15. Perseus

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"Ti sei mai sentito come se stessi facendo cose solo perché lo fanno tutti gli altri?  E hai paura di cambiare o di fare qualcosa che potrebbe confondere o sorprendere le persone?  La tua vera personalità è stata, come

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"Ti sei mai sentito come se stessi facendo cose solo perché lo fanno tutti gli altri? E hai paura di cambiare o di fare qualcosa che potrebbe confondere o sorprendere le persone? La tua vera personalità è stata, come... sepolta dentro di te per molto tempo?"
Nick- Heartstopper

Seokjin stava vivendo secondo per secondo.
Fortuna che respirare era un azione automatica perché altrimenti, sarebbe già schiattato di asfissia.

Erano tante le cose che odiava nel mondo e che non sopportava sentire e/o fare e una di quelle era proprio in cima alla top 5, era non avere il controllo delle cose.

Lui era così. Era calcolatore, dominante, egocentrico e avvertiva il bisogno, la necessità, di avere tutto sotto il suo controllo. Riunioni di lavoro? Tutti chiedevano pareri a lui.
Audizioni per un film a cui voleva partecipare? Doveva ottenerla.
L'ultimo orologio più bello in vetrina? Era già suo, praticamente.

Bastava poco, dopotutto.
Nome e cognome, un espressione che intimoriva o un sorriso smagliante, a seconda della persona da sedurre, e ovviamente soldi puliti direttamente sull'unghia.
Cosa che, di quei tempi, non era da poco.

Seokjin non era uno che potevi intimorire, non aveva mai avuto problemi con la giustizia, con gente poco raccomandabile e si era sempre tenuto lontano da qualsiasi tipo di scandalo che potesse riguardarlo.
Molte riviste di gossip lo definivano "the Untouchable Man", ovvero l'uomo intoccabile.

Negli ultimi mesi la sua pazienza era stata messa a dura prova da Moon.
Dopo averla quasi messa sotto e averle dato un lavoro, certo non poteva sapere che sarebbe finito con le mani sotto la sua gonnellina lilla e, più precisamente, con le dita tra le sue gambe.

Non avrebbe neanche mai immaginato che una ragazzina così rompiscatole, ottusa e infantile per certi versi, gli avrebbe fatto venire voglia di ficcarle la lingua in gola e baciarla fino a non sentire più neanche le labbra.

Aveva passato tante serate al The Scientist da quando suo fratello l'aveva aperto, anni prima, ma mai ci aveva portato una donna e nessuno era mai entrato nella stanza 37.
Seokjin stesso ci aveva messo piede poche volte. Ci teneva qualche camicia o pantalone di riserva per paura che qualcuno gli rovesciasse addosso il proprio cocktail.
Altra cosa che odiava: avere i vestiti bagnati, umidi, stropicciati, rotti.

Invece, contro ogni previsione, la stanza numero 37 si era goduta i gemiti spezzati e gli ansimi incontrollati di una Moon diventata improvvisamente donna.
Una donna capace di muovere i fianchi come mai Seokjin aveva visto prima e con il potere di farlo sentire solo un inutile schiavetto, mandato sulla Terra per servire lei.
Solo e unicamente lei.

Poi era arrivato Tsukuyomi, l'incidente stradale che aveva quasi provocato e Seokjin era stato costretto a ritornare in quello stramaledetto strapiombo che si era aggiunto all'infinita lista delle cose che odiava.

Moon/ Kim SeokjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora