorrisi di lei.
I loro genitori non poterono fare niente per impedire la loro unione anche se, la famiglia di lui, cercava da anni di trovarle una moglie facoltosa per portare soldi in famiglia.

Lui morì troppo presto, una calda serata di agosto, a soli 62 anni e lei divenne la piena proprietaria della lavanderia, continuando a tenere in vita il suo ricordo.
A volte Moon si sentiva cullata dall'anima del vecchio signore, come un nonno farebbe con la sua nipotina.

Moon/ Kim SeokjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora