11.1 Reticulum

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"Tu mi facevi venire le vertigini, come la sinfonia di un temporale

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"Tu mi facevi venire le vertigini, come la sinfonia di un temporale. Eri la tempesta in un giorno di sole, il lampo in un noioso cielo senza nuvole".
Penelope Douglas

I pensieri vorticavano ad una velocità sconvolgente nella mente di Moon. Era andata a letto col sorriso ma non appena la sua coscienza si era assopita per riposarsi un po', i dubbi avevano preso la meglio.

Di solito, era già una che si preoccupava fin troppo di tutto quello che accadeva nella sua vita. Da un certo punto di vista, Moon voleva avere il controllo su tutte le emozioni che le determinate azioni del giorno le facevano provare.

Pensava sempre tanto.
A sua madre che si spaccava la schiena ogni giorno e stava scomparendo sempre di più. A sua nonna che la vecchiaia e la malattia la stavano portando sempre più lontana da lei.
A Gwen che con la sua allegria e contagiosità, la faceva sentire felice ogni giorno.

Poi c'era Seokjin. Con i suoi tanti problemi, la sua apparente sicurezza, le sue paure nascoste e i sentimenti contrastanti.
Quella notte però, anche Yoongi occupava la sua mente.

Sospirò nel buio della stanza e mosse lentamente un braccio, intenta a non svegliare Seokjin dal suo sonno.
Scese dal letto in punta di piedi, scalza, e zampettò fuori dalla stanza, socchiudendo la porta.

Attraversò il corridoio con il cuore in gola e uscì nella ventosa terrazza, stringendosi le spalle nei vestiti troppo leggeri che indossava.
Seokjin le aveva prestato un paio di pantaloni di una vecchia tuta e una maglia a maniche lunghe ma il temporale che stava infuriando nel cielo, aveva abbassato rigidamente le temperature.

Il cielo era scuro, nero come la pece e le uniche luci appena visibili, erano quelle dell'ospedale nonché il palazzo più alzo e maestoso della città.
Le strade non erano visibili, le voci della notte che generalmente si udivano perfettamente da quell'altezza, venivano spazzate via dal forte vento.

La pioggia bagnava il primo pezzo della terrazza, quello non coperto dal tetto e Moon si avvicinò in punta di piedi alla ringhiera, sporgendo fuori la mano.
Le grosse gocce di pioggia, la colpirono con forza e ritrasse subito la mano, sorpresa dall'irruenza di quel temporale in piena regola.

Moon odiava i temporali e il brutto tempo invernale perché non le permettevano di vedere la Luna e le stelle.
Ofuscavano l'unica cosa che la faceva sentire al sicuro e a casa ed era anche privata della possibilità di avere un qualunque rapporto con suo padre.

La Luna infatti era piccola piccola quella notte. Spaventata e nascosta ad intervalli non regolari, dalle nuvole nere e grige che coprivano la sua luce.
Buffo pensare che il tempo sembrava riflettere perfettamente l'animo tormentato di Moon. Come se il cielo sapesse sempre cosa celava la ragazza dentro la sua anima.

Moon/ Kim SeokjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora